Solo un altro blog targato WordPress…per riflettere sui fatti della città
Buon Natale
BUON NATALE
Il blog riprenderà le pubblicazioni
il giorno 27 Dicembre
e saluta i suoi frequentatori con la famosa poesia
di Trilussa
LA NINNA-NANNA DE LA GUERRA
Ninna nanna, nanna ninna,
er pupetto vò la zinna:
dormi, dormi, cocco bello,
sennò chiamo Farfarello
Farfarello e Gujermone
che se mette a pecorone,
Gujermone e Ceccopeppe
che se regge co le zeppe,
co le zeppe d’un impero
mezzo giallo e mezzo nero.
Ninna nanna, pija sonno
ché se dormi nun vedrai
tante infamie e tanti guai
che succedeno ner monno
fra le spade e li fucili
de li popoli civili
Ninna nanna, tu nun senti
li sospiri e li lamenti
de la gente che se scanna
per un matto che commanna;
che se scanna e che s’ammazza
a vantaggio de la razza
o a vantaggio d’una fede
per un Dio che nun se vede,
ma che serve da riparo
ar Sovrano macellaro.
Chè quer covo d’assassini
che c’insanguina la terra
sa benone che la guerra
è un gran giro de quatrini
che prepara le risorse
pe li ladri de le Borse.
Fa la ninna, cocco bello,
finchè dura sto macello:
fa la ninna, chè domani
rivedremo li sovrani
che se scambieno la stima
boni amichi come prima.
So cuggini e fra parenti
nun se fanno comprimenti:
torneranno più cordiali
li rapporti personali.
E riuniti fra de loro
senza l’ombra d’un rimorso,
ce faranno un ber discorso
su la Pace e sul Lavoro
pe quer popolo cojone
risparmiato dar cannone!
ottobre 1914
Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da lucianofiorani il 24 dicembre 2010 alle 16:52, ed è archiviato come TRADIZIONI. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Sia i commenti sia i ping sono disattivati. |
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circa 13 anni fa
Nel giorno in cui si celebra la nascita di chi ha segnato la storia perché ha insegnato che siamo tutti uguali e che la violenza deve essere bandita, non lontano dai luoghi di quell’evento, si celebra una tragedia di una bestialità senza pari. E’ passato meno di un anno da quando la LUBIT ha ospitato don Mussie Zerai che ci ha raccontato la tragedia degli eritrei che scappano da una dittatura crudele. Poi un accordo con la Libia ha risolto il problema “estetico” di rifugiati che avrebbero diritto alla nostra ospitalità. Occhio non vede cuore non duole.
http://www.avvenire.it/Mondo/eritrei+suora+testimone_201012230847444430000.htm