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Le “Malefatte della Chiesa” e la mia fede
Voglio raccontarvi due storie, la prima accaduta ad un sopravvissuto di Aushvitz, l’autore ebreo Elie Wiesel. Racconta questi che una sera, al ritorno dal lavoro, i prigionieri trovano tre forche a cui devono essere impiccati tre prigionieri. Vengono impiccati due adulti e un bambino. I prigionieri devono assistere all’ esecuzione. I due adulti muoiono subito, mentre il bambino è così leggero, che appeso, agonizza più di mezz’ora. “Dietro di me – scrive Wiesel – udii un uomo domandare: Dove è dunque Dio? E io sentivo in me una voce che gli rispondeva: “Eccolo: è appeso lì a quella forca…”.
L’ altra storia riguarda me.
Tempo fa fui avvicinato da un testimone di Geova che mi stava facendo l’ elenco delle “malefatte della Chiesa”, e usava gli stessi triti argomenti di Luca Scaramelli e Carlo Sacco nei loro commenti all’ articolo di Luciano Fiorani. Alla fine gli posi io una domanda: -Se le parlassero tanto male di sua madre, le dicessero che si è prostituita e che è una grande troia ecc., lei per questo cesserebbe di amarla?- Certo che no! -Mi rispose. Ecco, gli dissi, per me è la stessa cosa, la Chiesa è la madre che mi ha generato alla fede, la stessa fede nello stesso Dio e Padre di Gesù, la fede in una giustizia che va ben oltre le nostre meschine aspettative. Una giustizia che riguarda tutte le vittime innocenti della storia.
Dico queste cose perché ieri 28 dicembre la Chiesa fa memoria dei Santi innocenti, i bambini uccisi da Erode il Grande, per paura del Messia che doveva nascere a Betlemme. Anche i vangeli sono quattro storie. Narrazioni della passione e resurrezione di Gesù, preceduti da un ampia introduzione. Luca e Matteo fanno ulteriormente precedere tutta la vicenda di Gesù da due capitoletti che ci parlano della sua infanzia. Come una ulteriore prefazione. Piccole storie nelle quali è condensata tutta la storia della salvezza dell’umanità. Dal primo uomo al giorno in cui Dio, personalmente, asciugherà le lacrime di ogni creatura, di ogni vittima. Da quei pochi versetti si intravede il “disegno politico” di Dio: consegnare alle vittime l’autorità del giudizio definitivo sulla storia. A Gesù, ai bambini di Betlemme, al bambino impiccato, a tutti i crocifissi della storia! Perché solo le vittime hanno il potere di usare misericordia per il carnefice. Nessuno può perdonare per conto terzi! Non può esistere una giustizia che non renda giustizia a chi è già morto ingiustamente. Un Dio che perdonasse i torti che lui stesso non avesse subito non sarebbe meritevole di fiducia. Io stesso, se non fossi Cristiano, sarei già passato alla lotta armata! Se lo sono lo devo però alla mia Chiesa, che mi è stata causa di tante sofferenze, dove vedo arrivismi, camarille e andazzi poco edificanti, ma che mi ha consegnato con il battesimo e con la Parola quella fede che vale la mia riconoscenza inesauribile.
Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da lucianofiorani il 29 dicembre 2010 alle 00:03, ed è archiviato come RELIGIONE. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Sia i commenti sia i ping sono disattivati. |
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circa 13 anni fa
Claudio, Claudio, non fare torto ai giusti e ai timorati
la Chiesa è fatta anche di persone perbene: l’ho detto, è un’istituzione totale e quindi ci trovi tutto e il suo contrario.
E tutti i giorni assistiamo alla morte del (povero) cristo senza riconoscerlo, anzi, scansandone lo schizzo di sangue.
Il problema è che con i catholicoi (gli universali) non c’è possibilità di dialogo: già il Verbo, in quanto tale, dovrebbe essere la garanzia di una fondazione razionale del discorso cristiano-cattolico. E però questo non è vero. Chi ci crede, paradossalmente, si da’ da fare a smantellare la costruzione discorsiva che la Chiesa pretende di incarnare (penso ai vari Russell, Odifreddi, ecc.), finendo per diventare un talebano a sua volta (è la fine di Odifreddi, malgré soi ) e chi invece non ci crede – a questa costruzione discorsiva – finisce per avere fede anch’egli malgré soi: “credo quia absurdum!” ma penso anche a Blaise Pascal e alla sua scommessa.
Non ci sono tesori: quando torniamo in superficie, il luccichio di perle e preziosi che abbiamo raccolto in fondo al mare si rivela solo un misero pugno di rena senza valore (il paragone non è mio, ma di Maeterlinck).
L’unico tesoro che possiamo attingere è dentro di noi, le uniche risposte che possiamo dare sono dentro di noi ma, direbbe il comico, sono sbagliate.
