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Il mio disagio per le elezioni
Ogni volta che a Chiusi ci si viene a trovare nel periodo elettorale sale in molti, me compreso, un forte senso di impotenza e di frustrazione. Per chi conosce almeno un po’ le bizzarre dinamiche di questo particolare comune del Sud della Toscana non dovrebbe essere difficile distinguere un’affermazione di questo tipo da quello che continuamente viene definito: “il solito disinteresse e allontanamento dei giovani dalla politica”. E’ sufficiente aver passato anche solo un paio di decenni in questo Piccolo Mondo Antico per riuscire ad adattare questa visione ad un contesto che oggettivamente si presenta ormai statico e prestabilito; sarà forse colpa del solito atteggiamento di chi è abituato a criticare senza prendere iniziativa, sarà forse la tradizione antica di restare più legati ai simboli e ai colori piuttosto che alle persone e alle idee, o forse, più semplicemente, il solito zoccolo duro di tutti quei voti che rendono impossibile qualsiasi tipo di cambiamento. Vero è che ogni volta che a Chiusi ci si viene a trovare nel periodo elettorale sale in molti, me compreso, un forte senso di impotenza e di frustrazione.
*Laureando in architettura presso l’Università di Firenze
Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da lucianofiorani il 22 luglio 2010 alle 12:41, ed è archiviato come CRONACA. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Sia i commenti sia i ping sono disattivati. |
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circa 14 anni fa
Ti assicuro che il disagio” non è solo dei ventenni. Anche chi di elezioni ne ha ormai viste (e commentate, magari per lavoro) parecchie come il sottoscritto, avverte molto fastidio e frustrazione nel vedere che al massimo si ripete il teatrino di 5 anni prima… Che non ci si confronta più, che non si discute, che non si lanciano idee…
Mi piacerebbe – e sarebbe una “scossa” tellurica – che i ventenni/trentenni cominciassero a prendere la parola, a farsi sentire, a lanciare loro qualche idea sul tappeto, che cominciassero loro a chiedere un confronto sulle cose fatte o da fare… Sono sicuro che tra i giovani silenziosi ci siano sensibilità, capacità, idee certamente più interessanti di quelle che il “teatrino” ci propina da almeno 20 anni a questa parte. Questo paese del sud della Toscana ha perso anche la memoria di ciò che era, non ha un “disegno” un “progetto” per il futuro, non è nè pesce nè carne… E allora ragazzi, ditelo voi come lo vorreste ‘sto paese, tirate fuori le vostre idee e anche gli artigli…
(stavo per dire le palle.. Ma non sta bene. e poi tra i ventenni e i trentenni ci sono anche le ragazze , no?…)
saluti