Solo un altro blog targato WordPress…per riflettere sui fatti della città
Il “documento” dei 16
Riceviamo e volentieri pubblichiamo il documento sittoscritto da 16 membri della Assemblea dell’Unione comunale del Pd.
Simone Agostinelli, Massimo Giulio Benicchi, Alessandro Brilli, Federica Canini, Marco Ciarini, Altero Culicchi, Daniele Fiaschi, Enrico Funalbi, Carlo Giulietti, Elisa Leandri, Alessandra Massarelli, Mssimiliano Minotti, Marco Nasorri, Ercole Pascucci, Michele Trabalzini, Giella Zazzaretta.
Contributo alla elaborazione programmatica del Partito Democratico di Chiusi.
Gli anni che ci aspettano, quelli del prossimo decennio, potrebbero essere drammatici per effetto della crisi. I tagli e la diminuzione delle risorse, acuiti dalla scriteriata politica del centro-destra, metteranno a dura prova la capacità di governo locale.
Non solo diverrà difficile mantenere i livelli dei servizi conquistati in decenni, ma il ruolo stesso della pubblica amministrazione potrebbe essere messo in discussione per l’impossibilità di attivare politiche territoriali di sviluppo, garantire e confermare il modello di welfare sociale contraddistinto dalle condizioni di solidarietà e benessere diffuso della nostra società, politiche che invece dobbiamo impegnarci a garantire.
Non possiamo quindi permetterci indirizzi di governo pasticciati o proposte programmatiche ambigue. Sarebbero dannose per la nostra città, incomprensibili per i cittadini e inadeguate per una forza che si pone come protagonista dell’azione di buon governo locale. Perciò dobbiamo mettere a disposizione le nostre risorse politiche e ideali nella ricerca di un progetto di governo capace di contrastare la crisi e produrre nuove opportunità di crescita per il territorio, in grado di mantenere il sistema di rete sociale che contraddistingue il “modello Toscana” e il benessere dei cittadini di Chiusi. Solo così non ci saranno esclusi. Tutti potranno sentirsi accolti, ascoltati ed accompagnati dall’ intera comunità.
Il palese ritardo e la lentezza con cui il partito conduce il confronto interno e con il resto della società appare ingiustificabile. In realtà l’allungamento dei tempi non è dovuto al confronto tra candidati, ma tra diverse visioni politiche ed amministrative, che solo un serrato e approfondito confronto potrebbe portare a sintesi.
Al contrario, prima si è pensato di dare per scontata la candidatura e la continuità con alcune scelte della precedente Amministrazione, poi, affannosamente, di spacciare per secondari e non influenti sul futuro della nostra città alcuni temi.
Per rispondere all’ ostinazione con cui in questi ultimi mesi si è voluto eludere il nodo politico centrale del percorso per il rinnovo della Amministrazione Comunale della Città di Chiusi, non resta altro, a questo punto, che catalizzare attorno ad alcuni elementi programmatici e procedurali, importanti contributi personali e politici del Partito Democratico. Sperando di far avanzare così un costruttivo e trasparente dibattito democratico.
La riflessione e l’iniziativa politica portate avanti nel nostro partito non colgono appieno i notevoli cambiamenti sociali, economici e culturali che percorrono anche la società locale e che coinvolgono interamente la qualità delle relazioni, il modo di sentire e di vivere della nostra comunità, il rapporto tra istituzioni e cittadini; questa inadeguata interpretazione della realtà mette in discussione i tradizionali canoni della formazione del consenso e del giudizio politico.
Ciò impone alla politica, e in primo luogo al nostro partito, di riuscire a cogliere un profondo bisogno di rinnovamento, rafforzando il ruolo di indirizzo e di progettualità, fattori essenziali per governare positivamente nuovi e vecchi bisogni.
Su questi aspetti dobbiamo costruire una solida condivisione con la città, ponendoci fulcro di una coalizione di Centrosinistra, che, esprimendo un giudizio sostanzialmente positivo sul lavoro fatto dall’attuale amministrazione comunale, si candidi a portare avanti una nuova e rinnovata esperienza di governo.
Occorrerà procedere con chiarezza, rifiutando atteggiamenti e posizioni trasformistiche, coltivando, invece, l’ambizione di avanzare proposte in grado di accrescere l’impegno sui temi sociali, sullo sviluppo economico ed occupazionale, sui valori della solidarietà, della sobrietà e del coinvolgimento più ampio possibile.
Dobbiamo avere una visione programmatica lungimirante, che sappia definire un’idea della Chiusi del 2020, attraverso la capacità di selezionare priorità ed indirizzi precisi che la futura amministrazione dovrà realizzare.
La realtà che vogliamo determinare dovrà essere il risultato di un disegno politico e sociale, non un prodotto asetticamente tecnico.
Un progetto di governo del territorio che lo faccia crescere in qualità e bellezza, in occasioni di sviluppo economico e progresso sociale, guardando soprattutto alle nuove generazioni, ad un sistema fatto di piccole e medie imprese, capaci di creare ancora benessere e occupazione di qualità.
Un progetto in grado di mantenere un alto livello di welfare, di valorizzazione di spazi di socialità , di miglioramento delle relazioni e di creatività culturale .
Il mondo è cambiato, l’economia è cambiata, tutto ciò che ci circonda è in continua evoluzione, noi dobbiamo capire il cambiamento, interpretarlo.
L’elaborazione del nuovo Piano strutturale è un’occasione fondamentale per una società che sta affrontando una stagione di passaggio verso un modello economico e sociale che le consenta di proiettarsi nella direzione di uno sviluppo compatibile sotto tutti i punti di vista. Una crescita in cui le ricchezze del nostro territorio sono un bene “finito” , risorse da non disperdere e consumare a piacimento , ma da utilizzare con grande attenzione. Per questo dobbiamo puntare sulla riqualificazione dell’esistente, sulla sostenibilità degli interventi, privilegiando il valore dell’innovazione e della conoscenza, la qualità rispetto alla quantità.