Francesco, per citare un tuo esempio ma che mi è carissimo (sono un amante degli eretici, ahimé), ha rischiato molto per la sua incolumità personale da parte della Chiesa del tempo: eppure, ha potuto essere Francesco proprio perché figlio di Bernardo. Se fosse stato ad Albi, lo avrebbero sterminato senza pietà: “Ammazzateli tutti, Dio riconoscerà i suoi”. La logica di Simone de Monfort ha guidato troppe volte gli uomini di chiesa e ancora oggi guida l’azione di troppi “puri di cuore” perché si possa fidarsi.
circa 13 anni fa
Rispondo anche a Carlo. Sono ormai più di due secoli che il mondo va da una parte e la Chiesa predica ai sordi… leggiti le beatitudini e dimmi se queste sono il criterio ispiratore della vita civile e personale dei nostri contemporanei. Eppure la domenica alla messa sono queste che vengono proclamate solennemente.
Sull’ altra questione basta intendersi su quello che vogliono dire “condizioni materiali di esistenza”,…ci sono persone belle, giovani colte e ricche che si sparano per la noia di vivere e ci sono persone povere piene di vita. Chi ha conosciuto Amore e si sa amato, ama e vive. Chi ha fede nel suo “materiale” portafoglio di ori, sicurezze, capacità, meriti morali e idoli vari, alla fine si ritrova solo davanti alla morte. Dico davanti, ……perchè dentro la morte Gesù ci ha preceduto tutti, buoni e cattivi.
circa 13 anni fa
Caro Enzo, ci stiamo avvicinando al cuore del discorso, un dialogo vero non può prescindere da un chiaro riconoscimento dell’ altro per come questo definisce se stesso. Ripeto, la Chiesa è una realtà umano-divina, questo non significa che Chiesa e fede siano la stessa cosa. Come dice S. Paolo “Noi portiamo questo tesoro in vasi di terraglia”, dove la fede è il tesoro e la Chiesa è la terraglia. Altrimenti verrebbe da credere che le meraviglie che scaturiscono dall’ amore di Dio provengono dalla bontà degli uomini, che la luce del Concilio venga da Angelo Roncalli, che il messaggio di S. Francesco venga dal figlio di Bernardone, che la Carità sia un merito di Teresa di Calcutta ecc.. Nondimeno per accedere al tesoro si deve aver a che fare con la terraglia, …ordinariamente. Grazie a Dio la fede non è riservata alle persone perbene e la Chiesa non è fatta di persone perbene. Gesù non ha scelto e frequentato persone perbene.
Ti prego di non fraintendermi, non voglio minimizzare le osservazioni che fai su quello che “si vede” della Chiesa, ti chiedo di non vedere solo quello. Se tu fossi stato presente alla morte di Gesù sulla croce e ti fossi limitato a quello che si vedeva, avresti visto soltanto un poveraccio che moriva urlando senza dignità, come un dannato senza Dio. Invece, lo sguardo di fede della Chiesa, che ha scritto e canonizzato il Vangelo di Marco, ha colto la realtà di un Dio che per amore ha scelto di stare dalla parte dei dannati, di quelli che per la legge devono andare all’inferno. Ma Dio ha rinchiuso tutti nel peccato per usare a tutti misericordia.
circa 13 anni fa
Claudio, è un dialogo il nostro che arriva ad un punto e livello di condivisione, oltre però mi sembra che non si vada. Non credo che ci sia soluzione, o forse sì, ma ancora credo che se ci sarà, potrà essere molto lontana nel tempo. E’ una mia ipotesi e non pretendo che sia o che dovrà essere la realtà. E non è quella come dici te del mistero dello Spirito Santo (accettazione aprioristica partorita non da te o da altri credenti, ma imposta nelle regole del credo, esente da qualsiasi umana critica, esente da qualsiasi dubbio umano), ma posso ritenere che sarà quella segnata da una crisi profonda dell’Istituzione religiosa nei suoi rapporti col mondo, dove sempre un numero maggiore di uomini si allontanino dalla canonicizzazione dei sentimenti poichè questi non soddisfanno più le loro vite.
In pratica la presa di coscienza non nella non esistenza od esistenza di un Dio, ma che lo schematismo religioso e l’invadenza della struttura religiosa nella vita degli uomini possa essere un fatto vissuto come deleterio alla vita stessa. Detto in parole povere: una grande illusione che per millenni ha fatto campare le persone, le ha fatte sperare ed operare con le finalità rivolte al bene, ma le ha illuse soprattutto quando parla di vita futura. Non mi dire che ci sia questa necessità o che un altra impostazione di vita laica sia portatrice di tragedie. Sia io che te siamo stati educati al rispetto del prossimo e non abbiamo mai torto un capello ai nostri simili, tu sei credente ed io no! Ed allora perchè non può essere dimostrabile di poter vivere senza fede, senza riconoscere o seguire quelle che secondo me sono le favolette dei santi, dei miracoli, della fede, del credo, e della preghiera e del rivolgersi in questa ad un Dio che immaginiamo noi a seconda delle informazioni che riceviamo?
