di Carlo Sacco

La vogliamo prendere a ridere? Prendiamola a ridere allora, fra il serio ed il faceto per cercare di sdrammatizzare la cosa : ”Torquemada è vivo e lotta insieme a noi”.

Assumendone tutte le caratteristiche estremistiche di tale personaggio, assassino torturatore ed eminenza grigia, belzebù infernale contro gli ”eretici od i supposti non convertiti”. Stavolta però cerchiamo di portarlo dall’altro lato della barricata, nel fronte opposto e vediamo la strada che si para d’innanzi.

Non sono mai stato una emminenza grigia ma un ragionamento politico-strategico veramente terra terra posso sempre tentare di farlo e quindi cerco di immedesimarmi dalla parte più sconveniente, più disastrosa ed estremista ma che sia dalla parte opposta dello schieramento: sarei io per un momento il Torquemada in questo senso (passatemi questa parte anche se mi viene da ridere, in senso critico e bonario s’intende). Cerco di spiegarmi. La nuova uscita e presa di posizione di Stefano Scaramelli riporta in gioco una questione importantissima e che poi è quella dei numeri poichè senza numeri non si va da nessuna parte. Potremmo fare tutte le elocubrazioni mentali che vogliamo, ma senza di essi nulla si crea.

A questo punto, vorrei dare uno spunto per una riflessione perchè altre forze diventano sostanziali secondo me per tutto quanto si possa andare a delineare. Una di queste forze, se non l’unica, è SEL, la quale si dice sia stimata al 7% se non erro. Una unione con tale forza diventerebbe quasi sostanziale e dagli umori e dall’aria che la mia immaginazione (si tratta solo di immaginazione e può essere definita una contorsione mentale benissimo) possa odorare a giudicare dal riposizionamento dei commenti dopo lo Scaramelli-day di ieri, che l’acqua portata al mulino delle alleanze diventi sostanziale, spostando il problema dal PD a SEL. Ho già espresso il mio parere di non iscritto e possibile simpatizzante esterno come credo che molti altri vi siano, ma non ho reticenze a riperlo tanto mi appare importante.

Tenete conto, è il parere ”dell’uomo qualunque” di un Giannini qualsiasi, ma ritengo che SEL abbia una potenzialità futura di grande calibro su tutto il territorio nazionale poichè i contenuti politici e strategici visti da sinistra sono altamente condivisibili secondo me e quindi nel ”localismo di Chiusi” secondo il mio modesto parere, non dovrebbe assumere una posizione indulgente e possibilista di fronte alla candidatura ringambata di Scaramelli o simili, ma considerare il suo appoggio a candidature di segno inequivocabilmente ben preciso (ed esistono dentro il PD e l’ho già detto quali siano: Benicchi…) poichè non basta, cari lettori, una proposizione come viene a profilarsi per dare l’assenso alla continuità mascherata (non si può dire altro) da novità. Non è una novità, lo sanno tutti e lo sanno anche dentro il PD, ed allora? Risiamo sempre al punto di partenza citato molte volte: non è politicamente ed eticamente accettabile anteporre o servirsi di ”vietnamiti del tipo Phan Thieu” che dovrebbero scappare con gli Americani, per andare ad occupare posti da dove -nel caso fosse un ” Sindaco governatore” del tipo Scaramelli, che dice di folgorarsi sulla via di Querce al Pino- sperare di rappresentare la novità. Con tutto questo voglio dire che personalmente penso che SEL debba pensare e costruire coalizioni ed essere aperta ad evenienze di altra natura.

Poi certo che non può prendere ordini ed è lo stesso partito che si posiziona e vota come crede meglio e la posizione democraticamente deve uscire dalla maggioranza di tale schieramento, ma tanto per dare un contributo ho sciorinato il mio attuale pensiero. Ed ho detto questo (proverbio napoletano incluso dell’io nun sò fesso”) perchè mi sembra che le cose nell’attuale fronte di partenza che si espresse nella saletta del teatro variegatamente sì, ma con delle indicazioni anche precise su certi fatti, si stiano riposizionando sulla via di una possibile e probabile accettazione delle nuove posizioni. Teniamo conto delle novità, per carità -ne prendiamo favorevolmente atto- ma da qui al fatto dell’accettabilità ci corrono anni luce-, dato il pregresso. Se tutto questo può sembrare che vada contro gli interessi individuali di qualcuno o di qualche gruppo, rintanato o meno che sia dentro a qualche partito, o facentene anche parte di maggioranza di quest’ultimo/i, PAZIENZA !!

Penso che occorra dare una risposta chiara, definitiva e liberata da ogni contraddizione, trasparente e politicamente accettabile da tutti, anche da chi politicamente la pensa al contrario: quella che la politica non può essere un mestiere (politicanti) ma deve essere intesa come un ”servizio” che si rende alla comunità. La commistione fra queste due condizioni è una di quelle condizioni che manda a fondo lo stesso concetto di politica, e questo non è accettabile da nessuno. E difatti la gente ne prende sempre più distanza. Forse non ho detto nulla di nuovo, se non col sarcasmo che qualche volta mi affiora in superfice, ma credo di essere stato chiaro.