Dobbiamo insistere sull’importanza che la nuova occupazione venga dalle economie emergenti, dai settori avanzati. Indirizzi, ci pare, ampiamente evidenziati nelle assemblee dei circoli e dell’unione comunale del PD di Chiusi.
Un percorso, questo, che nel corso degli anni è stato intrapreso, e sul quale abbiamo investito risorse ed energie, attraverso le azioni di rilancio del settore commerciale e del terziario a Chiusi Scalo, attraverso il recupero e la riqualificazione del contesto urbano e culturale del centro storico, attraverso gli interventi per la salvaguardia del lago e le opere di contenimento del rischio idraulico.
Tutti questi interventi devono proseguire, con la consapevolezza che c’è ancora molto da fare per raggiungere risultati duraturi e soddisfacenti.
Gli strumenti di governo e di pianificazione dovranno riflettere piena coerenza con tali scelte. In particolare, il piano strutturale dovrà guidare nei prossimi anni azioni e interventi che promuovano le peculiarità e le vocazioni del territorio, sostenendo tutti i punti di forza che Chiusi detiene nei diversi settori dell’economia, fattori che possono determinare la crescita del livello di competitività della nostra città.
La coesione sociale, le relazioni istituzionali e territoriali, la valorizzazione delle risorse culturali e la sostenibilità ambientale, il miglioramento dell’offerta formativa e scolastica, sono le altre linee maestre da seguire per affrontare le sfide del futuro.
In quest’ottica le previsioni di espansione urbanistica a Querce al Pino contenute nel riavvio del procedimento del piano strutturale sono in antitesi con le direttrici di sviluppo sin qui portate avanti dal governo locale, infatti non trovano rispondenza con un modello economico che è fortemente orientato a valorizzare e qualificare le aree produttive e commerciali esistenti senza compromettere gli attuali equilibri territoriali.
Anzi, l’ipotesi di un nuovo insediamento in prossimità del casello rischia di indebolire e vanificare le potenzialità di crescita del contesto produttivo, in particolare di Chiusi Scalo, a vantaggio di un ulteriore spostamento delle attenzioni economiche e imprenditoriali verso l’area umbra.
Per l’area di Querce al Pino risulta determinante una valorizzazione della sua funzione di porta di ingresso ad un territorio, tramite l’ammodernamento della rete viaria che sviluppi un più agevole collegamento con l’area produttiva di Chiusi Scalo, oltre che con le altre zone di interesse economico, culturale e ambientale del territorio comunale e dei paesi vicini.
Prioritaria anche in questo comparto la riqualificazione delle aree degradate e da completare; perciò occorrerà concentrare l’ attenzione su un riordino urbanistico delle attuali funzioni che sono oggettivamente prive di una caratterizzazione definita, senza prevedere la nascita di ulteriori nuovi insediamenti produttivi e commerciali.
Una nuova urbanizzazione, oltre ad intaccare l’ equilibrio di pregio paesaggistico di tutta la zona, sarebbe in palese contraddizione con il rilancio strategico di Chiusi Scalo e con gli strumenti di pianificazione provinciale e regionale.
Di conseguenza risulta necessario modificare e aggiornare le linee di indirizzo contenute nell’avvio del procedimento del piano approvate dal Consiglio comunale nel luglio 2009.
La vera sfida deve essere quella di misurarsi sulla capacità di promuovere il recupero e la riconversione funzionale di contenitori ed aree disponibili di rilievo strategico per la qualità delle aree urbane e produttive.
La futura amministrazione dovrà mettere in campo iniziative adeguate per la riqualificazione di piccoli e grandi contenitori dismessi di proprietà privata, come la ex Fornace di Montorio.
Dovranno essere attivati provvedimenti che abbiano l’effetto di interrompere l’immobilismo e di rilanciare investimenti orientati a soddisfare esigenze, a svolgere servizi e funzioni di interesse collettivo.
L’area della Fornace infatti per la sua collocazione, per la sua dimensione e principalmente per le funzioni che può accogliere, assume assoluta rilevanza per ridisegnare la qualità urbana di Chiusi Scalo. Questo intervento può divenire un volano anche per il recupero di altri volumi minori, ma comunque importanti e strategici, presenti nel tessuto dell’edificato.
Chiusi, in relazione alle sue potenzialità infrastrutturali ed economiche ancora inespresse, ha le caratteristiche per contribuire a rilanciare le politiche di area ed essere protagonista e punto di riferimento per l’intera Valdichiana, oltre che per la vicina Umbria.
Un obiettivo che deve essere portato avanti è quello di predisporre accordi di programma che mirino a pianificare uno sviluppo ordinato ed omogeneo di tutta l’area e a promuovere il riordino urbanistico e infrastrutturale del fondovalle. La messa in sicurezza dell’intera zona con riferimento al rischio idraulico costituisce, principalmente per i Comuni di Chiusi e Città della Pieve, una problematica da condividere e risolvere congiuntamente.
Dentro questo quadro risulta interessante, nel territorio toscano, anche la definizione di un accordo con i comuni di Cetona e San Casciano dei Bagni, da intendersi come strumento di sviluppo del tessuto produttivo e infrastrutturale. L’obiettivo dovrà essere la integrazione sovracomunale di spazi per attività produttive lungo l’asse del fondovalle e la definizione dei presupposti amministrativi e urbanistici per il completamento e la riqualificazione della zona delle Biffe, attraverso la riconversione e l’utilizzo delle aree disponibili come l’ex Centro Carni e quella, già urbanizzata, destinata a piattaforma logistica di interscambio delle merci a ridosso della stazione ferroviaria.
Adeguati interventi di potenziamento del sistema viario di raccordo con i caselli autostradali di Fabro e Querce al Pino, unitamente alle funzioni infrastrutturali del nodo ferroviario di Chiusi, possono prefigurare le due zone delle Biffe e di Po’ Bandino unite in un polo produttivo di carattere sovracomunale, caratterizzato da una buona accessibilità e da una migliore capacità di attrazione e competitività.