Io rispetto la tua posizione, e se vuoi credere devi essere libero di farlo ci mancherebbe altro, ma i tentativi della struttura che la fede promana (la Chiesa) deve essere rispettosa e non invadente sul fatto che io possa non credere.
Lo sai perchè succede invece il contrario? Perchè è una legge ed una condizione umana quella che se se ne riesca a fare a meno di quel tipo di fede, forse si determina una esistenza materiale che può far formare l’idea che sono le condizioni materiali di esistenza degli uomini che fanno il modo di pensare. Sò che non sei propenso a condividere questo ma la storia dell’evoluzione del mondo parla questo linguaggio. Il ”materialismo storico” che è inviso a molti uomini di chiesa, recita che ogni uomo riesce a pensare a seconda del modo in cui si procura da vivere.
Ecco perchè lo avversano questo principio. Ci sono anche le eccezioni, ma non le vivo come un fatto negativo questo. Bene, abbiamo scatenato un vespaio, ma forse è meglio così, e chi ci legge troverà torti o ragioni su quello che abbiamo sciorinato. Non abbiamo cambiato il mondo, ma l’alternativa sarebbe stata il silenzio.
circa 13 anni fa
Scusa Claudio, ma mi pare che proprio tu abbia eretto “lo steccato”: se comunque sei per la Chiesa a prescindere, che tipo di dialogo possiamo avere? E’ chiaro che non esistono argomentazioni razionali, ma solo la vetrina, l’esposizione dell’elenco delle cose di chi è a favore e chi è contro. Come tutte le istituzioni totali, la Chiesa ha i suoi uomini cui non esito a tributare il massimo del credito ma, di fronte a un Martini trovo un Marcinkus, di fronte a un Camara trovo un Ratzinger e via e via. Che Ratzinger segua un percorso che LUI ritiene il migliore per la totalità della Chiesa e del mondo è innegabile, ma non è detto che siccome lo ritiene vero, questo lo sia per davvero o, almeno, lo sia per tutti nello stesso modo.
Mi piacerebbe una Chiesa più ispirata dal Concilio Vaticano II mentre ne vedo una legata a pulsioni lefebvriste e mondane (la vanità dei cappelli del papa è un forte sintomo, prima che un vezzo). Che poi ognuno acceda a Dio secondo i suoi percorsi personali è un fatto che non toglie niente alla complessità dell’istituzione Chiesa: ma nemmeno si può pensare che fede e Chiesa possano identificarsi; seguono percorsi spesso divergenti e poco “comunicanti”. In questo siamo in profondo disaccordo: tu parli di ecclesia come communitas, corpo mistico. Io e, a quanto vedo, anche altri, pensiamo che si tratti di una communitas da cui è meglio stare alla larga.
circa 13 anni fa
Mi rendo conto di aver sollevato un vespaio di problemi. Personalmente non sono molto interessato a scendere sul piano del dibattito storico politico, mi sarebbe piaciuto discutere seriamente restando su un terreno saldamente teologico. Forse è utile introdurre alcune distinzioni, e la più decisiva è quella tra fede e religione. La fede, essendo una realtà relazionale fra due o più persone, lungi dall’ essere un fatto privato, è essenzialmente ciò che muove la vita di ciascuno. Il problema si pone quando si deve decidere a chi dare fiducia, su cosa giocare il senso della propria vita, su quali certezze poggiarla. Il mio amico Storelli ama dire che il faro della sua vita è la scienza empirica. Altri ripongono la propria sicurezza sul conto in banca, insomma ognuno ha la sua fede e il suo Dio.
Ogni Dio, poi ha necessità di relazionarsi con i suoi fedeli. Da qui vengono fuori tutti i complessi rituali, linguistici, giuridici, dogmatici e procedurali che formano una religione. Altrimenti questo Dio resterebbe incomunicabile. La fede nel Dio Padre di Gesù, essendo una fede di uomini, non può, in questo essere diversa dalle altre, per cui in qualche misura è anche un po’ una religione le cui strutture portanti, nel suo caso, sono la parola di Dio (Scrittura e Sacramenti), che si vedono, e la presenza misteriosa dello Spirito Santo di cui invece si fa esperienza. Il compito della Chiesa è quello di mettere a disposizione del mondo la fede nel Dio Padre di Gesù, contando sulla potenza misteriosa dello Spirito Santo che ha ricevuto. Tutto il resto è importante , ma in definitiva, secondario. Quando uno ha questa fede in questo Dio ha già tutto. Anche dal punto di vista politico si può agire nella certezza di una giustizia che riguarda tutta l’ umanità e tutta la storia. Ai miei amici critici verso la Chiesa non chiedo di cambiare opinione, devono però ammettere che conviene loro sperare di avere torto!
circa 13 anni fa
Mi spiace se ho tralasciato alcune delle argomentazioni di Carlo. Il problema è solo funzionale, Non riesco a concentrarmi a video su testi così lunghi. Allora cercherò di essere sintetico.
