Solo un altro blog targato WordPress…per riflettere sui fatti della città
La politica non è un gioco. C’è in ballo il destino di una città
Secondo me la massima di Biscottini che avete citato non è più attuale. Oggi direi che, per fortuna, il 90% della gente ha imparato ad andare avanti a prescindere dalla politica. Forse questo è uno dei motivi per cui le vicende politiche non suscitano più passione sulla maggioranza dei cittadini. Tanti anni di malgoverno, sia locale, riferito in generale, e non a Chiusi, perché forse Chiusi non è stata tra le peggio governate, che nazionale, hanno creato una sorta di autodifesa per cui ci siamo abituati ad organizzarci per superare individualmente o associativamente le difficoltà che la politica non ci aiutava a superare, anzi, in qualche caso contribuiva ad aumentare.
Chiaramente l’argomento meriterebbe un esame più approfondito, ma pensate solo a come ha reagito l’Italia di fronte alle violente crisi economiche degli ultimi anni. Pensate davvero che siano state contenute grazie agli interventi del governo? Se sono state contenute è solo grazie al virtuosismo delle famiglie, che hanno stretto la cinghia e hanno continuato a risparmiare, nonostante gli appelli berlusconiani che invitavano ad aumentare i consumi per rilanciare l’economia. Ma con che cosa dovevano essere aumentati i consumi se gli stipendi di operai e impiegati e gli utili delle aziende stavano perdendo progressivamente potere di acquisto? Se le difficoltà sono state contenute è anche grazie ai lavoratori, che si sono rimboccati le maniche, pur tra mille difficoltà. Grazie anche alle migliaia di piccole e medie aziende che hanno tenuto l’economia nazionale mentre le grandi industrie e le grandi banche ottenevano milioni di contributi, che andavano a pesare ancora di più sul debito pubblico e quindi sulla società, e mentre i politici si spartivano altri milioni in tangenti e benfici vari.
Ecco allora il famoso scollamento tra società e politica dovuto a due considerazioni principali: la politica non mi ascolta più, non mi rappresenta più, pensa solo al proprio interesse e alla propria sopravvivenza, e quindi mi organizzo per sopravvivere senza aver bisogno della politica, le cui vicende non mi interessano perché posso, anzi devo, imparare a farne a meno. La logica conseguenza è che la politica ormai viene seguita dalla maggioranza della gente passivamente, come assistendo a una fiction. Tanto è vero che la politica ormai si segue solo in televisione, nei vari salotti che ogni rete mette in piedi, perché nessuna formazione politica organizza più eventi continuativi sul territorio, esclusa forse la Lega, al nord.
Questa è una delle colpe maggiori del Pds-Ds-Pd, che gli ha progressivamente tolto credibilità in una realtà, quella della sinistra, che non è abituata e non vuole perdere la propria capacità critica. Fondamentale, per recupare questo degrado, sarebbe il ruolo delle strutture locali, che sono quelle più vicine alla gente e quelle che maggiormente potrebbero e dovrebbero trovare le occasioni per coinvolgere e far svegliare i cittadini dal torpore in cui sono caduti, strutture locali che, purtroppo, non sono state fino ad oggi all’altezza della situazione. La situazione che si è venuta a creare a Chiusi ne è l’esempio più lampante. La speranza è che al più presto ci si renda conto che la politica non è un gioco ma un ruolo di responsabilità che mette in gioco le fortune o le sfortune di un’intera collettività.
Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da lucianofiorani il 23 dicembre 2010 alle 00:53, ed è archiviato come POLITICA. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Sia i commenti sia i ping sono disattivati. |
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circa 14 anni fa
Sono perfettamente d’accordo con Marco. Mi pare di un’evidenza solare quello che dice però ancora non se ne vuol prendere atto e ci si gingilla ancora con “i meno peggio”. E’ la logica che va cambiata nell’accostarsi alle vicende della politica e, come dice Marco, a Roma come a Chiusi.