Dalle considerazioni fino ad ora emerse si deduce che la prossima amministrazione dovrà attivare un vasto network istituzionale, nell’ambito del quale il Comune dovrà assumere il ruolo di attento interlocutore di altri enti pubblici, di provincia e regione.
Essenziale sarà inoltre il processo di riassetto istituzionale che la Regione Toscana sta portando avanti e che vedrà una nuova organizzazione e razionalizzazione di molte funzioni e servizi anche attraverso il ruolo dell’Unione dei Comuni.
Un intenso lavoro politico amministrativo sarà necessario per potenziare la rete infrastrutturale viaria e ferroviaria. Centrale rimane la battaglia per il potenziamento della stazione ferroviaria di Chiusi nel raccordo con l’alta velocità, nei collegamenti con grandi direttrici nord e sud Italia e per Siena.
Per la città è essenziale ammodernare e rendere più sicura la viabilità stradale interna e di collegamento con i comuni limitrofi, con i principali servizi territoriali, primo fra tutti il plesso ospedaliero di Nottola.
Determinante sarà imprimere una forte spinta verso l’innovazione legata alle energie rinnovabili.
Si dovrà operare sul fronte della progettualità di nuove tipologie di costruzione edilizia e di tecniche di recupero dell’edificato esistente. Come del resto nell’uso di materiali che accrescano il contenimento del consumo energetico, per favorire, di concerto con la programmazione territoriale e provinciale, lo sviluppo di aree produttive ecologicamente attrezzate anche nel nostro territorio.
Occorrerà in questa prospettiva una forte semplificazione burocratica che agevoli gli investimenti da parte dei cittadini e delle imprese. Più complessivamente Chiusi può ambire ad un ruolo di primo piano in questo settore, contribuendo al raggiungimento degli obbiettivi che la provincia di Siena si è data in tema di politiche energetiche.
Ci sono altri aspetti programmatici che necessitano approfondite valutazione e forti proposte innovative. Ad esempio:
il rafforzamento della positiva esperienza del centro commerciale naturale tenendo conto dei cambiamenti e delle sofferenze emerse nel settore.
l’affermazione di una più marcata identità storica e culturale di Chiusi Città, in grado di valorizzare gli interventi di riqualificazione urbana e del recupero di importanti beni storici e spazi culturali per sviluppare la vocazione turistica basata sull’offerta culturale e religiosa, potenziando la promozione anche attraverso la predisposizione di pacchetti turistici di area. Potenziando l’accoglienza e l’offerta ricettiva.
favorire una più stretta collaborazione tra territorio, impresa, scuola, centri di ricerca per lo sviluppo di nuovi progetti per sostenere la crescita dell’offerta formativa e scolastica orientata verso indirizzi innovativi. Un modo per determinare valore aggiunto per l’intero tessuto economico e per attivare sbocchi occupazionali e di crescita professionale e culturale per i nostri giovani. Una attenzione particolare dovrà essere riposta sulle politiche di integrazione considerata la forte presenza e radicamento di immigrati nel nostro contesto sociale.
la riorganizzazione della macchina amministrativa tenendo conto della necessità di introdurre nuove procedure finalizzate allo snellimento burocratico ed alla riduzione dei tempi di risposta ai cittadini.
una attenzione particolare rivolta alle frazioni: non solo opere finalizzate alla riqualificazione urbana ma anche interventi per realizzare spazi destinati a servizi sociali e culturali.
Alla luce di quanto emerso dalla campagna di ascolto, dentro il partito e più in generale dalle istanze che provengono dalla società è necessario ricostruire uno stretto rapporto tra il governo locale e la città. Questo è il tema di come sta cambiando il rapporto tra politica, istituzioni e forme della partecipazione dei cittadini. Un tema importante, che determina e qualifica il raggiungimento della condivisione e, di conseguenza, del consenso.
È indispensabile ragionare come un’azione di governo rinnovata possa far crescere un maggiore coinvolgimento, un livello di protagonismo plurale delle tante risorse presenti a Chiusi. Dobbiamo mostrare la capacità di accogliere ogni contributo, valorizzare tutte le risorse rappresentate dall’associazionismo e dal volontariato. Non bastano appelli ad una maggiore partecipazione, come spesso siamo abituati a fare.
Occorre sperimentare processi decisionali innovativi: trasparenza e tracciabilità delle decisioni dovranno essere alla base di un nuovo modo di operare ad esempio con il bilancio partecipato. Vanno adottati metodi di maturazione delle scelte più aperti e inclusivi, in grado di stimolare e coinvolgere le tante energie associative ed individuali della città. E’ così che si creano i presupposti per una azione corale ed unitaria tra il governo del paese ed il resto della società.
La capacità progettuale e di impiego di investimenti messa in campo negli ultimi decenni assume un grande valore e rappresenta un buon risultato dell’attività del governo locale, ma rischia di non bastare più se non supportata da una rinnovata progettualità, con il coinvolgimento di tutte le componenti della società in direzione di una crescita sostenibile, solidale e condivisa.
Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da lucianofiorani il 3 febbraio 2011 alle 11:56, ed è archiviato come POLITICA. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Sia i commenti sia i ping sono disattivati. |
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circa 13 anni fa
Kiusipedia è un wiki aperto a tutti. Per ora ci sono 17 schede. Quattro sono solo titoli. !2 già offorno indicazioni utili. Quella che a me sembra più completa è quella del Dormitorio.
circa 13 anni fa
Non ho detto che non si discute del merito. Rilevo solo che “ad ondate” c’è la tendenza prevalente alla polemica. Assemblea non vuol dire, automaticamente, decisione: è una “riunione di appartenenti ad una comunità per discutere di problemi comuni che, spesso, prende decisioni sugli stessi”. Spesso, ma non obbligatoriamente. Se preferisci, la chiamerò “piazza virtuale”.