Non credo che un comunista possa rinnegare i principi di uguaglianza perché nel tentativo di applicazione di quel principio una banda di criminali ha fatto fuori alcuni milioni di contadini perché si opponevano a certe politiche.
Fra le religioni non mi pare che sia la Chiesa cattolica a disconoscere i diritti dell’uomo. Forse sono altre.
Personalmente sono andato a votare nel referendum sulle cellule staminali embrionali. Se però la grande maggioranza della popolazione non l’ha fatto qualcosa deve pur significare. Non mi risultano costrizioni fisiche.
Sono d’accordo sulla possibile revisione del concordato (insegnamento della religione, etc.). Non so se le mie idee di revisione del concordato sono quelle di Luca e Carlo, ma non credo che rappresentiamo le intenzioni della maggioranza degli italiani.
Personalmente sono per una SCUOLA ESCLUSIVAMENTE PUBBLICA. Comunque mi preoccupano meno le scuole cattoliche che non quelle ancora rare di altre religioni (integralismo islamico ed ebraico).
circa 13 anni fa
Significo non scatenare i vari politici collusi con il Vaticano per influire sull’esito della campagna elettorale o sulle leggi su temi etici (perchè la Francia o la Spagna si possono permettere di prendere decisioni “laiche”, anche se di opposte tendenze, mentre noi dobbiamo sempre prendere decisioni sulle quali cala l’artiglio del Papa?. Questo, ad esempio, è anche il motivo della estrema fragilità del PD (mi fa quasi rimpiangere il monolitico PCI): Finchè si tratta di temi sociali o di politiche del lavoro si va tutti in fronte unico, ma quando il PD prova a rialzare la testa, c’è sempre il giornalista stipendiato di turno che scatena un tema di dibattito su problemi etici che farebbero parte della coscienza individuale più che di quella sogìciale ed ecco che magicamente il PD si scioglie si liquefà in una brodo di dissensi tra papaboys e antipapaboys. Non sarebbe meglio una serena separazione che una vita da “separati in casa”? Considerando anche che, in questa unione, la parte della “suocera” che semina zizzania la fa proprio il Vaticano, se invece, prima della separazione provassimo a rimandare la suocera a casa sua? Chissà che la convivenza non migliori.
circa 13 anni fa
il problema non è quando il papa parla a favore degli eritrei o di qualunque diseredato nel mondo, è quando impone allo stato italiano le leggi, o comunque se non le impone è innegabile che condizioni l’operato del legislatore, il problema è quando gli insegnanti di religione godono di uno status privilegiato rispetto a migliaia di insegnanti precari, il problema è quando un’istituzione che predica la povertà è proprietaria di un patrimonio immobiliare enorme e non ci paga nemmeno l’ici, il problema è quando lo ior si vede bloccare milioni di euro perchè non rispetta le leggi antiriciclaggio, il problema è quando durante la dittatura di franco in spagna i bambini per andare a scuola il lunedì dovevano mostrare al maestro una tessera timbrata dal prete la domenica attestante la loro partecipazione ala messa, il problema è che per mio figlio a scuola materna non ci sono i soldi per l’insegnante di inglese e ci sono per l’insegnante di religione che insegna cose che dovrebbero far parte della sfera privata di un individuo, il problema è quando mio figlio che l’ora di religione non la fa non ha attività alternative tra l’altro previste per legge e viene parcheggiato nella classe dei più grandi e torna nella sua incazzato perchè i più grandi lo hanno preso in giro, il problema non sono le persone che in perfetta buona fede vivono la loro spiritualità secondo i canoni della religione cattolica, a me non danno fastidio, vorrei però che questo non oltrepassasse i confini del personale per condizionare la vita di tutti.
circa 13 anni fa
Paolo,tu mi scuserai ma ritengo che tu debba rispondere con pertinenza e non saltare da un palo all’altro.No, perchè a sentire te quello che dici(ed è la terza volta che lo ripeti ) sugli eritrei che vengono uccisi a bastonate nel Sinai sembra che tutta la carica di violenza degli ultimi mesi sia sia concentrata lì. Sai anche quante altre volte i Cristiani sono stati oggetto di violenza ? Da tempi immemorabili. Così come i Mussulmani da parte dei Cristiani e verso altre confessioni. Vogliamo parlare del Libano ? Mussulmani verso induisti in India e Pakistan,e viceversa ,e chi più ha più ne metta. Quanto a ciò che dici tu debba fare Benedetto XVI- chiariamoci una volta per tutte-non troverai nessuno al mondo che non condanni la povertà assoluta.
