di Claudio Provvedi

Voglio usare una metafora per farmi capire: io ho quattro figli, se lasciassi loro quattro ville con piscina ma non avessero con me alcun dialogo, io come babbo  avrei fallito! Mi sembra questo il senso dell’ eredità che  Luca Ceccobao lascia alla nostra città. Mi sembra anche il senso di quella discontinuità invocata dal settanta per cento dei pur edulcorati questionari della campagna di ascolto del PD.

Discontinuità nel  metodo e nei rapporti.  Tra eletti e cittadini, tra eletti e associazioni, tra eletti e partito, tra partito e società.  La realtà è che il “partito degli assessori” ha sequestrato il partito degli iscritti. Gli ha lasciato solo il ruolo di macchina da propaganda.  Infine, il “partito degli assessori” è riuscito anche a conquistare il ruolo di segretario cumulandolo con quello di capogruppo consiliare nella persona di Paolo Giglioni.

Risultato: si è concentrata  tutta  la politica cittadina nelle mani del Sindaco e dei suoi fedelissimi. Il partito paralizzato su posizioni imposte e non condivise dalla gran parte dei militanti e dei cittadini, costretto ad una forzatura dopo l’ altra,  come quella di far credere che Stefano Scaramelli  fosse un candidato PD mentre in realtà non ha mai incontrato nessun organo dirigente del partito. Eppure Scaramelli è quasi un anno che sta facendosi campagna elettorale, non si sa con quale programma e con quali promesse. Chi l’ ha investito? Chi lo ha mandato avanti?  Il segretario non ha nemmeno fatto finta di fermarlo!  Intanto per inaugurare la pensilina della stazione si suona la grancassa, mentre le delibere di indirizzo sul Piano strutturale (che segneranno lo sviluppo urbano per i prossimi cinquanta anni) si approvano alla chetichella in consiglio comunale.  

Questo modo di fare anche se formalmente lecito è profondamente immorale!  Di queste linee di indirizzo il partito non sa  ancora nulla! La città non sa ancora nulla!  Un grande partito come il PD ha però anche la forza di sconfessare questi assessori e questi consiglieri comunali, censurandoli e mandandoli tutti a casa. Già dall’ assemblea del 14.

Il PD rompendo decisamente con queste persone può andare a testa alta in mezzo alla gente e al confronto con gli altri partiti, assumendo chiare posizioni in merito alle questioni urbanistiche e ai candidati:

1)Querce al Pino: zero mattoni, Piano strutturale: si ridiscute tutto.

2)Nessun consigliere o assessore sarà ripresentato.

Su queste posizioni  il PD vince alla grande le elezioni e raddoppia gli iscritti!  Dalle macerie politiche e morali in cui ci ha lasciato l’ ex Sindaco Ceccobao si può uscire con posizioni trasparenti e coraggiose, per il bene della città e del futuro del partito.