circa 14 anni fa
Secondo me non è questione di ex democristiani sempre presenti, di ex socialisti rampanti passati al berlusconismo, di settoti cattolici agli ordinii del papa ecc. C’è anche tutto questo naturalmente. Ma il nodo della questione è nella tarsformazione della politica in un “affare di casta”. E’ nel fatto cioè che la politica è ormai una cosa fatta da una casta, per la casta, a tutte le latitudini e a tutti i livelli. La lotta non è tra chi sta a destra o a sinistra, ma tra ch sta dentro la logica della casta e chi ne è fuori. Tra chi sta sopra (e la casta, anche come reddito e posizione sociale, sta sopra) e chi sta sotto (cioè ha redditi bassi, lavoro precario, incertezza nel futuro, scarsa visibilità). Gli stessi salotti televisivi sono ad immagine e somiglianza dei salotti della casta, Lì ci sono sempre i soliti a parlare. Chi sta sotto non è ammesso… La sinistra, tutta, anche quella migliore e meno aservita, in qualche modo si è piegata ala logica della casta, e per questo ha abbandonato il contatto, il confronto con la gente, con il territorio. Alla casta e alla conservazione della casta non servono confronto e contatto… serve solo il consenso acritico. Il caso di Chiusi è emblematico e tutto dentro questo quadro (sempre secondo me). Anche se, purtroppo, non è un’eccezione, ma assolutamente nella norma.
circa 14 anni fa
Giorgio, è vero quelo che tu dici(riguardo allo scollamento dalla politica) ma ti vorrei portare sul fatto che i cittadini che si rimboccano le maniche e che riescono a sopravvivere come dici tu non ostante ”la politica”lo fanno individualmente o tramite l’associazionismo perchè il punto di riferimento”politico” non riesce a soddisfare i loro bisogni.Altri elementi sono entrati in ballo e che hanno prodotto questa discrasia e sarebbe troppo lungo parlarne in questa sede,ma se entra la separatezzza dei ruoli si arriva ad un tipo di società prettamente” americanizzata” dove il più forte(economicamente)è privilegiato rispetto a coloro che sono cittadini normali. La politica il proprio mestiere lo deve fare e deve garantire percorsi democratici dove tutti siano garantiti nella loro libera espressione e nella loro libera iniziativa.Non è facile mi rendo conto, ma la cultura individualista italiana produce veleno quando apporta benefici a certi ed allo stesso tempo stasi e trascuratezza verso altri. La politica insomma deve essere un riequilibratore di condizioni attraverso la quale si producano e si valorizzino le istanze di singoli.Fin’ora -e sono d’accordo con te- di tutto questo ne hanno fruito gli amici degli amici,partiti, apparati, classi impiegatizie e funzionariati inamovibili, ingessati nei ruoli e nella società civile, ma mai operai o piccoli imprenditori di loro stessi, ma spesso nei piccoli comuni della provincia come del resto nelle grandi aggregazioni cittadine ,ditte di movimento terra,professionisti, studi,tecnici,proprietari dei suoli. ecc.ecc. con l’apporto spesso anche di poteri forti, che arrivano anche in periferia a esprimere il loro potere.Quando i partiti abdicano alla loro funzione sono queste le forze che ne prendono automaticamente il posto.Pian piano ma poi non tanto lentamente, mi stò rendendo conto(è poco in fondo che sono tornato a vivere in un paese )che i grandi guai della nazione si riflettono anche in piccoli grandi guai della periferia, ai quali non ero stato abituato.Non che non lo sapessi che esitessero. ma mi apparivano più lontani.Adesso ho capito meglio e direi in maniera inequivocabile che la classe dirigente dei partiti anche nelle zone che il vecchio PCI amministrava è profondamente collusa e mantiene un atteggiamento ed una politica autoprotettiva di se stessa, facendo finta di essere progressista, nascondendosi quando i fatti evocati potrebero inficiare la propria posizione.Non ci vuole una intelligenza superiore per capirlo questo e se mi posso permettere il detto napoletano che ”il pesce puzza dalla testa”si arriva automaticamente alla considerazione che i personaggi ai vertici della politica nazionale hanno svenduto la loro etica ed loro valori che spesso li distinguevano e facevano sì che fossero diversi- ed un po’ non ostante tutto lo erano- sull’altare della omologazione a quel partito dominante che si era impadronito dello stato in maniera politico-furbesca , distribuendo a destra ed a manca prebende, poteri e risorse.Dietro quel partito c’è sempre stata la regia dominante del potere della Chiesa e ogni volta che si sono sentiti minacciati, quello stato dei partiti al potere ha messo in funzione meccanismi tremendi(terrorismi, oppure affibbiando ad altri poteri di gestione- i partiti- fino ad arrivare alla spartizione mafiosa che negli anni ’80 ha visto il prevalere di ciò che dopo sarebbe