A dirlo ci vuole poco, è una vita che lo ripete e con lui tutti i suoi altri predecessori, ma quali meccanismi si mettono in atto? Se salti a piè pari il fatto dell’evangelizzazione come viene praticata oggi nel terzo mondo e non rispondi alle domande delle problematiche che fa scaturire forse non ci siamo su nessun piano. Dovresti difendere ciò che va difeso, non l’indifendibile. E l’indifendibile è il fatto che è la
volontà ed il comportamento insiti in tutte le religioni siano quelli dell’intolleranza (mentre dovrebbe essere il contrario) per la quale chi non la pensa come noi è suscettibile di intervento, e ” l’intervento” si compie in mille modi, ma soprattutto con l’aiuto materiale finalizzato al ” pascolo delle anime”.(fin dall’inizio della vita si compie:prova a pensare al sacramento del battesimo per esempio).
Se lo devo ripetere lo ripeto non ho problemi: tale azioni, prerogativa principale della Chiesa cattolica che si dicono evangelizzatrici, in società costituite da secoli secondo certi canoni rompono gli equilibri e gli status del potere all’interno delle persone e delle società (basti pensare solo al conflitto uomo -donna nei paesi mussulmani). Prova a pensare cosa succederebbe a noi se i mussulmani imponessero con determinazione all’interno della nostra società costituita si anche da laicità e laicismi ma anche da comportamenti e sentimenti cattolici una variazione di status sull’organizzazione della vita, del credo religioso, dei rapporti fra sessi ecc ecc.
Allora perchè nel tuo giudizio perori solo il fatto dell’assistenza e del lavoro dei missionari al terzo mondo quando il tutto è finalizzato a fornire assistenza e beni e conoscenza non sotto l’egida ed i valori dei loro credo o delle loro laicità, ma sotto l’egida ed i valori dell’evangelizzazione ? Spesso, come ho detto nei precedenti articoli a cui non mi si è risposto (quando parlavo della pancia piena e di quella vuota) vengono attratte persone verso le missioni per loro bisogno materiale ed assistenza e non per loro convinzione intima, ma poi in maniera surrettizia gli si fà il lavaggio del cervello facendogli vedere che se ci si comporta in tal modo se ne ha di che ricavarne.
A parte la discutibilità di certi metodi ma non ti ricorda qualcosa tutto questo? Non ti ricorda per caso le varie compagnie di Gesù, degli inviati papalini presso i regnanti, la storia di coloro che hanno aperto le porte e tracciato le strade della rapina organizzata arrivata subito dopo al terzo mondo, messa in atto con le alleanze con chi aveva i posti di comando nei vari stati e nazioni e salvaguardata dagli eserciti di tanti stati forti militarmente ed organizzativamente, Inghilterra in testa, Stati Uniti, Francia, Germania, Spagna, ed anche casi di sub-imperialismo. Parlo del colonialismo che c’è stato e che ancora in forma moderna continua. Allora di quello che tu dici sia un lavoro encomiabile dei missionari io non giudico e non faccio personalismi di chi compie codesto lavoro per vocazione, ma sul merito di detto lavoro ti dico francamente che non mi riesce a dargli il valore di ”salvatori di anime” come tu dici. E questo anche solo per il fatto che compiono detto lavoro ”sotto la loro egida” insegnando ai bisognosi i sacramenti e
le storie del vangelo rifatte e disfatte ed adattate a seconda delle convenienze durante i secoli.
Tanto di cappello per certi aspetti per la convinzione e per la fede che in questi casi molte persone ci mettono e ci impegnano la vita, ma il lavoro finito è spesso quello della dissoluzione delle entità altrui. E se qualcuno (in genere i religiosi di opposte dottrine) estremizzando i concetti e passando a forme di lotta che portano alle stragi, (stragi da ambo le parti e non da una parte sola beninteso, poichè purtroppo si sà, sangue chiama sangue) si lascia andare a qualche considerazione estremistica e degna di diniego, ma non per questo contenente delle menzogne, riferite alle realtà africane del tipo ”se ne avessero bolliti qualcuno di più forse oggi sarebbero stati meglio” e che noi consideriamo espressioni giustamente incivili, proviamo un momento a vedere se sono civili anche oggi i metodi portati nel terzo mondo da parte dell’occidente cristiano e democratico.
