di Paolo Scattoni

Nel freddo pomeriggio di ieri l’assemblea del PD di Chiusi Scalo, convocata per le cinque, si è risolta in poco più di due ore  e mezza. Partecipanti dimezzati rispetto alla precedente convocazione, si doveva parlare di programma e solo dopo, eventualmente, esprimere nomi di possibili candidati a sindaco. Molti dopo un sostanziale giudizio positivo sull’amministrazione hanno motivato con la continuità la loro preferenza per l’assessore Stefano Scaramelli. Molti altri si sono limitati ad indicare il nome senza neppure motivare. Ma non si doveva parlare soprattutto del programma? Ci sono poi stati interventi generali senza indicazioni di nomi e chi a conclusione dei rispettivi interventi ha indicato altri nomi: due indicazioni per Gisella Zazzaretta e una per Marco Ciarini definito come “usato sicuro”.

Come si ricorderà l’assemblea aveva subito un rinvio a causa della diffusione (per iniziativa dell’addetto stampa del Comune di Chiusi Simone Marrucci) di un giornaletto non firmato che conteneva articoli offensivi per persone interne ed esterne al PD e con una sorta di incoronazione per Stefano Scaramelli. L’ispirazione al pensiero dell’ex sindaco Ceccobao era evidente.  La segreteria dell’unione comunale aveva chiesto una presa di posizione da parte della segreteria provinciale. Nel brevissimo cenno, nell’introduzione di Paolo Giglioni alla vicenda, non si è udito alcun riferimento alla presa di posizione che evidentemente non c’è (ancora?) stata della segreteria provinciale. Pochissimi hanno posto la questione, ma sono stati ignorati. C’è stato un pizzico di perbenismo vittoriano: di certe cose è meglio non parlare.

Il dibattito è stato molto strano perché chi era intervenuto prima non poteva più interloquire su quello che sarebbe stato esposto in seguito. Indovinate chi è intervenuto per ultimo? Ora saranno create quattro commissioni per mettere a punto le linee di programma. Il tutto, in teoria dovrebbe terminare entro la fine di dicembre. Si dice, ma si sa che non si potrà fare entro quella data.

C’è stato però un elemento sicuramente positivo. Il segretario dell’unione comunale nel citare il comunicato di SEL sulle quantità del PianoStrutturale ha citato un documento tecnico in cui queste previsioni sono contenute e ha spiegato che quelle quantità includono anche il residuo del vecchio piano e il recupero dei volumi dismessi: circa i due terzi del famoso volume di 1.800.000 metri cubi. E’ stato precisissimo, citando percentuali al decimale. La conclusione è che Paolo Giglioni quel documento l’ha visto. Allora se l’ha visto qualcuno di SEL e l’ha visto pure Giglioni, quel documento è evidentemente pubblico. Sarà quindi il caso che gli uffici lo facciano conoscere anche ai normali cittadini. I consiglieri comunali non hanno particolari privilegi nell’accesso alla documentazione.