Solo un altro blog targato WordPress…per riflettere sui fatti della città
Caos calmo, troppo calmo. Ne vogliamo parlare?
Prendo lo spunto dall’ultimo editoriale di primapagina, e vorrei esprimere qualche osservazione, sperando di riuscire a spiegare meglio e bene la ratio della mia proposta di candidatura a sindaco per “una lista civica trasversale dei cittadini per i cittadini”.
Non e’ certo nata da “un’improvvisa folgorazione sulla via di damasco” e, sarebbe stato , comunque, a mio avviso, un dato positivo, ma dall’attenzione verso i disagi, le delusioni di molti cittadini, la cui centralita’, sembra essere stata dimenticata o, per essere piu’ precisi, spostata verso una forma di autoritarismo di potere o… di cosa altro?
Dopo un’attenta analisi della situazione locale, ho ritenuto giusto e possibile “scandagliare” gli umori, ascoltare i pareri, raccogliere le provocazioni di quanti, e credetemi non sono pochi, hanno voglia di dire la loro, di essere ascoltati, e magari di essere coinvolti in una gestione propositiva, condivisa e raccordata in un ampio coordinamento di idee e di volonta’ di operare, sempre in funzione dell’interesse del paese-Chiusi.
Qualcuno potrebbe dire maliziosamente “meglio tardi che mai”. Troppo facile con una lettura superficiale; infatti, per quanto mi riguarda, fino all’ultima ora della mia attivita’ di dirigente scolastico, ho mantenuto un ruolo doverosamente super partes e quindi, pur non rinnegando le mie idee, il mio trascorso sociale e in parte politico, ho cercato di lavorare in linea con le posizioni oggettive di una maggioranza che determinava scelte, sicuramente nell’interesse delle istituzioni stesse, ma non sempre comprese nell’impostazione generale.
Pertanto la mia proposta, torno a ripetermi, e’ di stimolare le coscienze per prendere consapevolezza della possibilita’, dell’ occasione di un cambiamento, rinnovamento, al fine della realizzazione di atti a favore dell’economia del paese, che certo langue in una sorta di immobilismo che puo’ diventare ancor piu’ pericoloso se non ci saranno interventi mirati e pronti alla realizzazione.
Ho letto per esempio che i paesi del nostro territorio: Cetona, Montefollonico, Montepulciano, Pienza, Radicofani, San Casciano, Trequanda, Citta’ della Pieve e ultimo Sarteano, hanno ottenuto la “Bandiera Arancione” del Touringo Club Italiano.
Tale riconoscimento costituisce “un marchio di qualita’ turistico-ambientale conferito ai piccoli comuni dell’entroterra italiano, che si distinguono per un’offerta di eccellenza e un’accoglienza di qualita’”.
Ma Chiusi dov’e'? Non ha le stesse caratteristice di eccellenza, anche forse piu’ particolari e lontane nel tempo da poter essere incluso nell’elenco?
Dal rilancio del turismo si deve ripartire per una visione piu’ ampia e ancorata nella realta’ per offrire possibilita’ concrete di favorire l’economia e di conseguenza la valorizzazione della classe artigianale, imprenditoriale della nostra zona, in modo che non sia soffocata in una “ morsa logistica”, dalla quale difficilmente poter uscire in modo positivo, senza interventi urgenti e consapevoli.
Pertanto, uscendo dalle dinamiche ideologiche e partitiche, la lista si appella a tutti coloro che sentono il peso della responsabilita’ di essere cittadini di chiusi, che conoscono e amano la propria citta’, che l’hanno vissuta forse un po’ sulla propria “pelle” quando non era possibile partecipare alle decisioni, alle scelte , se non in seconda, terza posizione.
E’ vero, anche l’opposizione puo’ determinare, farsi sentire, intervenire con le varie mozioni etc.. ma deve essere coesa, dinamica, pronta e questo e’ il messaggio di fiducia e perche’ no, di entusiasmo che rivolgo agli amici, e a tutti quelli che negli ultimi mesi mi stanno sostenendo, incoraggiando e per i quali non posso rinunciare a “provare”, a mettermi in discussione in prima persona.
Sono gli “sleeping partners”, per dirla con un termine inglese di facile comprensione, che pero’ non dormono ma sono presenti, molto partecipi e quando sara’ il momento si presenteranno, sostenendo il programma che ho, in altre circostanze, spartanamente accennato per una forma di correttezza e di rispetto elettorale.
In questo momento sono spesso definita ”sola”, nel senso che non ci sono ancora chiarezze o proposte da altre parti e quindi non e’ facile interloquire quando mancano gli “interlocutori”.
Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da lucianofiorani il 12 dicembre 2010 alle 00:07, ed è archiviato come POLITICA. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Sia i commenti sia i ping sono disattivati. |
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circa 13 anni fa
Sarebbe molto lungo il discorso che porta a spiegarsi il perchè e soprattutto le cause della ”solitudine poiche mancano gli interlocutori” come osserva la Sig.ra Fiorini Vagnetti, ma una provo ad immaginarla ed a dirla, anche se sono diversi decenni che manco da Chiusi e quindi non è facile esprimere giudizi dell’acqua che è passata sotto i ponti in un periodo così lungo, ed è difficile per spiegarsi tutto ciò senza non dover riandare alle origini e provo a sintetizzare al massimo poichè lo spazio è tiranno.Siamo in presenza di una cultura che ha origini legate alla terra nella quale per secoli la proprietà fondiaria ha determinato il bello ed il cattivo tempo fino anche a ridosso ed al post dello stato liberale, ed al dopo guerra.La cultura della provvisorietà e dell’arrangiarsi e dell’autoproteggersi provocava stati esistenziali delle persone e delle famiglie che prima di muoversi e prendere iniziative di lotta e di cambiamento faceva sì che la riluttanza era quella che prendeva piede poichè il tutto rappresentava un salto nel buio e la loro guida politica spesso metteva a repentaglio le esistenze.Il tutto condito da un apparato nel quale la Chiesa(e non mi si dica che nulla c’entra se no si bleffa)ha recitato allo spasimo la propria funzione di mediatrice e di ammansire le coscienze poichè conscia che il meccanismo socio economico dove erano immerse le persone si sarebbe ripreso tutto una volta strappata la concessione.Era anch’essa schierata quindi Una condizione molto diversa da una società economica industriale, altri tipi di livelli di coscienza e di cultura.Tutto questo, ma non solo, ha determinato il costume ed una cultura individualistica ed arretrata che si riflette anche oggi nei modi di gestione della cosa pubblica, una cultura che guarda direttamente al proprio orticello senza curarsi di ciò che avviene nel campo del vicino.Questa è l’Italia, questo è anche Chiusi, e la storia- diceva uno di mia conoscenza non si fà con le forbici- Quello che la Sig.ra Fiorini dice teoricamente è giusto e condivisibile quando parla delle iniziative legate allo sviluppo turistico, ma anche se la Città è formata da tante categorie, non è nè facile nè giusto avere iniziative che soddisfino le categorie,i commercianti, gli artigiani poichè questo è solo uno spaccato della società civile, e ciò che ricade sul reddito della collettività dal benificio o meno che possano avere tali categorie svia la questione relativa alla maggior parte della popolazione che non è nè albergatrice, nè commerciante,nè
imprenditrice di se stessa.Le ricadute del reddito su settori contigui sono minime.Tutto queste iniziative devono essere portate avanti
in maniera tale da non privilegiare nessuno ma di beneficiare tutti, ed in un assetto come è Chiusi è difficilissimo poichè si vanno a toccare poteri costituiti da decenni che hanno nella cosa pubblica un referente che invece tende a fare operazioni sempre più mirate al benessere individuale di gruppi categoriali, non promuovendo i dibattito sulle scelte e lontano dalla partecipazione ed alla consulta dei cittadinie Ed il guaio è che esiste un opinione pubblica ingessata a cui sembra che tutto questo sia normalità, e non reagisce nemmeno più, anzi non si pone nemmeno il problema.Sembra normale che i rappresentanti pubblici sentano prima le categorie poi se capita i cittadini. Così come succede in Italia che la classe politica che amministra ogni volta che deve decidere grandi opere od innovazioni di spessore lo faccia in diretta connessione con poteri forti, imprenditoria, banche ed annessi,studi professionali e via dicendo, ma non solo. Ai margini ed anche all’interno di questi si muovono spesso anche faccendieri della politica e di loro stessi, legati a doppio filo alle massonerie ed agli amici degli amici.
Non è il Berlusconismo, quello a confronto è un male minore, ma è la sottocultura di chi ha le mano in pasta e che plasma le coscienze ed i modi di essere dei sudditi e del popolo bue, che tutto accetta e che nulla mette in discussione.Il pesce puzza dalla testa si dice, e nulla è più vero di questo.Ma fino a che non si organizza il cambiamento in altri modi tutto questo ci rimarrà sul collo.Alla costituzione del Pd locale era stato detto che i giovani dovevano recuperare la facoltà di indignarsi.Basta vedere le loro istanze per capire che non sono credibili e che l’autoconservazione della classe politica al centro come in periferia spera prima cosa far fuori Berlusconi, seconda fare la legge elettorale e governo tecnico, poi fare le elezioni.Ne esce solo una cosa da questo: Un asse di centro destra stabile e potente, con poteri forti (Draghi e Montezemolo e Vaticano )
la classe politica inamovibile,ed i soliti operai vittime della pompa aspirante- premente che perderanno il lavoro o lo riacquisteranno a seconda dei profitti degli imprenditori. Con benedizione di Casini-Fini-Bersani e grossa parte del Sindacato.E’ anche questo mio uno sfogo, tutto mio senz’altro,Votateli ! Non io !
circa 13 anni fa
Cara Professoressa,
qualche volta venga ad assistere ad consiglio comunale,potrà capire perchè l’opposizione non è “coesa” ?!