Ne sanno qualcosa gli irakeni e gli afgani. Non ostante tutto di fronte all’opinione pubblica del nostro paese appariamo i distributori del bene. Questa si chiama ipocrisia dei paesi ricchi e nei paesi ricchi il credo religioso a stragrande maggioranza che ha fatto la storia e che la fa tutt’oggi in maniera marcata che riceve consensi e che condiziona anche la politica è quello cristiano, non è quello mussulmano, nè è quello buddista, nè è quello induista. Dovrebbe far pensare questo fatto, o no, quando si parla di chi siano davvero i tartassati ed i perseguitati ?
circa 13 anni fa
Fancesco, questo significa che Benedetto XVI non doveva, unico fra le autorità religiose e politiche al mondo fare un appello per gli eritrei che venivano uccisi a bastonate nel Sinai? Che significa parlare alle anime? Rinunciare a dire che la povertà assoluta è un’ingiustizia?
Ho lavorato in paesi poverissimi. Ho avuto ila fortuna di farlo in progetti di cooperazione “corretti”. Non c’è paragone però con quanto riescono a fare molti missionari. Parlare alle anime significa rininciare anche a questo?
circa 13 anni fa
Guarda Francesco che però sarebbe il caso che i credenti cominciassero a dirci se la loro fede si rivolge al cielo oppure ai detentori del culto in terra e soprattutto quanto influisce l’attività terrena con quella celeste.
circa 13 anni fa
A me basterebbe solo che la chiesa (intendo l’istituzione ecclesiastica) si limitasse a parlare alle anime e all’intimo delle persone, senza rompere i c….. nella gestione della società degli stati sui quali non ha sovranità. Allora avremmo tanti Casini (parlo di quello con la “C” maiuscola” e tanti Rutelli (parlo di Francesco, non di Manfredi ) di meno.
Personalmente non ne sento il bisogno, ma credo che si debba avere il massimo rispetto di chi ha una forma di fede. Quello che mi urta un poco è l’invadenza di campi che alla spiritualità non appartengono.
circa 13 anni fa
Ieri durante la siesta post pranzo mi sono guardato un programma che va in onda su Current TV (canale 130 di Sky). Il programma si chiama “Senza censura” e propone alcuni spezzoni di video giornalistici per lo più amatoriali che ritraggono alcuni avvenimenti – tutti di sangue – che hanno caratterrizzato questo 2010. Ebbene, fatto salvo l’attacco alla sede dei Tories in Inghilterra dell’ottobre scorso, gli altri avevano tutti a che vedere con la religione: una bomba a Nairobi durante una preghiera cristiana collettiva, un attentato in Pakistan durante un rito sufi, un attentato a Mogadiscio durante una manifestazione delle Corti Islamiche, etc. Da libero cittadino senza fede che ama viaggiare e soprattutto la libertà, la religione nel suo insieme mi fa veramente paura e non soltanto per le bombe che esplodono in suo nome ma anche per questioni legate al nostro paese che da sempre deve sottostare ai dettami di quella chiesa cattolica tronfia e anacronistica che ha contribuito in maniera pesante all’arretratezza morale di questo paese. Riguardo al paragone assurdo che fa Provvedi circa la madre e i suoi peccati beh, se mia madre fosse una prostituta nessun problema, ma se mia madre avesse combinato un milionesimo di quello che ha combinato la chiesa cattolica in duemila anni e tutt’ora continua, non avrei esitato a ucciderla con le mie mani. E ovviamente la madre in questione non è Cristo ma tutti i vari Papi e loro accoliti che in questi tanti, troppi anni si sono arrogati il diritto/dovere di parlare in suo nome. Ma se Cristo potesse vederli e giudicarli probabilmente non esiterebbe a fargli fare la fine dei lavoratori di Pomigliano, questi si licenziamenti per giusta causa.
