di Massimo Giulio Benicchi

Ecco alcune questioni serie che secondo me il Partito democratico deve subito affrontare coinvolgendo i cittadini e dichiarando che nulla è ancora stato deciso.

Piano Strutturale: Il Piano strutturale va fatto ex novo rispettando – come è normale in una programmazione – il territorio e gli strumenti di pianificazione sovra comunali. Rifatto a partire dalle reali esigenze di tutta la società, dichiarate in modo trasparente. Non può certo confermare l’iter di quello impostato dal sindaco Ceccobao e dalla sua giunta che risulta sproporzionato nei volumi, cementizio nella idea di fondo e sbilanciato perché premia – e in modo notevole – solo pochi “fortunati “. Ho letto e sentito molti inviti rivolti al partito per non lasciare spazio al “prevalere di interessi particolari o addirittura a gruppi di potere che non hanno a cuore gli interessi di Chiusi.” Anche per questo il “riavvio” del procedimento e gli altri atti relativi vanno “cassati”. Bisogna ripartire da capo ed in piena luce!

 Del resto il partito non ha mai potuto esprimersi sull’argomento, per cui non potrebbe essere coinvolto in eventuali censure, anche se la ingenuità relativa appare troppo evidente. Comunque per non deteriorare ulteriormente il clima interno al partito ed alla società a causa della situazione pregressa, si potrebbe parlare di profonda revisione, nella quale salvare le relazioni preliminari e poco altro concordato con il responsabile della progettazione, ma a garantire che non si tratterà di un maquillage dovrà essere il candidato Sindaco che, di conseguenza, non dovrà risultare coinvolto nella passata gestione.

Qual è l’idea che abbiamo della Chiusi del 2020? In alcuni interventi espressi nelle assemblee di circolo si richiede di equilibrare il rilancio del tessuto commerciale di Chiusi scalo, con la zona industriale de Le Biffe, con il recupero del Centro carni e dei volumi del Centro Intermodale, con una proposta credibile (anche per i proprietari visto che è privata) per l’area della Fornace. Si ripropone la necessità di realizzare un secondo accesso che colleghi Chiusi Città con Chiusi Scalo e più in generale una attenta integrazione della viabilità anche con i comuni limitrofi e di migliorare l’area all’uscita del casello autostradale. Di rilanciare il ruolo di Chiusi come centro logistico e di puntare sul terziario avanzato. Insomma quello che è stato anche il programma elettorale di passate Amministrazioni.

Ma le vocazioni vanno individuate, coltivate e armonizzate. Non è secondario il rapporto trasparente e schietto con i cittadini, con le loro associazioni nel mondo del lavoro ed in quello del volontariato e del tempo libero, con le altre realtà amministrative ed istituzionali.

E la proposta dei forum tematici, oppure chiamiamoli come vi pare: focus group o consulte, che fine ha fatto? Dovevano rappresentare il centro propulsivo delle linee programmatiche per il rinnovo  coamministrativo e per l’instaurazione di un sano e trasparente rapporton la città… 

Non solo vanno rapidamente organizzati intorno agli argomenti cardine (piano strutturale, economia locale e lavoro, partecipazione e trasparenza amministrativa, turismo, anche religioso – ambiente – formazione – scuola e cultura…) ma è anche necessario rilanciare più in alto puntando alla elaborazione, sperimentazione e pratica di nuovi metodi per prendere le decisioni determinanti, che spettano agli amministratori, ma dopo avere verificato le ipotesi con i cittadini e non, al contrario, usare l’apparato di public relations per darne comunicazione solo a giochi fatti.

Forum tematici, focus group e consulte tematiche non devono essere solo uno strumento transitorio in campagna elettorale, ma nuovi metodi di elaborazione e condivisione delle scelte.

 La struttura tecnica ed amministrativa del Comune dovrà in breve tempo gestire la fase di recupero, quindi quella progettuale e di realizzazione delle idee sul Centro Carni. Incubatore di imprese giovani, parco nuove energie, expo filiera corta comprensoriale? Non ne appare in grado. E’ quindi assolutamente necessario chiarire come si intende procedere nella gestione tecnica di tale recupero e rilancio. Insomma una riflessione più ampia sulla organizzazione dell’apparato e della struttura a disposizione dei cittadini e dell’Amministrazione appare urgente, anche in chiave di fornitura dei servizi comunali viste le ristrettezze economiche ed i tagli governativi al settore.

Credo sia necessario confermare il panorama di alleanze del centro-sinistra (estenderle?) ma per garantire un reale e serio gioco di squadra ritengo doveroso, da parte del candidato Sindaco, chiarire prima del voto popolare i nomi e le scelte delle deleghe. Può sembrare di difficile gestione in fase di campagna elettorale, ma se vogliamo davvero fare un gioco di squadra, come da più voci insistentemente richiesto, è necessario conoscere chi ne farà parte del team, altrimenti come evitare i famigerati “salti della quaglia”?