Se cominci a lavorare su kiusipedia, fammi un fischio: potrebbe essere il laboratorio che ci manca.
Mi scuso con tutti per la trasgressione sulle 10 righe.
circa 13 anni fa
Da REDATTORE di questo blog due note. Enzo (Sorbera) a te come a molti altri: per favore rispettate il limite delle 10 righe. Altri si lamentano. Seconda nota: questo blog non è un’asseblea perché non può e non deve sostituire il processo decisionale.
Da LETTORE: non è verpo che qui non si discute sul merito delle questioni. Se avessi tempo continuerei a lavorare su Kiusipedia per tradurre le proposte che qui emergono in un possibile quadro decisionale. Ti assicuro che ce ne sono molte. Per ora Kiusipedia contiene 12/13 schede “iniziate”.
circa 13 anni fa
Scusate il ritardo, ma ho avuto un po’ di impegni. Andiamo con ordine. Sacco, sono d’accordo che ci traviamo di fronte a comportamenti non condivisibili. Sono il primo a stupirmi di una forza che – capace di produrre il “documento dei 16” (che mi pare un punto di partenza per una discussione su cui aggregare consenso e condivisione anche da parte di alleati concorrenti, come faceva notare Micciché) -, letteralmente ignori un mezzo come questo. Fossi io il segretario, mi tufferei nel blog (anche se, ripeto, l’assemblearismo – termine che ti ha fatto imbufalire – non è una garanzia: “assemblearismo” perché questo blog, di fatto, è un’assemblea semi permanente seppur virtuale). Ma, se ignorano il blog, più che criticare non posso fare: non penso ci siano secondi fini. Che debbano esser loro a valutare l’opportunità di partecipare o meno penso che sia una constatazione su cui possiamo concordare. Ovvio, al momento di “riscuotere” il consenso potranno trovarsi in difficoltà: ma solo a quel punto sarà un loro problema. Scaramelli (Luca). La battuta sul nordcoreano era solo una battuta e non si riferiva a te (se posso darti del tu, dato che non ci conosciamo), ma ad una prassi: continuo a preferire la “perdita di tempo” di SEL, un partito che dialoga e si scontra – loro si, anche qui – piuttosto che un unanimismo di altri tempi. Quanto al mettere in discussione un partito, non ho pregiudizio (nemmeno sulla Lega, che compie venti anni oggi: auguri! seppur abbiano comportamenti che mi fanno alterare – vedi il mio commento sopra le righe di qualche giorno fa): quello che vorrei, insieme a molti altri, è che ci fosse più attenzione al merito delle questioni. Ma da un blog, seppur si possa auspicare, credo sia un comportamento che non si può ottenere.
circa 13 anni fa
Non capisco perchè il tempo è scaduto, e soprattutto chi aveva fissato il temine ultimo…. Invece di dare interpretazioni, perchè non mettiamo alla prova il PD? Proviamo a define la così detta “tabella di marcia” Non sarà sicuramente tempo perso e soprattutto non potranno dire che non ci abbiamo provato. Mi auguro che nei prossimi giorni i 2/3 rappresentati SEL diano il via ad un confronto serio a partire dai punti che sono stati descritti nel documento dei firmatari e quindi verificarne la compatibilità con il “programmaperchiusi” publicato da SEL ormai mesi fà. Se son rose fioriranno, altrimenti… ci arrangiamo!!
circa 13 anni fa
La questione non è tanto quella che tu dici Luca di ”allinearci zitti senza disturbare il conducente” perchè se la dici in codesto modo tutti di risponderebbero appropriatamente che non ci sarebbe nessuno che ti vorrebbe far stare” zitto ed allineato” non siamo mica sotto dittatura ? Siamo tutti liberali quando si tratta di arrivare dove crediamo sia bene arrivare….bene per noi s’intende… La questione riguarda invece un costume politico che ha sede nel modo di ragionare e nell”esperienza personale,che per fatti sottintesi ” normali” non occorra una interpretazione per la quale si renda necessaria l’alta matematica o la NASA per individuare i problemi E SOPRATTUTTO LA NATURA di tali problemi.Se non se ne individua la natura o se volutamente la si butta dietro la schiena per non vederla, uno scopo
evidentemente ci deve essere anche perchè il fatto che si ha davanti agli occhi è oggettivo e non necessita di interpretazioni. Semmai sono le cause che hanno condotto a tale fatto che dovrebbero essere analizzate e dibattute questo sì,ma il fatto è quello che se io ho la cirrosi epatica divento giallo in viso e non divento rosso come quando sono ubriaco.Chi dice di vedermi rosso o è daltonico o dice volutamente cose che non sono vere sapendole tali.A questi dovrebbe essere detto come quando l’ufficiale giudiziario veniva a domicilio per esigere i soldi di una tratta della quale non era dovuto il pagamento:Alla domanda ”Cosa risponde il debitore ? ”: Risposta :Nulla devo.
O no ?
circa 13 anni fa
il signor sorbera democratico a corrente alternata mi ha accusato qualche giorno fa in un commento di comportamenti da dittatura nord coreana, quando le critiche però colpiscono una parte a lui probabilmente e per altro leggitimamente vicina si irrigidisce e si stranisce del fatto che si possa mettere in discussione un partito che oggettivamente ha amministrato male negli ultimi anni e che ha condotto i mesi che ci stanno portando alle elezioni in maniera a dir poco avventurosa.
di esami di coscienza me ne faccio spesso e francamente sono più preoccupato quando la penso come la maggioranza rispetto a quando mi pongo in posizione critica… o dobbiamo allinearci tutti zitti senza disturbare il conducente?