circa 13 anni fa
Ribadisco il significato di quanto contenuto nelle ultime due righe dell’articolo di Scaramelli al riguardo del percorso personale nel cammino della fede come ricerca individuale e come rapporto individuale col sentimento del sacro,il quale chiaramente mi trova d’accordo.Liberi tutti di compiere detto percorso se ne ravvisano la necessità, per loro stessi però, non per gli altri(dal momento che siamo in presenza di una organizzazione di coscienze). Questo tanto per sfrondare la potenziale ”frasca” su posizioni personali nelle quali preferisco non entrare per ovvie ragioni e tali ritengo che debbono rimanere poichè investono solo casi personali.Ma dal momento che gli argomenti da me addotti vengono considerati ” triti” e tali non perchè non siano veri(parole di Provvedi)ma perchè ”sono vecchi e risaputi” e che la Chiesa sia ”una creatura umano-divina che tramite lo Spirito Santo annuncia la venuta del regno di Dio e della sua giustizia.Non ostante i cristiani” (altre parole di Provvedi).Cercando di essere pur libero da ogni forma di prosopopea e di vanità ,di pochezza e limitatezze umane delle quali mi scuso innanzitempo se ne sia portatore apparente od effettivo, chiedo a Provvedi una risposta(per motivi di spazio) telegrafica su questo:
1°) Non è mai sorto alla mente di nessuno che in 2000 anni le tanto osannate ”sacre” scrittuure possano essere state modificate e rimaneggiate nel loro contenuto essenziale ed adeguate all’utilità dell’organizazione che le ha partorite ? Eppure anche al giorno d’oggi l’ageguamento alla realtà premia chi si sa aggiornare e costituisce un motivo di convincimento in più per i fedeli.Non è mai passato per la mente tutto questo dal momento che si fa(Provvedi) riferimento alla Spirito Santo come forza di venuta del regno di Dio ? 2°) Posso sbagliarmi ma perchè la Chiesa -come organizzazione fatta da uomini -
ripeto-da uomini -promana certezze inaudite
ed impone degli status che lei stessa chiama ”sacramenti” dai quali crede di dimostrare l’assoluta dipendenza dal regno di Dio per tutte le creature viventi, non ultimi gli uomini. E se quest’ultimi si discostano e mettono in forse tale sua posizione costoro tendono a redimerli ed a portarli sul giusto solco della conoscenza(quella che dicono loro come uomini e come organizzazione ?).3° ed ultimo-ce ne sarebbero infiniti -ma se no non non si finisce mai. Non si pensa che educare le coscienze degli uomini a pensare all’immortalità ed alla sopravvivenza dopo la morte fisica(sembrerò scarno e trito)ma non dimostrabile ed apparente solo sulle sacre scritture(quelle di prima di cui si cibano,) non sia questa una delle maggiori armi di ricatto nei confronti delle debolezze umane che anelano per loro natura evolutiva a superare la morte fisica ?Da che mondo è mondo l’uomo respinge la morte. Se tu gli dai la speranza che non sia così, milioni abbracciano la tua cultura, facendosene immediatamente condizionare, mente ed azioni.Aiuta a vivere questo ? Per parecchi si, e non ci vedo nulla di scandaloso se così rimanesse.Il disastro è che una tale dottrina, supportata dal nulla,( ”sovrastruttura”)e piegata al sovvertimento della verità , applicata ad una massa di manovra che sono gli uomini, si fa portatrice di distorsioni immani e di mantenimento degli status quo dei quali spesso anche quegli stessi umani s’indignano, per poi arrivare alla considerazione che li attenda nell’altra vita la salvazione dalle sventure e dai dolori sopportati nella terra.A pro di chi funziona questo meccanismo vecchio quanto il mondo ? Scusate se vi sembra ”trito” tutto ciò-come dice Provvedi-, ma nella mia pochezza di uomo”normale”, a me altro che ” trito” sembra quello che mi si vorrebbe proporre……
Ma è bene finirla di fare tali discussioni che non portano a nulla. Io le faccio per solo spirito critico e per motivazioni profonde insite in me, che ritengo leali e profodamente sentite, e non certo per ”redimere anime” alla mia sponda.Vorrei talvolta solo spingere più in là la forza delle idee.La fede invece è un altro ”status” per il quale -con convinzione – si arriva ad affermare che ”Dio consegnerà alle vittime l’autorità del giudizio definitivo sulla storia”.Nel frattempo la storia si compie e con essa anche le sofferenze umane.Miliardi gli hanno dato credito da che mondo è mondo e miliardi sono destinati a rivedere ed a vivere lo stesso copione.Questa è la realtà, ma se la verità non può essere la mia, tantomeno può esserlo quella di Provvedi.La differenza è che quanto ne stà dietro è una macchina potentissima che agisce dalla vita alla morte
per instillare quel tipo di verità dentro i cervelli.La parole: ”non ostante i cristiani” diventa risibile poichè gli si contrappone la fede, uno status antitetico alla ragione.
Ed allora le mie sgrammaticate riflessioni saranno pure ”argomentazioni trite” ma figuriamoci le altre che ”fanno vedere un film a chi lo vuol vedere” come possono essere classificate.Il detto ”’alle cose per farle diventare vere basta crederci”
non mi ha mai trovato daccordo.E qui finisco, ”non ostante i cristiani”.
circa 13 anni fa
Scusi, sig. Provvedi, ma quand’è che la Chiesa “annuncia la venuta del Regno di Dio e la sua giustizia”? Mi sembra palese il coinvolgimento della stessa negli affari politici che si protrae da sempre e non ho mai sentito una dichiarazione esplicita nè da parte del papa nè dai suoi collaboratori sul Regno di Dio come UNICA speranza di pace per l’umanità.
