di Rita Fiorini Vagnetti

Prendo lo spunto dall’ultimo editoriale di primapagina, e vorrei esprimere qualche osservazione, sperando di riuscire a spiegare meglio e bene la ratio della mia proposta di candidatura a sindaco per “una lista civica trasversale dei cittadini per i cittadini”.

Non e’ certo nata da “un’improvvisa folgorazione sulla via di damasco” e, sarebbe stato , comunque, a mio avviso, un dato positivo, ma dall’attenzione verso i disagi, le delusioni di molti cittadini, la cui centralita’, sembra essere stata dimenticata o, per essere piu’ precisi, spostata verso una forma di autoritarismo di potere o… di cosa altro?

Dopo un’attenta analisi della situazione locale, ho ritenuto giusto e possibile “scandagliare” gli umori, ascoltare i pareri, raccogliere le provocazioni di quanti, e credetemi non sono pochi, hanno voglia di dire la loro, di essere ascoltati, e magari di essere coinvolti in una gestione  propositiva, condivisa e raccordata in un ampio coordinamento di idee e di volonta’ di operare, sempre in funzione dell’interesse del paese-Chiusi.

Qualcuno potrebbe dire maliziosamente “meglio tardi che mai”. Troppo facile con una lettura superficiale;  infatti, per quanto mi riguarda, fino all’ultima ora della mia attivita’ di dirigente scolastico, ho mantenuto  un ruolo doverosamente  super partes e quindi, pur non rinnegando le mie idee, il mio trascorso sociale e in parte politico, ho cercato di lavorare in linea con le posizioni oggettive di una maggioranza che determinava scelte, sicuramente nell’interesse delle istituzioni stesse, ma non sempre comprese nell’impostazione generale.

Pertanto la mia proposta, torno a ripetermi, e’ di stimolare le coscienze per prendere consapevolezza della possibilita’, dell’ occasione di un cambiamento, rinnovamento, al fine della realizzazione di atti a favore dell’economia del paese, che certo langue in una sorta di immobilismo che puo’ diventare ancor piu’ pericoloso se non ci saranno interventi mirati e pronti alla realizzazione.

Ho letto per esempio che i paesi del nostro territorio: Cetona, Montefollonico, Montepulciano, Pienza, Radicofani, San Casciano, Trequanda, Citta’ della Pieve e ultimo Sarteano, hanno ottenuto la “Bandiera Arancione” del Touringo Club Italiano.

Tale riconoscimento costituisce “un marchio di qualita’ turistico-ambientale conferito ai piccoli comuni dell’entroterra italiano, che si distinguono per un’offerta di eccellenza e un’accoglienza di qualita’”.

Ma Chiusi dov’e'? Non ha le stesse caratteristice di eccellenza, anche forse piu’ particolari e lontane nel tempo da poter essere incluso nell’elenco?

 Dal rilancio del turismo si deve ripartire per una visione piu’ ampia e ancorata nella realta’ per offrire possibilita’ concrete di favorire l’economia e di conseguenza la valorizzazione della classe artigianale, imprenditoriale della nostra zona, in modo che non sia soffocata in una “ morsa logistica”, dalla quale difficilmente poter uscire in modo positivo, senza interventi urgenti e consapevoli.

Pertanto, uscendo dalle dinamiche ideologiche e partitiche, la lista si appella a tutti coloro che sentono il peso della responsabilita’ di essere cittadini di chiusi, che conoscono e amano la propria citta’, che l’hanno vissuta forse un po’ sulla propria “pelle” quando non era possibile partecipare alle decisioni, alle scelte , se non in seconda, terza posizione.

E’ vero,  anche l’opposizione puo’ determinare, farsi sentire, intervenire con le varie mozioni etc.. ma deve essere coesa, dinamica, pronta e questo e’ il messaggio di fiducia e perche’ no, di entusiasmo che rivolgo agli amici, e a tutti quelli che negli ultimi mesi mi stanno sostenendo, incoraggiando e per i quali non posso rinunciare a “provare”, a mettermi in discussione in prima persona.

Sono gli “sleeping partners”, per dirla con un termine inglese di facile comprensione, che pero’ non dormono ma sono presenti, molto partecipi e quando sara’ il momento si presenteranno, sostenendo il programma che ho, in altre circostanze, spartanamente accennato per una forma di correttezza e di rispetto elettorale.

In questo momento sono spesso definita  ”sola”, nel senso che non ci sono ancora chiarezze o proposte da altre parti e quindi non e’ facile interloquire quando mancano gli “interlocutori”.