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L’imbarazzo del Partito Democratico
Fra i tanti spunti che la breve intervista rilasciata da Gisella Zazzaretta ispira, uno in particolare merita, secondo me, un approfondimento. C’è bisogno di scelte tempestive, il continuo rinvio non aiuta ad arrivare ad una soluzione trasparente e condivisa per le prossime elezioni. Personalmente leggo più imbarazzo (dover riconoscere una spaccatura all’interno del partito democratico) che un disegno preordinato sin dall’inizio di arrivare a programmi e candidature predeterminati. Questo atteggiamento, però, sta determinando danni alla democrazia interna e impedisce un dibattito allargato, come dovrebbe essere, al proprio elettorato.
Sembra quasi impossibile riconoscere che ci sono stagioni della politica che si chiudono e con questo rifiuto si fanno danni gravi al proprio partito e alla politica locale in generale. A Chiusi l’era Ceccobao, iniziata quando ancora il Partito Democratico non esisteva, è definitivamente chiusa ed è chiusa anche per Stefano Scaramelli che si ripropone come continuatore acritico degli ultimi sette anni. E’ definitivamente chiusa, a maggior ragione, per Marco Ciarini.
Per ambedue sono determinanti gli errori sulla gestione dell’urbanistica. Ciarini affossò a suo tempo un Piano Regolatore già adottato dal precedente Consiglio Comunale, perché non ne condivideva i contenuti. Scelta legittima, ma poi, in nove anni, non è riuscito a dotare Chiusi, non dico di un Piano Regolatore completo, ma almeno della sua prima fase di elaborazione e cioè del Piano Strutturale. Ancor peggio è andata con Ceccobao che nei suoi sette anni ,non è riuscito nell’impresa, ma anche imposto scelte assurde come le nuove quantità: un milione e ottocentomila metri cubi di cui ben duecentocinquantamila a Querce al Pino. Nel dibattito per il programma ho apprezzato la posizione del segretario del circolo di Chiusi Scalo che ha, senza esitazione, dichiarato di essere contrario a quest’ultima scelta. Una presa di posizione quasi unica.
Anch’io plaudo alla decisa presa di posizione di Gisella di cui apprezzo la capacità e onestà. Ma perché una cosa tanto normale deve rimanere una voce gridata nel deserto del dibattito politico a Chiusi?
E comunque è ora di muoversi.
Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da Paolo Scattoni il 27 dicembre 2010 alle 00:08, ed è archiviato come POLITICA. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Sia i commenti sia i ping sono disattivati. |
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circa 13 anni fa
Anche per cosucce come questa, secondo me, questi signori non sono più in grado di governare la città. Fanno un po’ troppa confusione…
Gli alleati(che sono anche concorenti a sinistra) del Pd, fanno riferimento pure loro alla Cgil, ma non mi pare che utilizzino o abbiamo la possibilità di usare gli stessi spazi per la propria propaganda. Il problema c’è. Eccome se c’è…
circa 13 anni fa
Purtroppo caro Marco queste “sfumature” le cogliamo ormai solo in pochi. Anch’io me ne sono accorto appena fatta la foto. L’ho fatto subito notare a qualche paesano che si è limitato a rispondere: Embé?
Questo e quella pari sono. Dov’è il problema?
Poi però non lamentiamoci che un Berlusconi dimezzato contunui a dettar legge.
circa 13 anni fa
Piccola nota. Nella foto pubblicata qui sopra, a coredo dell’articolo di Paolo Scattoni si vedono due bacheche, con dentro manifesti e volantini del Pd. Una delle due bacheche porta ancora l’intestazione Pci (e questo passi, il pd ne ha erditato anche le sezioni…) , l’altra invece sembra essere della CGIL. Così c’è scritto sulla parte alta. MI chiedo: è normale che una bacheca della Cgil esponga materiale propagandistico di un partito politico (il Pd)?
Se la bacheca è della Cgil, non è normale, anzi è grave che il sindacato si presti alla propaganda altrui (siamo tornati alle cinghie di trasmissione?). Se la bacheca porta l’intestazione Cgil, ma è del Pd, sarà bene che l’intestazione venga cambiata, per non indurre in confusioni… La “vicinanza” politica è una cosa, l’uso improprio di strumenti di comunicazione è un’altra.
circa 13 anni fa
In parte anche a Città della Pieve, un po’ meno a Montepulciano, anche se nelle due cttadine il Pd ha atteggiamenti diversi con l’area critica, con la stampa, con la socità in genere ed ha anche avuto il coraggio di fare scelte non proprio allineate…se vogliamo essere precisi, ma generalmente è così dappertutto: ho citato piùà volte le vicende di Panicale (due liste con il simbolo Pd), Castiglione del lago (una parte di Pd in una lista alternativa); di Orvieto (vittoria al primo turno, sconfitta a secondo per faida interna), Pienza (sconfitta ad opera di una lista civica capeggiata da un ex Pci); Abbadia San Salvatore (4 liste alle elezioni, di cui 3 di sinistra, con ex Ds nella lista civica…). Dai giornali della rete “cronache italiane” vediamo che è la stessa cosa in Trentino, in Emilia Romagna (ravennate), in Campania, in Calabria, in Sicilia , ma anche a Todi, Città di Castello o nel Mugello, per rimanere più vicini a noi… Purtroppo le eccezioni sono poche. E mi pare che anche a ivello nazionale, la situazione del Pd non sia migliore (a proposito chi aveva candidato Calearo a capolista Pd nel Triveneto?)
circa 13 anni fa
a chiusi sicuramente si, in sintesi: in un articolo su questo blog il 1 dicembre simone agostinelli esponente della segreteria del pd afferma che la vicenda gazzettino è tutta da chiarire ed è nelle mani degli organi provinciali competenti, il 7 dicembre pascucci esponente della segreteria del pd di chiusi scalo all’inizia di sel con claudio fava afferma che la vicenda gazzettino è chiusa e la liquida come una goliardata tra amici, il 23 dicembre gisella zazzaretta esponente della segreteria comunale nell’esplosiva intervista su questo blog dice che la vicenda non è affatto chiusa, fa nomi e cognomi e afferma che nei giorni successivi la segreteria si riunirà per chiarire la questione morale suscitata dalla vicenda gazzettino e non solo, il segretario comunale in tutto questo tempo non fa uno straccio di dichiarazione politica, silenzio che a parere mio ha comunque un valore ed è anch’esso una presa di posizione. ora se tutto questo non è una guerra tra bande non è certo una serata in allegria tra amici.
e in tutta questa confusione il pd nel frattrempo che fa? delle assemblee dove decide una cosuccia da niente, il nome del candidato a sindaco attraverso una raccolta di preferenze degli iscritti.
circa 13 anni fa
Anche nel comune di Città della Pieve?
circa 13 anni fa
Per un motivo molto semplice, perché il Pd a Chiusi è quello che è (e che vediamo da mesi annaspare nelle sue beghe, senza dire alcunché su nulla). E fosse solo un problema di Chiusi non sarebbe poi così drammatico. E’ che il pd è così, più o meno dal Trentino alla Sicilia…