circa 13 anni fa
Sorbera, posto benissimo che Giglioni si difenda da solo,ciò che viene fuori dal tuo scritto mi sembra che non tenga conto delle discrasie che hanno colpito il PD Chiusino che tu sorvoli a piè pari ,parlando delle carriere politiche o delle occupazioni politiche e della militanza.Giglioni è si o no il Segretario e riassume in se le responsabilità della conduzione locale del partito ? Si o no ? Se ci sono discrasie in questo partito secondo te potrà dipendere anche da come si danno o non si danno certe risposte, o no ? Tali ”discrasie”-chiamiamole così- sono fatti, non opinioni, e se per dirimere problemi si risponde di non rispondere anche questo è un altro fatto,sottolineo ”fatto”. Sorbera è oggettivo, ma di che si stà a discutere ? Mica si stà dicendo che è un disonesto ? Si stà dicendo che non sta facendo nella misura che dovrebbe gli sforzi per risolvere i problemi ed anche questo diventa un macigno perchè concorre ad acuire quei problemi che sono venuti fuori.E non sono solo problemi interni del suo partito quelli affrontati col silenzio ma diventano anche problemi di tutta la cittadinanza che si ASPETTA CHIAREZZA.Allora sarà un problema se ancora non se ne parla e se si attende i diktat dei vertici per parlarne? ……………….
circa 13 anni fa
Io ho lavorato a diverse latitudini. Certi comportamenti in un luogo sono intollerabili mentre altrove sono permessi o addirittura ben accetti. Gli esempi sono infiniti come portare fuori il cane a Napoli o a Monaco di Baviera; nel primo caso se fa la cacca per strada, pazienza ; nell’altro, prima che i vigili, è la comunità dei cittadini che non te lo permette e ti circonda obbligandoti a raccattarla all’istante.
Parlo a titolo personale: io credo che giunti a Febbraio sia scandaloso che nessuno abbia proposto ai cittadini una visione complessiva di come vuole amministrare Chiusi nei prossimi anni, a maggior ragione in un periodo di crisi che, tra l’altro, dimostra di non voler recedere. Esiste solo qualche linea programmatica ma nessuna proposta organica e nemmeno la voglia di informarne attivamente i cittadini (nel migliore dei casi, viene detto: “andate su internet a vedere”, come se fosse un catalogo da consultare). Essi verranno informati a tempo e a luogo, evidentemente. Altri, addirittura, pensano che sia persino troppo presto, confondendo un simile atto di civiltà politica, con la campagna elettorale. A Chiusi un terzo del corpo elettorale non vota, significherà pur qualcosa?
Comunque è vero, può anche essere un problema di mia sensibilità personale ma infatti, anche se con dispiacere perché è una città per alcuni versi straordinaria, ho lasciato Napoli dopo meno di due anni di lavoro; senza rimpianti.
circa 13 anni fa
E’ vero, ma oggi è stata una giornata particolarmente critica. Il computer di Luciano è andato in panne. Io ero im pegnato a lavoro e quindi ho potuto avere solo poco tempo negli intervalli. Così abbiamo deciso per una “amnistia”. Da domani si ritorna alla vecchia regola delloe 10 righe.
circa 13 anni fa
Non sto a spiegarvi perchè ma non posso rispondere a breve ma appena potrò risponderò in merito alla domanda postami.
P.S. Ma la regola delle dieci righe vale solo per alcuni ?
circa 13 anni fa
Intanto non intendo difendere nessuno: credo che nessuno abbia bisogno di un difensore (pessimo, tra l’altro) come me. Quello che Paolo Giglioni debba o meno fare lo sa lui meglio di chiunque altro. Se poi quello che fa non mi piace, è un problema mio, non suo. Militante CGIL, ho fatto parte del movimen to studentesco del 77 e prima ancora dei partitini della nuova sinistra che portarono a Democrazia Proletaria: sono abituato a metterci la faccia, ma se penso o mi accorgo di aver torto, lo dico. Il punto vero che però vorrei sottolineare è questo esercizio reiterato di un meccanismo del sospetto (con annesso grido al complotto) che si pratica qui, che trovo fuori misura e, spesso, fuori luogo. E riguarda il PD, SEL e, da oggi, la civica della Fiorini. Quindi, mi pare che dobbiamo farci un esame di coscienza un po’ tutti: se nessuno mi sta bene, non è che ho qualche problema io?
circa 13 anni fa
Caro Andrea (Micheletti), facevo l’esempio della centrale nucleare a Chiusi come paradosso, come si fa quando si dice “se ora entrasse la Regina d’Inghilterra…..”.
Tornando invece sulla terra, quando dici “recupero dell’edificato, no a querce al pino” – e io aggiungerei per essere sicuro anche “volumi zero” come recita il programma di Sel – possiamo considerare questo un paletto di SEL, un punto qualificante, un argomento non trattabile, una condicio sine qua non, per entrare in coalizione? Invece del paradosso della centrale nucleare e per essere ancora più chiari: entrereste in una coalizione che proponesse la privatizzazione dell’acqua? No. Entrereste in una coalizione che vorrebbe riprendere nuove edificazioni? Oppure si potrà, per necessità di compromesso, mandar giù operazioni come il nuovo Stadio, che vorrei capire da qualcuno a cosa serve e quale business plan lo giustifica? Insomma quali sono i punti qualificanti? Non è tanto difficile. Si vuole solo capire chi è il PD e cosa propone, chi è SEL e cosa propone e, se e quando ci sarà una coalizione di maggioranza cosa proporrà Più il tempo passa e ovviamente più noi qui in basso ci preoccupiamo.