Se Gesù Cristo rifiutò di essere nominato re dai suoi connazionali ed evitò ogni tipo di contatto con le istituzioni politiche di quel tempo, come mai la sua Chiesa fa tutto il contrario?
circa 13 anni fa
Fede e opere. Io preferisco giudicare dalle opere. Fermo restando il giudizio negativo sulle “malefatte” in questo momento storico sono i cristiani (e i cattolici in particolare) a subire persecuzioni di massa. In certe parti del mondo se non ci fosse la Chiesa cattolica a difendere i più deboli per lopro non ci sarebbe futuro. Nel mio commento agli auguri di natale ho fornito un link che vi permetterà di valutare chi sta aiutando i rifugiati eritrei che scappano da un regime sedicente socialista, di fatto criminale, e che vengono uccisi a bastionate dalle bande che operano nel Sinai.
circa 13 anni fa
Solo una precisazione, visto che non mi interessa l’operazione da “propaganda fide” qui in atto.
Geova non è il solo nome di dio: Elohim/El-Hoa (che in qualche caso viene pronumciato Alah e chissà chi ci ricorda) è l’altra faccia del dio ebraico. Veramente, i nomi di dio sarebbero 70 (come troviamo nel Talmud e nel Tanakh). Geova o, meglio, YHWH è il dio vendicativo dal nome impronunciabile, mentre El-Hoa è il residuo della fase politeistica del classicismo ebraico, dalla cui crisi nasce il cristianesimo perfezionato da Paolo e grecizzato da Clemente.
Sull’altro fronte, satana, il diavolo, (dia–bolon contrapposto a sym-bolon), colui che divide, e il cui nome “è legione”, è – secondo alcuni – l’iconizzazione del principio femminile.
circa 13 anni fa
Gli argomenti sono triti non perchè falsi, ma perchè vecchi e risaputi. Questi fatti mostrano come la Chiesa è una realtà umano-divina, che attraversa le generazioni e con la forza dello Spirito Santo, la Parola e i sacramenti, annuncia la venuta del regno di Dio e della sua giustizia. Nonostante i cristiani!
circa 13 anni fa
L’esempio della madre che si prostituisce non c’entra assolutamente nulla con il simbolismo che la Bibbia stessa fa riferendosi alla Chiesa cattolica e di rimando a tutto l’impero mondiale delle religioni cosidette “cristiane”. Dio considera la Chiesa colpevole di aver anzitutto nascosto e vietato l’uso del suo nome proprio, Geova, alle masse. Per non parlare di tutti gli insegnamenti antiscritturali quali l’inferno di fuoco, la Trinità o l’immortalità dell’anima. Se poi vogliamo analizzare da vicino i fiumi di sangue sparsi per conto della religione cattolica, non si finirebbe più!
Questi sono alcuni motivi per cui in Rivelazione 17:16 viene detto che questa ignobile “prostituta” spirituale sarà ‘devastata e bruciata’ dalle stesse istituzioni che ora la appoggiano.
circa 13 anni fa
intanto io nel mio commento non ho utilizzato nessun trito argomento semplicemente perchè non ho utilizzato argomenti, ho semplicemente encomiato le parole di carlo sacco che ritenevo e ritengo molto sagge, dato però che vengo tirato in ballo propongo un “bignami” di alcuni triti argomenti: tutte le migliaia di persone che hanno fatto la stessa fine degli ebrei nei campi di concentramento durante la santa inquisizione, bruciate vive in particolare donne verso le quali la chiesa nutre da sempre un risentimento particolare, la colonizzazione dell’america latina, il più grande genocidio della storia dell’uomo condotto in nome della croce, le crociate per andare a liberare il santo sepolcro sempre in nome dell’imposizione della propria cultura verso quella degli infedeli, la colonizzazione dell’irlanda da parte dell’inghilterra forse dimenticata da molti ma in atto anche ai giorni nostri e in assoluto la più cruenta condotta dall’impero britannico che oggi è vista come la lotta tra i cattolici irlandesi e i protestanti inglesi ma che è iniziata nel dodicesimo secolo con il consenso del papa, e i primi sedici re inglesi a condurla furono cattolici, il ruolo della chiesa nella ffermazione dei nazionalismi sul finire del secolo scorso in europa, si pensi alla tragedia della guerra in yugoslavia. Di fronte a questi fenomeni di portata storica come quelli elencati diventano quasi delle stupidaggini nefandezze tipo la pedofilia, non pochi casi isolati ma “abitudine” diffusa in tutto il mondo, fenomeno la cui portata grazie alla disinformazione italiana non è conosciuto solo da noi, non parliamo poi dell’accumulo di ricchezze e patrimoni immobiliari esenti da ici che con gli insegnamenti di gesù e s. francesco ci azzeccano veramente poco.
questi sono alcuni dei triti argomenti a carico di un istituzione che da sempre esercita un potere enorme nella gestione della cosa pubblica.
Tutt’altra cosa sono i convincimenti personali sulle questioni spirituali riguardo ai quali ognuno di noi matura un proprio percorso personale e che esercita nelle forme che meglio crede, degno sempre del massimo rispetto.