Solo un altro blog targato WordPress…per riflettere sui fatti della città
Un paese abbellito e… morto
Lasciai Chiusi nel lontano 1964 sono tornato da cinque anni, salvo sporadiche visite per vacanze. Lasciai un paese pieno di vita e di vari caratteri. Ho ritrovato un paese abbellito da varie opere edilizie e… morto.
Dei vari caratteri non se ne parla. Sembra che la famosa “visciaia” chiusina non sia più vista di buon occhio. Capisco che le cambiate condizioni mondiali e locali abbiano avuto una negativa influenza su Chiusi, ma Chiusi ha molto da offrire. Dai suoi tremila anni di storia al suo clima, dalla sua invidiabile posizione geografica alla sua tranquillità E’ uno dei pochi paesi in cui le porte delle chiese non sono chiuse, per esempio.
Per esperienza diretta so che esiste un nuovo tipo di turista, sia italiano che straniero. Gente che non è nata con il classico cucchiaio d’argento in bocca. Gente che ha studiato e ha trovato un lavoro molto ben remunerato. Gente che va “a vedere” Montepulciano o Pienza, ma non vuole passare le vacanze li. Queste persone trovano Chiusi “un gioellino” e aggiungono….ma non ci sono infrastrutture. Mi rendo conto delle difficoltà finanziare a cui va incontro qualsiasi Comune, Chiusi incluso, ma un po’ più di flessibilità, un po più di attenzione ai particolari credo che darebbero un po più di vita alla nostra città. Sono fiero di essere cresciuto, in parte, a Chiusi. Mi rendo conto che il passato non può più tornare, ma fare il meglio con ciò che si ha si può
Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da lucianofiorani il 30 dicembre 2010 alle 00:06, ed è archiviato come SOCIALE. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Sia i commenti sia i ping sono disattivati. |
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circa 13 anni fa
Bravo Luciano (Fiorani), la sintesi è tutta qui.Non sarà facile, ma comunque è giusto provarci.Che strane davvero talvolta diverse concezioni che si hanno della politica….ci si domanda com’è avvenuto il fatto che molti politici sono diventati dei padri padroni mentre si dovrebbe intendere la loro funzione come quella al servizio dei cittadini….e si finisce col dire che non si deve parlare di democrazia e di elezioni anche per delle semplici panchine….così nel piccolo e così nel grande.Ci si domandi allora quando si abdica agli altri per le decisioni che debbano essere sempre sotto controllo della democrazia dov’è che si sfoci….si sfocia nel mettere automaticamente a disposizione delle comunità risorse indirizzate non alla risoluzione di esigenze vere per la gente bensì finalizzate a far fare profitto di singoli, che magari- non per demonizzare- ma ci sarebbero anche stati diversamente, ma per opere di ben altra utilità sociale. Un piccolo esempio locale ?Il primo che mi viene alla mente:la pensilina alla Stazione. Con la verniciata aureola del codazzo e dei festeggiamenti e la spruzzata di etere al pubblico, al quale magari appare una delle opere doverose che occorreva fare dopo aver ascoltato i discorsi fatti il giorno dell’inaugurazione.Ecco ciò che succede.Chi difende questa tendenza è interessato, altrimenti non ci sarebbero motivi. Si può criticare tutto, essere ipercritici su tutto, ma occorre anche essere consequenziali a ciò che è scritto nei programmi dei partiti.Qualcuno la memoria ancora ce l’ha.
circa 13 anni fa
Di elezioni ne stiamo parlando da mesi e bisognerà continuare a farlo proprio per scongiurare che si ripeta quello che dici tu, e cioè che i servitori si vestano ancora da padroni.
circa 13 anni fa
parlando di panchine……quelle che adornano piazza Grande, e la piazzetta davanti ai Carabinieri potrebbero anche andare bene (tutti i gusti son gusti!), ma quelle in Piazza Battisti hanno precluso alle signore del posto di sedersi all’aria aperta e scambiare qualche chiacchera, cosa che facevano abitualmente. Avete provato a sedervi su quelle panchine? Giacchè ci siamo….le panchine ai giardinetti sono scomode, perchè non è stato copiato il disegno di quelle adiacenti al palazzo vescovile?
Un’ultima considerazione che non riguarda soltanto Chiusi.
