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Chiù treni pe’ tutti
di Paolo Scattoni
Non sono passate che poche settimane dalla sua nomina ad assessore regionale ai trasporti che Luca Ceccobao ci delizia di proposte mirabolanti per il futuro del trasporto ferroviario in Toscana. L’impressione che se ne ricava, però, è che si dica tutto e il contrario di tutto. Senza specificare impegni precisi si esalta l’alta velocità, segno di modernità e progresso, e allo stesso tempo si prefigura un futuro roseo per il trasporto locale. Sul settore si stanno invece per abbattere tagli pesantissimi. Proprio per il trasporto locale, in Toscana, si parla di circa duecento milioni.
L’acquisto di nuovi treni sembra rimandato all’anno del mai. In questo quadro il nuovo assessore ci parla di alta velocità regionale e ripropone sotto altra forma il rilancio dello scalo merci di Chiusi.
Collegamenti più veloci tra Chiusi e Firenze e fra Chiusi e Siena sono auspicati da tutti, ma non pioveranno dal cielo. In assenza di interventi sulle linee e sui mezzi la velocizzazione non potrà avvenire se non sopprimendo fermate, determinando inevitabilmente scontento da parte delle aree colpite. Quali saranno allora le stazioni che saranno tagliate fuori? Promettere è facile, ma realizzare è molto più complesso.
Per quanto riguarda lo scalo merci di Chiusi è noto a tutti che sono più di dieci anni che non è possibile far arrivare carri o spedirne dalla stazione di Chiusi. Ceccobao parla di una nuova “attività di trasformazione delle merci”. Che arriveranno e saranno spedite con cosa?
Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da Paolo Scattoni il 30 luglio 2010 alle 22:39, ed è archiviato come CRONACA, ECONOMIA, POLITICA. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Sia i commenti sia i ping sono disattivati. |
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circa 14 anni fa
Alla fine del secolo scorso, quando ancora non si parlava di alta velocità, si andava da Chiusi a Firenze e a Roma, in un’ora, sia con qualche intercity che con qualche regionale. Naturalmente questi treni percorrevano solo la linea direttissima e fermavano al massimo solo ad Arezzo e Orte. Anche a Siena si poteva andare in un’ora ma il treno non aveva incroci e fermava solo a Sinalunga e ad Asciano. Se sulla linea di Siena, per qualche treno, queste condizioni si potrebbero ricreare senza eccessivi problemi, sulla Chiusi-Firenze non mi pare semplice con l’aria che tira. Oggi anche i pochi intercity che fermano a Chiusi, per alcuni tratti vengono istradati sulla linea lenta. E se dal prossimo anno arrivano anche i treni di Montezemolo-Della Valle è chiaro che la direttissima sarà riservata quasi esclusivamente ai treni veloci. Ma Ceccobao dice che farà l’alta velocità regionale. Certo, se dicesse anche come e quando, invece di rimanere come al solito sul generico, forse qualcuno potrebbe anche credergli.