Riproponiamo come articolo il lungo commento di Carlo perchè ci pare fornisca elementi a sufficienza per discutere sulla situazione di Chiusi.

 di Carlo Sacco

Nulla di nuovo sotto il sole, magari qualche mente ottenebrata fra sè e sè uscirà con la solita battuta: ”non vedo il problema”.
Silvietto con questi campa di prepotenza. Si di prepotenza, mentre ancora parecchi ritengono che sono coloro che si pongono di traverso ad essere nell’errore. Alla riunione di SEL, con Fava, quanto è successo dopo e dai valori in campo negli interventi che si sono verificati, espressi dal PD ma non solo da quest’ultimo, dopo che l’ospite se n’era andato, risulta significativo che l’etere sparso a piene mani dal solito meccanismo che non è tanto diverso da quello di 40 anni fa, serve e produce i suoi effetti su una classe politica di belle addormentate nel bosco. Come sempre furbetti consapevoli che coinvolgono maggiordomi disincantati che quando si riuniscono decidono e scrivono cementificazione zero poi non si ricordano che sono stati proposti 250.000 metri cubi passati anche sotto i loro occhi. Secondo te ci sono o ci fanno ? Prima forse pensavo che c’erano, ma a tutto c’è un limite!

Adesso penso proprio che ”ci fanno”! Anche perchè, forse poi, non è che con i tempi che corrono, sia molto comodo mettersi contro chi ha i numeri per governare (sempre di meno, altro che 78 % di cui ci si vanta, è un affronto all’intelligenza di uomini normali !) si perderebbero le prebende (forse sono malizioso?). Se guardo bene nella mia soffitta di casa ancora dovrei avere l’elenco di 1100 firme della cittadinanza raccolte da mio padre e da mio zio contro sopraelevazioni di costruzioni negli anni ’70. Ricordo che ricorsero al Consiglio di Stato, la dò per certa questa cosa, ero poco più che un ragazzo ma lo ricordo bene, e ricordo il viso di mio zio che da probo-viro del partito comunista, per salvare l’onorabilità politica di quest’ultimo dovette ripiegare e ingollare il rospo, come tanti ne aveva ingurgitati. Ricordo che ci pianse e ricordo i suoi lacrimoni che gli rigavano il volto in silenzio. Forse, anzi senz’altro, era un illuso, un idealista, e quelle idee erano destinate a non vincere, poichè la realtà era un altra. Noi non ne abbiamo voluto prendere atto di questo e ci ritroviamo così, sognatori, illusi, fuori dal tempo, ma siamo noi ad essere nell’errore poichè abbiamo immaginato, anche se ”a rate”, che dovevamo cambiare il mondo, perchè in fondo le nostre istanze erano pulite, checchè se ne dica.

Adesso in una fase politica ancora peggiore, si sono riprodotte le stesse condizioni: classi politiche che non mettono più a confronto la gente, che non si confrontano più con nessuno e decidono fra loro, facendo il proprio beneficio, il beneficio delle proprietà fondiarie, il beneficio delle aziende del movimento terra, degli studi tecnici e di annessi, ed anche di altro, osannando pensiline costosissime e fondamentalmente inutili mentre magari vengono aumentate le rette degli asili nido a famiglie povere e disagiate, mentre almeno una parte di interventi sulla rete idrica sarebbero stati da auspicarsi anzichè spendere in opere pressochè faraoniche e che di questo aggettivo hanno solo il costo, invece avviene il contrario. Già, ma quelle pensiline sono munumenti a futura memoria, quelle riguardanti riassetti della rete idrica non le vede nessuno, ed il popolo bue osserva che invece ”qualcosa è stato fatto”. Ma sono questi metri ed i metodi di giudizio ? Questo succede ognidove e viene accettato come ”normalità”, passando sopra la testa della gente comune, che si arrabatta ogni giorno per tirare avanti, e che non trova nè il tempo nè più la ragione del confronto poichè si è deciso in suo nome, scavalcando almeno l’illusione ”democratica” che prima c’era e che almeno produceva la coesione e la ragionevolezza di una lotta. Non mi sembra che siano discorsi ”qualunquistici” o ”disfattistici” da ”tanto peggio tanto meglio”, sembra quasi che tutto ciò sia una reazione psicotica alle proprie frustrazioni e molti, purtroppo per loro, così le valutano. Invece ritengo che siano giuste riflessioni, magari espresse male, magari fuori riga, ma la sostanza non può non essere condivisibile.

La nostra classe politica di sinistra o centro sinistra è guidata ancora da quelli di 40 anni fa oppure in alcuni casi dagli eredi di quest’ultimi che applicano meccanismi sostanzialmente identici a quelli che venivano prodotti all’epoca.Vedrete come quasi sicuramente andrà a finire la storia: il dictat centrale riassetterà i dissensi, passeranno come per incanto le istanze dei gruppi di potere, e tutto sarà come prima. Per forza avverrà questo, pena l’esclusione dalle prebende del potere. Questa è l’Italia, e il problema non è Berlusconi, il problema sono gli italiani ! E quindi partiti, partitini, correnti, logge massoniche, categorie produttive, furbetti che scalpitano per afferrare ognuno la propria fetta di terreno e di conservazione del potere. Avviene così dappertutto. Nulla di più incivile, nulla di nuovo sotto il sole, come dicevasi all’inizio. In Sicilia ogni tanto li ritrovano sotto qualche ponte con un sasso in bocca anche oggi; nella civile e progressista Toscana questo non avviene, ma la sostanza è la stessa, e mi ritornano alla mente le parole di De Andrè:
”…non pensate di essere assolti, siete già tutti coinvolti”. Perdonatemi lo sfogo, ma talvolta è proprio necessario.