I politici dovrebbero essere i servitori dello Stato, cioè dei cittadini. Come è che siamo giunti al punto che il servitore è diventato padre e padrone? E, per favore, che non si parli di democrazia ed elezioni.
circa 13 anni fa
Nessuno credo rimpianga il piccolo mondo antico, però quando ci si incontrava di più (in piazza o al bar) almeno se uno diceva una cazzata c’era sempre qualcuno che glielo faceva notare.
Oggi, soli, davanti alla televisone, pensiamo cazzate e ce le coccoliamo.
Bisogna ritrovare il gusto del confronto e, possibilmente, tornare all’aria aperta.
circa 13 anni fa
Mi pare che si vada un po’ fuori dal seminato. Giustamente Donatelli rileva il “mortorio”, però mi pare che lo stesso sia giustificato da tante cause (oltre che le politiche fatte di/da pochi addetti). Intanto, i chiusini a Chiusi non abitano più: centro storico di stranieri, comunità poco integrate – seppur non diffidenti -, frazioni disperse, ecc. Questo perché i chiusini sono immigrati (io per primo, of course ), e perché si è perso il senso del paese: quante mamme lasciano andare i figli a giocare nei “chiassi” senza controllo? Storelli, in altro contesto, lamentava questa assenza. Eppure, il controllo veniva svolto anche “prima”: le donne lavoravano la maglia in circolo, ciarlavano, “l’omini” osservavano fumando (quando non c’era l’aperto occhieggio delle gambe delle mogli altrui e i citti ruzzavano.
E’ un mondo perduto. Se già dei preti non ci si può più fidare, figuriamoci di lasciar soli “i citti”. Le piazze non servono più per chiacchierare ma per “migliorare la viabilità” di macchine che scorrono via sempre più veloci.
E le panchine? Fatte per l’ozio, sono rifuggite in quanto disdicevoli, adatte ai pensionati – che le usano un po’ a malincuore -. Forse, abbandonare la tv e cercare di uscire e starsene “in panchina” – almeno quando il tempo lo consente – potrebbe essere un modo di ritrovarsi. E se poi ci scappa la visciaia, beh, allora, benvenuti a Chiusi!
circa 13 anni fa
Quando manca la politica le forze che prendono piede sostituendola sono le forze economiche emissarie degli automatismi del sistema che privilegia gli uni a scapito degli altri.Spaccati della società attuale che decidono la sorte della res publica: massonerie, amici degli amici, sodalizi economici, proprietà fondiarie ed affari che ruotano intorno, portati ed indirizzati da furbetti e furboni. Il guaio è che questo succede da parecchio,non solo in mancanza di politica, ma anche in presenza della politica degradata ad affarismo personale sotto l’egida democratica.Funziona così in tutta italia, non ci spaventiamo.Sarebbe auspicabile uno scatto di dignità da parte della politica, ma questa la fanno i cittadini e se questi non vengono stimolati-come succede anche nella civilissima toscana-da chi è deputato a tale funzione(partiti) allora prende piede la stagione dove continueranno a sguazzare gli addetti ai lavori, i comitati di affari.Basta leggere i giornali e sentire un po’ la televisione.Non succede forse questo ?Bertold Brecht disse rivolto alla gente :”vi verseranno grappa nella gola, ma voi dovete rimanere lucidi” ! Fin’ora si ode un coro lontano di gente abbastanza avvinazzata. I giuochi ricominciano con la proposta di vecchi schemi o di silenzi studiati, strategie capitanate da furbetti, mentre le parole e le buone intenzioni vengono sparse a piene mano.I sobri a me sembra che siano pochi,e quei pochi non sono da una parte sola.Per fortuna.
circa 13 anni fa
Grazie per questo contributo che tocca nel segno.
Io abito qui da sei anni e, con la distanza di osservazione di chi viene da fuori, mi rendo conto che Chiusi ha potenzialità enormi di sviluppo. Aggiungerei che le difficoltà finanziarie sono un motivo in più per mettere in moto un laboratorio di idee e una operatività che possa dare i suoi frutti in un futuro prossimo. Trovo invece la politica locale molto rinunciataria e autoreferenziale e quindi se i cittadini non prendono in mano il loro destino, chi lo potrà fare per loro?