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Lo spirito della Lista Civica
Art.49 Costituzione Italiana: “Associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”.
Perche’ non credere, in questo particolare e delicato momento storico, politico, amministrativo oltre ai partiti in una nuova lista civica di candidati facenti parte della cosiddetta SOCIETA’ CIVILE? Persone e personaggi, conosciuti nell’ambito locale ma che in precedenza non si sono impegnati direttamente nell’attivita’ politica e pertanto non possono essere oggetto di “rottamazione”.
Mi sembra importante puntualizzare che la ratio della lista civica si riferisce “alla partecipazione diretta dei cittadini su vari aspetti delle problematiche comunitarie, da quelle sul bilancio a quelle sugli strumenti urbanistici fino alle modifiche significative in questo senso degli statuti comunitari e ad un’organizzazione politica di tipo nuovo, libera ed aperta a tutti, utilizzando metodologie di progettazione politica fondate sulla partecipazione (informazione, formazione, azione) quindi sul confronto, sul dibattito e sulla condivisione di obiettivi comuni (valorizzazione dei beni pubblici) con candidati che siano dei delegati al servizio dei cittadini e non “in primis” rappresentanti dei partiti”.
E’ ovvio che ognuno di noi ha comunque una storia, un percorso umano e professionale che non e’ giusto rimuovere o rinnegare. Importante e’ non tradire i principi, i valori nei quali si e’ sempre creduto. E’ altrettanto vero, pero’, che proprio in base alle proprie esperienze di vita privata e comunitaria si puo’ dare il meglio, correggendo, ove necessario, gli eventuali “errori” dai quali si puo’ rinascere con una forza nuova, una grinta diversa, soprattutto quando si chiede agli elettori la fiducia per “governare” con un programma che mira ad affrontare e risolvere i problemi locali.
Pertanto: trascurare gli interessi personali e guardare oltre “l’angolo” per una visione a 360 gradi di convergenti iniziative, finalizzate alla valorizzazione del territorio, ricordando che lo stesso e’ fatto di individui, di ambiente, di “terra”. Citando Cesare Pavese possiamo dire: “un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’e’ qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti”. Molti sono gli spunti per un nuovo e piu’ attuale progetto elettorale.
Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da lucianofiorani il 8 gennaio 2011 alle 00:03, ed è archiviato come POLITICA. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Sia i commenti sia i ping sono disattivati. |
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