circa 13 anni fa
Sorbera -,ti premetto- io non conosco Giglioni quindi non posso esprimere pareri sulla sua persona, lo conosco solo di vista e quando ci incontriamo ci salutiamo, ma nulla più; ma ti volevo far notare che un segretario di partito dovrebbe riassumere in se la funzione rappresentativa di tutto il partito ed il primo fatto che dovrebbe aver cura di perseguire dovrebbe essere il confronto, che non è assemblearismo come tu dici ( sarà la tua conoscenza personale del Segretario che ti spinge a giuocare in sua difesa ma qui mi sembra che ti sei scoperto oltremodo sulla sua difesa ad oltranza perchè si dovrebbe giudicare dagli atti non dalle conoscenze dall’infanzia).Spesso Sorbera in politica occorre anche metterci la faccia e non sottostare ai diktat delle segreterie provinciali se certe cose si riconoscono giuste, e schierarsi anche con forza contro coloro che nell’ombra manovrano anche adesso. A Chiusi Scalo negli anni ’50 quando non si voleva fare nomi ma si voleva comunque chiarire di chi si parlava si proferiva:” chi è non lo dico ma stà davanti al Guazzini”.A Chiusi Scalo c’era solo un Guazzini ma c’era anche chi abitava di fronte a lui….tanto per chiarirsi.Quindi- come dici tu-” discutere pubblicamente è un valore aggiunto ma l’assemblearismo non è una garanzia” non lo trovo vero, è invece il primo valore al quale si dovrebbe guardare e perseguire, specialmente quando si riassumono nella propria persona cariche di rappresentanza politica,sia nei confronti di tutto lo schieramento che si rappresenta(partito)sia della cittadinaza e possibili simpatizzanti ed elettori. L’assemblearismo è un altra cosa. E’ avvenuto questo? Stà avvenendo ? Direi proprio di no: mi sembra che abbia parlato quando proprio tirato per i capelli, ed allora tutto questo Sorbera non va bene, ed i risultati sono quelli che si raccolgono.
Non c’è da difendere nessuno, ed ancora di meno i metodi che sono stati usati.Lo sò, camminando s’inciampa ma siamo persone non esseri dotati di poteri speciali, ma ti dico una cosa: ma a queste persone che assumono certe cariche, certi impegni che coinvolgono talvolta il futuro di comunità,e che spesso come si osserva anche in altri partiti che li vedi trafelati e preoccupati fino alla devastazione psicologca se non venissero rieletti( ”chi è non lo dico ma stà davanti al Guazzini……”), ma mica gliel’ha ordinato il dottore che debbano fare per forza la carriera politica !.No,- per capirsi- perchè questi non lo fanno per il benessere della gente ma lo fanno per il benessere di loro stessi ! Allora, aria Sorbera, aria!.Non siamo più al punto che possiamo sopportare questo, nè a Chiusi, nè in Italia ed ancor meno nei partiti della sedicente sinistra che per etica politica si dovrebbero distinguere da tutti gli altri, ed invece assomigliano sempre più a coloro che dicono di combattere.
circa 13 anni fa
oggi è già tardi, proprio vero, mesi buttati ad attendere che nel pd succedesse in qualche mese quello che non è successo da anni, e adesso dovremmo ancora perdere tempo su un documento che probabilmente è già stato superato nella discussione interna al pd, in tanti si aspettano che dalla nostra discussione venga avviato un tentativo di reale presa di distanza dai vecchi sistemi, se ci sono delle possibilità rendiamole concrete, e soprattutto vediamo chi realmente ha il coraggio di mettere in gioco tutto per schierarsi dalla parte del rinnovamento o chi rinnovatore è solo a parole e gioca solo per la sua fetta di torta.
circa 13 anni fa
Fiorani ha ragione. Tutti coloro che hanno la sensibilità di porsi questi problemi, comincino anche loro ad esercitarsi nel “fai da te”. Si parla di una prossima assemblea costituente un Comitato di controllo… ben venga.
Anche perchè, pur con tutto il rispetto, la Lista Civica della Prof.ssa Fiorini non si sta segnalando in alcun modo. Che abbia paura di disturbare? Oppure ha ancora bisogno di tempo per mettere a fuoco i problemi e le loro possibili soluzioni? Ricordiamoci tutti che si vota i primi di Maggio e che, procedendo a ritroso, oggi è già tardi.
circa 13 anni fa
Caro Donatelli la “tabella di marcia” avrebbero dovuto presentarcela qualche mese fa. Ma siccome sono abituati a non rispondere mai alle sollecitazioni dei cittadini c’è da attrezzasi in altri modi.
Il Comitato contro le case nel campo sportivo ha fatto per ben due volte richiesta, scritta e protocollata, di un confronto pubblico sul problema, all’Amministrazione comunale.
Nessuna risposta, nè si nè no.
Dopo un paio di mesi ha deciso di organizzarselo da se un incontro pubblico.
Purtroppo siamo al fai da te, perchè è come parlare ai sordi.
circa 13 anni fa
Stavolta caro Enzo (Sorbera) non sono proprio d’accordo con il tuo ultimo commento. Non perchè le tue riflessioni non mi convincano, ma semplicemente perchè i fatti ci portano in tutt’altra direzione. Ripeto i fatti. Il documento che è qui sopra pubblicato è già vecchio. Il Pd ne ha un altro ancora (oltre a quello del Giglioni) con cui si appresta ad andare al confronto con la coalizione. Questo nuovo documento non è la sintesi di nulla in quanto mi risulta che i”16″ non l’hanno votato; si sono astenuti. Quindi il Pd va a cercare accordi di coalizione non su un documento condiviso dal partito (tutto o gran parte) ma esattamente con un documento votato dalla metà esatta dell’ultimo “attivo” di partito. Come vedi l’assemblearismo non c’entra per niente.
Sulle questioni: tanto per dirne una, con tutto il gran parlare che si è fatto in città su Querce al Pino, sai qual’è la posizione che hanno assunto nell’ultimo documento “buono” (quello per l’incontro con gli altri partitti)? Elidere il problema, non nominarlo, nessuna posizione, nè si nè no e neppure vedremo. Semplicemente far finta che non esiste. Ti pare serio?
So che Giglioni c’entra poco con tutto questo, ma allora che ci sta a fare?