stato il PDL partendo da Forza Italia)Con questo non voglo dire che anche il PCI fosse pulito ed avesse uomini incorruttibili, ma se mi si permette le figure individuali che si contrapponevano erano un po’ diverse fra loro : erano i nomi di De Mita, Cirino Pomicino,Andreotti, Forlani,Gaspari,e via dicendo contrapposti a queli di Berlinguer,Amendola, Napolitano, Chiaromonte, Pio La Torre, per non parlare poi dei Craxi,Martelli, Formica, Longo ed altri,che nella lotta a chi era più ”anticomunista” avevano ricevuto prebende e potere in misura talmente maggiore al loro peso elettorale. Ed infatti stà proprio qui la grande intelligenza politica dei settori clerico-massonici dei poteri forti :una strategia di alleanze per la quale il nemico che non puoi battere risulterà battibile sul piano effettivo se non altro quello della ”questione morale” se riuscirai ad allearti con lui.E per far questo tutto è permesso, perfino il ricorso ad un partito la cui fame storica era ormai un dato assoluto.A questo partito il PSI con la sua declamata svolta autonomistica dal PCI fu dato in consegna un mandato di potere ben molto superiore al peso elettorale che rappresentava e l’establishment si mise una serpe in seno che sarebbe stata decapitata non dalle opposizioni , ma dalla magistratura che guarda caso diventò ”rossa” appena compì le prime mosse.Quella generazione di socialisti, tranne pochi, elesse Craxi per acclamazione e non per voto, facendo fuori Lombardi prima e De Martino poi.Craxi fù colui che accentrò nel suo esecutivo i vari tecnici decisionisti come Martelli,Cicchitto, Sacconi, Formica, De Michelis. Questa gente c’è ancora oggi e dai propri scranni decide le sorti della politica in un partito come Forza Italia prima e PDL poi,
vendendo fumo con i media in casa degli italiani tutte le sere, dalle TV di stato o da quelle di Mediaset.Di rimando la sinistra-che prima riusciva a coinvolgere la gente-ha superato tale caratteristica, via via perdento tale prerogativa e si è formato un partito portato volutamente all’impotenza politica dai dirigenti aprendosi all’abbraccio mortale dei rimasugli della DC, minoritari ma potentissimi, perchè anche legati al polo cattolico rappresentato dal Vaticano, Come è stato sempre nel loro costume tali settori quando sono minoritari, (vedi il sindacato)non hanno mai amato il confronto decisionale con la gente. Hanno sempre preteso prendere le decisioni politiche a stanze chiuse, trovando chiaramente la spiegazione di tale comportamento solo quando li avrebbe visti perdenti.Sono i vari Letta,Fioroni e tanti altri.
Ho l’impressione che il futuro sia già deciso : costoro usciranno dal PD se dentro questo partito prevarrà lo stesso voto maggioritario che ha portato i Vendola,i Pisapia a richiamare l’attenzione che il popolo del PD è stanco di decisioni prese dall’alto. Costoro sono pronti a formare un fronte unico con i moderati di Casini e le destre del terzo polo,con gli opportunisti dell’ultim’ora transfughi da tutti i partiti, per formare di nuovo un asse -questo sì d’acciaio” che grazie al popolo bue della sinistra regnerà in Italia per altro mezzo secolo, come la DC che non è mai morta, ma che è sopravvissuta alle tempeste della magistratura, agli scandali alle mafie ed al terrorismo dei servizi segreti.A chi oggi dice che in tal modo pensi la maggioranza stragrande degli itaiani non c’è da dare loro torto.Ma ricordatevi tutti che tale processo si compirà con sicurezza quando ci sarà nelle cose che si stanno pian piano delineando, la certezza matematica del risultato, ideato,progettato e voluto dai settori
di quel ”signore vestito di bianco che stà a Roma”.La sua istituzione è l’emanazione più fine e più lungimirante di come intervenire in politica amministrando le anime.Sono sopravvissuti ed ancora estendono il loro potere in tutto il mondo, hanno attraversato secoli, imperi e guerre,carestie(per i poveri) ed abbondanze(per loro ed i loro alleati) assumendosi le responsabilità di ammansire le coscenze ed i fermenti rivoluzionari facendo l’interesse delle classi dominanti che garantivano loro la libertà, quella che dicevano loro. Poche volte sono stati spazzati via, ma mai totalmente, perchè anche quando non dominavano la società hanno saputo flertare con il potere, sapendo bene che poi le condizioni sarebbero cambiate e loro avrebbero prevalso e mantenuto la sella.
Se sono sopravvissuti per 2 millennni ed ancora sono in fase espansiva, qualcosa questo vorrà significare o no ? Rassegnarsi non è mai giusto,essere pessimisti ancora di meno, lottare perchè tali forze non prevalgano più come prevalevano prima, secondo il mio modo di pensare è doveroso.Il cammino non è lungo ma lunghissimo,ma ne va della qualità della vita degli uomini e della loro dignità.