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Una Giunta orfana e un pubblico consapevole
Una Giunta comunale orfana (di Ceccobao) e con addosso la scadenza ravvicinata, come il latte fresco, quella che si è presentata al tradizionale incontro con i cittadini alla festa de l’Unità. E’ stata accolta da un pubblico attento e numeroso e il dibattito, non ha stentato a decollare, come avviene di solito in queste circostanze. Hanno cominciato gli assessori elencando, in modo fin troppo ragionieristico, le tante cose fatte. Diverse sono state le domande, i chiarimenti richiesti e le valutazioni venute dai cittadini e che hanno spaziato dal nuovo Piano strutturale al Consorzio per le strade vicinali, dal nuovo stadio all’orario di apertura degli uffici comunali, dal degrado di certe aree dello scalo al depuratore del lago. Il tutto in un clima sereno e tranquillo, perchè evidentemente tutti erano consapevoli che si trattava più di una cerimonia di commiato che di un dibattito in cui potevano essre chiesti impegni operativi precisi. E’ emerso, con chiarezza, che la prossima amministrazuione dovrà operare in una situazione economica profondamente diversa per il sommarsi di due circostanze assai negative: l’impatto pesante che avrà la finaziaria sulle casse comunali e la chiusura, o quanto meno, la notevole riduzione del flusso di denaro che la Fondazione del Monte dei Paschi ha, in questi anni, dirottato da queste parti.
Di questioni interessanti ne sono emerse più di una; il costo del nuovo stadio che, ha assicurato Scaramelli, sarà “solo” di 1,8 milioni e non di cinque, l’asilo nido riaprirà regolarmente a settembre e non rispondono al vero, ha assicurato la Cardaioli, le preoccupazioni sulla stabilità dell’edificio, il nuovo appuntamento di Orizzonti, illustrato dalla Gherardi, sarà un mix di grandi eventi e risorse locali, Bardini ha raccontato la sua battaglia per non cedere acqua al lago di Montepulciano che si sta misteriosamente svuotando, e Castellano ha evidenziato l’avvio dell’austerty nel consumo energetico del comune.
Alcune questioni non hanno però avuto risposte convincenti, a cominciare da piano strutturale. Non c’è stata nessuna spiegazione nè per l’incredibile lentezza con cui procede questo strumento fondamentale per la gestione del territorio, nè sul perchè, nel frattempo, si continua a murare svuotando di fatto di efficacia e significato il nuovo piano.
L’auspicio generale, che queste occasioni di confronto, in futuro vengano intensificate ha un po’ chiuso la serata a tarallucci e vino.
E la politica? Marginale e troppo sullo sfondo, anche se ci è sembrato di capire che il Pd per le nuove elezioni voglia chiamare a raccolta tutte le componenti della sinistra. Si prevedono tempi grami e c’è bisogno di tutti. E così sia. Qualcuno però tra il pubblico mormorava che finchè c’è stato da spendere e spandere (anche a casaccio) il partito padrone si è presentato con una solida autarchia e ora che c’è da fare sacrifici si cerca compagnia. Ma, si sa, così va la politica.
Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da lucianofiorani il 24 luglio 2010 alle 13:13, ed è archiviato come CRONACA, POLITICA. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Sia i commenti sia i ping sono disattivati. |
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circa 14 anni fa
La frase finale di Luciano Fiorani trova d’accordo anche me che per vari motivi sono stato un osservatore esterno e molto marginale di quanto passa dentro il letto del fiume…ma la marginalità della partecipazione e della osservazione , anche se solo fra me e me e mai espressa in pubblico, non mi ha impedito di capire che se si definisce un partito ” padrone”, questo non è dovuto solo alla natura del partito in questione ,- cosa pur vera al 100 percento – ma anche alla natura degli altri partiti frammentati che per la loro stessa esistenza si sono da molto tempo appoggiati al grembo materno, che ha concesso loro di raccogliere le briciole cadute dalla tovaglia del ”padrone”e che il raccoglierle serve solo al padrone.. Chi ha orecchie per intendere intenda e non faccia
lo gnorri , perchè se al difuori della compagine si critica il padrone ma poi gli si approva tutto a cominciare dalle iniziative sui bilanci e si viene messi in riga e si dice ” signorsì ” in luogo del ”signornò” allora la propria credibilità è persa e si finisce per essere accostati al ”padrone” che spesso individualmente si critica aspramente salvo poi approvare tutto quello che fa, pena l’esclusione e la marginalizzazione. La storia dovrebbe aver insegnato che le ”furberie” abbiano ripagato
solo ”il potere” poichè è proprio questo che produce la connivenza, quindi si fa consapevolmente ”il giuoco del padrone”. Siamo tutti adulti per capirlo. La fotografia della situazione tale è,o no ? Sembrerebbe un discorso tagliato con l’accetta ma è elementare, riflettiamoci un attimo !!
Ancora si insiste con la credibilità di una sinistra frammentata che attende che passi il cavallo già bardato per salirci sopra ? Altra cosa è una credibilità costruita sugli atti e non sulle parole.Chi adesso a livello locale (parlo del padrone eh ?)vuole ”coinvolgere tutti” perchè sente che il futuro elettorale potrebbe essere senza numeri sufficienti per lui ,stà barando poichè il suo recente e recentissimo passato sta lì a spiegare le ragioni della sua protervia esercitata anche verso i figli minori, che ha nutrito del proprio latte.Ecco spiegata la politica della povertà e la povertà di questa politica. Carlo Sacco.