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Celebrazioni: Ceccobao su Mussari
L’aria di Firenze deve aver stimolato le doti letterarie del neo assessore regionale ai trasporti Luca Ceccobao. Le ha dispiegate tutte in una dichiarazione sulla nomina dell’avvocato Giuseppe Mussari a presidente dell’Associazione Bancaria Italiana. Mussari è una figura discussa perché come presidente del Monte dei Paschi è stato il grande regista dell’acquisizione dell’Antonveneta da parte del Montre a un prezzo molto superiore a quanto il venditore (un gruppo spagnolo) aveva pagato pochi anni prima. Quell’operazione ha causato una crisi di liquidità che è alla base delle difficoltà attuali della banca senese.
Tutto questo però passa in secondo piano di fronte alla liricità della dichiarazione di Ceccobao che i lettori di Chiusinews non possono perdersi.
Ecco il testo:
DICHIARAZIONE DI LUCA CECCOBAO SULLA NOMINA DI GIUSEPPE MUSSARI A PRESIDENTE DELL’ABI
La nomina di Giuseppe Mussari a presidente dell’Abi rappresenta una doppia soddisfazione. Da un lato c’è il riconoscimento delle qualità umane e professionali di un uomo che, in questi anni, ha dimostrato tutto il suo valore: prima alla guida Fondazione, poi alla presidenza del Monte dei Paschi; dall’altro c’è un indiretto riconoscimento del prestigio della banca, della città e del territorio di riferimento. Non ci dimentichiamo che stiamo parlando dell’istituto di credito più antico del mondo, erede di una tradizione bancaria che ha visto protagoniste, in epoca medievale, famiglie senesi paragonabili ai Rothschild. Questo retaggio poteva rimanere chiuso nei libri di storia, ma evidentemente ha trovato abili interpreti ancora oggi. E così, ventitré anni dopo Piero Barucci, il Monte dei Paschi torna a rappresentare tutto il sistema bancario italiano. Un fatto non scontato, ma frutto della volontà delle istituzioni senesi di presidiarne l’indipendenza strategica. Questa banca ha saputo coniugare la vicinanza al territorio, alle famiglie, ai risparmiatori e all’economia reale, con una presenza sempre più autorevole in una dimensione più ampia, conquistando una considerazione e un prestigio quanto mai evidenti in questo momento. Giuseppe Mussari assume la presidenza dell’Abi in un periodo difficile per l’economia globale e per il sistema bancario, ma noi conosciamo bene le sue capacità e il suo equilibrio, la sua capacità di ascoltare e fare sintesi, che lo rendono la persona più adatta al difficile compito.
Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da Paolo Scattoni il 18 luglio 2010 alle 18:52, ed è archiviato come CRONACA. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Sia i commenti sia i ping sono disattivati. |
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circa 14 anni fa
venti anni fa esatti (agosto 1990)con il politico in carriera ceccobao eravamo in croazia con una tenda e la sera nella spiaggia con un vino bianco fresco passavamo serate intere a sognare un mondo migliore di questo, io ho preso una strada diversa per continuare a sognare quel mondo…
circa 14 anni fa
Infatti, il problema non è la banca, ma una banca gestita in quel modo.
circa 14 anni fa
Il mondo a Siena purtroppo non è vario per niente. O sei del Pd, di rito mps, o incarichi amministrativi rilevanti te li puoi scordare. Non è questione di buone maniere ma proprio di quello che la banca fa e rappresenta. L’intreccio inestricabile tra la banca e il Pd è sotto gli occhi di tutti.
circa 14 anni fa
Il mondo è bello perché è vario. Personalmente credo che una banca un tempo proprietà esclusiva della città, oggi in buona parte, debba essere fra le preoccupazioni degli amministratori e quindi anche delle politiche delle forze politiche che li esprimono.
I vero problema è come lo si fa. Se è come dici tu un rapporto di tipo feudale non va bene. Il servilismo anche nelle parole è un brutto sintomo. Quindi per me il giudizio va al come (i modi di governo e di gestione) e non al cosa (la banca in sé).
circa 14 anni fa
Io penso che c’entrino. E soprattutto c’entrano i “riferimenti culturali” dei dirigenti del Pd, di molti amministratori locali…
Le banche sono tra questi. Il lavoro e altre cose non più. O comunque sempre meno…
P.S. una telefonata bastava e avanzava, Ma l’avrebbe sentita solo l’interessato. Un bel comunicato stampa invece lo leggono in molti. E soprattutto , chi lo fa spera che lo legga chi lo deve leggere…
circa 14 anni fa
Secondo me elementi quali la banca come simbolo del capitalismo o la coerenza della sinistra c’entrano poco o nulla. Si tratta soltanto di buon gusto. Bastava una telefonata.
circa 14 anni fa
Quando in epoca medievale il “signore” conquistava un nuovo castello… magari per intecessione di un signore più signore di lui e non per meriti propri tutti i vassalli i valvassini e i valvassori facevano la fila ad “incensare” il signore, nella speranza che castello dopo castello si ricordasse di loro… E così l’elezione di Mussari alla presidenza dell’Abi è stata salutata con grande soddisfazione nel senese: nell’ordine sono intervenuti la segretaria della federazione Elisa Meloni, il deputato Ceccuzzi, il presidente della provincia Bezzini e l’assesore regionale Ceccobao… che essndo stato vassallo di Mussari nella Fondazione no ha voluto far mancare la sua voce nel coro. Tutti dirigenti del Pd partito “erede” del Pci…
Tutti ad elogiare le doti dell’uomo e del condottiero… che guida la banca più antica del mondo.
Loro possono legittimamente gioire. Ma a me viene un dubbio. La sinistra, il popolo di sinistra della provincia di Siena (che i 4 signori citati dicono di rappresentare,) possono e debbono gioire per un successo del Monte dei Paschi? Un tempo ci si congratulava per la vittoria alle elezioni, per un succsso in una dura vertenza sindacale, per aver contribuito in qualche modo a migliorare le condizioni di vita o di lavoro di una categoria, o di un paese… Oggi ci si congratula per il successo di una banca… simbolo stesso del capitalismo.
Vassalli, valvassini, valvassori e pure geneticamente modificati.