di Paolo Scattoni

Le elezioni sollecitano idee e proposte. Chi oggi è contrario alla trasparenza alzi la mano. Difficile trovarne una. Tutti sono per la trasparenza. Una forza politica nella sua prima bozza di programma parla di “Comune come casa di vetro”. Bene, benissimo, ma come? Io credo che ci sono delle piccole azioni che questo permettono di fare.

Molti sono i settori che dovrebbero essere resi meno opachi. Cominciamo quindi dall’organo essenza stessa del confronto democratico a livello locale: il Consiglio Comunale. A prima vista non sembrerebbe necessitare di niente. Le sedute sono pubbliche e chiunque può assistervi. Poi però si scopre che troppo spesso iniziano in ritardo, per arrivare al punto per il quale siete venuti dovete spesso sorbirvi discussioni a non finire che vi interessano fino a un certo punto. Se non potete andare potete fare riferimento ai verbali. Se fino a trent’anni fa trovavate verbali dettagliatissimi, oggi invece, immagino per solite leggi “semplificatrici”, nei verbali trovate poche righe se non poche parole sulla discussione e i risultati della votazione.

Tutto quello che propongo è un sistema di trasmissione in diretta sul web e l’archiviazione sul sito del Comune o su youyube. Ormai lo fanno molti comuni. Io ho esperienza di quello di Grosseto che funziona molto bene. Quel sistema è cpostato complessivamente 100.000 euro ma nel prezzo è compreso i rifacimento della rete digitale cablata e il sistema di memorizzazione dei video. Di questi tempi ci potrebbero essere difficoltà di bilancio. Ci possono però essere delle alternative molto meno costose come per esempio l’untilizzazione del wi-fi, di utilizzazione di attrezzature standard ad immagine fissa sull’intero consiglio etc… I costi probabilmente si abbasserebbero a poche migliaia di euro.

Allora signore/i candidate/i siete favorevoli o contrari?

Domanda legittima o la “solita provocazione”?