Se non se ne parlasse qui su chiusinews un iscritto al Pd come lo informano?
circa 13 anni fa
……anche io “insisto senza avere risposta”…….la pubblicazione di una “tabella di marcia” (garantita verbalmente) dai partiti che sono interessati alle prossime lezioni chiarirebbe le idee…….si o no?
circa 13 anni fa
Caro Sorbera, per molti aspetti – anche se in modo discorsivo – i punti di questo documento assomigliano a molti di quelli che SEL ha già pubblicato su internet dai primi di ottobre. Alcuni di noi, che abbiamo contribuito sin dall’estate alla stesura di quelle linee programmatiche, ci siamo poi allontanati da SEL non perchè nel partito non ci fosse chi le condivideva ma perchè abbiamo ritenuto che poi tutto sarebbe finito nello stesso tritacarne per una festosa riedizione del solito polpettone. Ecco perchè insisto, senza ricevere risposta, per sapere quali sono i punti sui quali SEL non accetterebbe mai un compromesso. (Tra costruire 0 e costruire 100, un buon compromesso non è costruire 50, casomai 10 o meglio ancora, niente)
La domande quindi sono: non è sospetto che solo una “corrente” minoritaria all’interno del PD si faccia viva con questi spunti ormai a pochi mesi dalle elezioni? Cosa è finito lì dentro delle istanze della “lunga marcia” della campagna d’ascolto? Le asce di guerra che erano state dissotterrate, hanno già smesso di vibrare nell’aria? Quanto ci vorrà, di grazia, perché questa prima sintesi si accordi con quelle delle altre componenti interne al PD, si armonizzi con quelle dei partiti della coalizione e poi, last but not least, trovi la “squadra” che le applichi, in un luogo come Chiusi dove non è presente una vera opposizione che gli faccia le pulci giornalmente? Abbiamo il diritto alla nostra età di credere ancora a Babbo Natale?
circa 13 anni fa
No, Luciano, conosco Giglioni da una vita (siamo cresciuti praticamente insieme e siamo chiancianesi emigrati ) e posso tranquillamente affermare che la sua non è una manovra di offuscamento. Credo che il partito abbia il diritto, sacrosanto, di discutere dentro le sue stanze quel che più gli piace e come e con chi gli piace. Certo, discutere pubblicamente è un valore aggiunto e aiuta a fare chiarezza ma l’assemblearismo non è, di per sé, una garanzia: c’è sempre chi rivendicherà che doveva esser fatta quell’assemblea in più o che è tardi o che ci sono retro pensieri (vedi gli interventi a commento di quanto ha scritto Stefano Scaramelli). Ho letto – e condiviso – gli interventi di Daria (Lottarini), Pierluigi (Ciacci) e Carlo (Sacco) – e anche di altri, of course! -, e un laboratorio è possibile (un embrione di discussione è cominciata tra me e Sacco, anche se un vero “laboratorio” è difficile e faticoso). Spero che Agostinelli, Minotti, Nasorri e Zazzaretta (cito alfabeticamente e solo alcuni) abbiano aperto un nuovo stile di lavoro e di comunicazione, ma non posso pretendere che diventi vincolante anche per il PD nel suo complesso. Troppo spesso ci abbandoniamo a sospetti e lasciamo da parte il nocciolo delle questioni: è una piaga che ha indicato Romanini e che, purtroppo, è reale ed attuale. Quanto, del documento dei 16, è stato sottolineato per la portata che ha? E’ un documento forte, ma si è insistito sul tailleur di Ciarini (che mi sembra francamente una caxxata) piuttosto che sui problemi che apre. Ho passato quei maledetti 10 righi! Alla prossima
circa 13 anni fa
Vedi Enzo (Sorbera) quando si dice la trasparenza e il confronto. Se ci fosse anche il documento del segretario del Pd forse ci si popeva fare un’idea delle differenti proposte. Invece evidentemente ancora c’è chi ritiene che si deve fare politica lontano da occhi indiscreti.
E’ chiaro che la stragrande maggioranza dei cittadini hanno ormai in uggia questi metodi e che già un comportamento, diciamo, troppo “riservato” va a formare un giudizio non proprio favorevole verso chi lo tiene.
Non tutto mi convince in questo lungo elaborato, ma vivaddio, è qualcosa che viene proposto a tutti e su cui si può ragionare. Dell’altro che si può dire? Che c’è solo per gli iniziati.
E da che parte si debba guardare con maggiore speranza mi pare chiaro.
circa 13 anni fa
…..”il documento “dice” cose interessanti”….(lo spero!), ma in quale ordine verranno fatte queste cose?…….anche io sono pronto a dare la mia adesione (come già scritto), ma non a “cose interessanti” e basta. Vorrei sapere, per esempio, se prima si pensa allo sviluppo della Val di Chiana (una cosa a cui io sono certamente favorevole) e poi a mettere in sicurezza la Comunità di Chiusi e a sviluppare Chiusi Stesso, o viceversa. L’esempio limite che ha portato il Sig. Miccichè mi sembra eloquente. Se qualcuno ha in mente un altro sistema, al di fuori di una pubblicazione di una “tabella di marcia” con garanzie verbali per evitare che l’estremo esempio possa accadere, si faccia sentire. Naturalmente questo è un semplice invito.
circa 13 anni fa
SEL è ormai da mesi ( anzi, in alcuni casi si parla di un annetto fa ) che su alcuni temi si è esposta in modo chiaro e pubblico: trasperenza nell’amministrare, recupero dell’edificato, “no a querce al pino”, centro carni.
Sono queste e altre le linee programmatiche che andranno confrontate, una volta “chiuso” il programma elettorale, con le altre forze del centro sinistra e con la cittadinanza.
Mi pare evidente come alcune delle tematiche sopra elencate, da SEL per prima esposte e denunciate, siano state sdoganate sia dall’opinione pubblica sia dalle forze politiche, tant’è che sono diventate oggetto di conoscenza e di discussione pubblica.
Non credo che sia solo una centrale nucleare il pomo della discordia. Anche perchè sul nucleare SEL, anche a Chiusi, si è già espressa sia in consiglio comunale sia in pubblico.
circa 13 anni fa
Scusate, disamina: disanimarsi non è nel mio stile
circa 13 anni fa
Mi sembra un documento di notevole spessore. Impietoso nei confronti di ritardi e alcuni comportamenti, tiene conto di quanto è stato fatto finora senza rinunciare a tracciare qualche indicazione di prospettiva. In dieci righe non si può dir molto, voglio però sottolineare due aspetti sugli altri. Da un lato, l’apertura ad una politica di raccordo con i Comuni vicini in maniera da coordinare le scelte con un bacino più ampio e interregionale ( e questo, in prima persona, senza delegare a strutture più ampie: molto positivo, ci consente di dialogare e intervenire anche sulle scelte di “confine” che possono farci qualche danno). Dall’altro lato, l’accento sulla necessità di processi decisionali innovativi. Questo è un punto importante, sicuramente da dettagliare con attenzione. Inoltre, comincio a vedere interesse per una politica non solo di recupero, ma anche di attenzione alla cura dei materiali (verdi) e delle tecnologie costruttive (sul nostro territorio abbiamo studi tecnici molto aggiornati in materia). Ci sono anche altri elementi, ma non c’è spazio per una disanima qui. Spiace solo di non poter confrontare questo documento di “supporto” con la relazione principale.
circa 13 anni fa
Voglio provare ad immaginare un’ipotetico scenario: intorno a questo documento, interessante in quanto “dice” cose interessanti e vincolante per il pd essendo prodotto da quadri del partito, si crea una mole importante di adesioni di persone che lavorano, con il pd, per sviluppare il programma ed individuare le persone che possono concretizzarlo. Questo potrebbe essere l’unico modo di evitarci un governo di pupi senza nessun attaccamento verso la nostra città (pupi in quanto mossi da qualcuno e pupi in quanto non in grado di sviluppare una propria azione politica). Io credo che valga la pena tentare questa strada e sono disposto a lavorare in questo senso
circa 13 anni fa
Ho riletto il documento e a Stefano Marcantonini – pur condividendo diversi punti del suo intervento – vorrei invece chiedere: quanto e dove queste linee programmatiche si distinguono da quelle di SEL?
Non pongo invece la domanda senza risposta (Cancelliere per favore non la verbalizzi): “degli eventuali punti forti di dissenso, quali sono quelli imprescindibili per SEL che, essendo caratterizzanti l’esistenza stessa di un partito, non sarebbero trattabili?” Faccio un esempio limite: il PD decide che Chiusi dovrebbe candidarsi a sede di una centrale nucleare. SEL suppongo non sarebbe disposta a nessuna mediazione. Questo è l’unico punto su cui una trattativa non comincerebbe nemmeno oppure ve ne sono anche altri per cui un voto a SEL sarebbe preferibile? Le elezioni si avvicinano e dovrò pur decidere per chi votare.
circa 13 anni fa
…per Comunità di Chiusi intendo tutto ciò che fa parte del Comune di Chiusi.
circa 13 anni fa
Grazie per le chiare e semplici spiegazioni……..motivo in più,credo, per pubblicare una “tabella di marcia” che venga rispettata…….rimango anche dell’opinione che prima a CASA
TUA (la Comunità di Chiusi), poi il resto……..vedo che qualcuno si è deciso a parlare dei parcheggi!………questa mattina, mia moglie ed io, abbiamo visto 2 lucertole ai giardini……ricordo che siamo a Febbraio, e no non eravamo briachi!
circa 13 anni fa
Roberto Donatelli chiede una risposta ed io cercherò di dargliela, chiaramente secondo quelle che sono le mie conoscenze. Non esiste una base che deve seguire le direttive di una centrale. Queste sono leggende metropolitane. Esiste un sistema politico fatto di relazioni. Chiusi non è una repubblica indipendente. Le scelte politiche che vengono fatte a Chiusi non sono solo quelle relative alle infastrutture locali (marciapiedi, lampioni ecc.) ma spesso sono scelte che incidono anche sulla politica intercomunale o provinciale o addirittura regionale. E’ normale quindi che ci siano rapporti e scambi di opinioni con gli organismi intercomunali, provinciali e regionali, sia politici che amministrativi. Il fatto che questi scambi di opinioni diventino o meno imposizioni dipende dalle persone che li gestiscono e dagli interessi personali che queste coltivano. Chiaramente chi vuol fare carriera politica cerca di non mettersi contro gli organismi politici superiori e, così facendo, qualche volta antepone gli interessi personali a quelli pubblici. E’ per questo che la scelta delle persone è importante per poter scegliere chi dà le maggiori garanzie di anteporre gli interessi pubblici a quelli privati. Quindi affinché il sistema di relazioni si mantenga nell’ambito della normale democrazia servono le persone giuste. Non sono i sistemi che sono sbagliati, ma spesso le persone che li applicano. Spero di essere stato chiaro e mi scuso se ho rubato un po’ di spazio.
circa 13 anni fa
Finalmente un documento che parla di Chiusi, dei suoi problemi e dalla possibilità di affrontarli, mi auguro attraverso un percorso partecipato con i cittadini. Poi le contraddizioni, i ritardi o quant’altro si possono trovare in ogni iniziativa anche la più lodevole. Cogliamo quindi gli aspetti positivi, apprezziamo lo sforzo e l’iniziativa dei firmatari del documento. Proprio perchè i tempi che ci aspettano saranno duri, proviamo a fare un tentativo che esca dalla critica di tutto quello che viene fatto o proposto. E’ evidente che se i firmatari del documento avessero condiviso il giudizio positivo della precedente amministrazione non saremmo qui a criticare o apprezzare l’iniziativa. Secondo me occorre quindi verificare le vere intenzioni dei firmatari del documento, provare insieme a loro a costruire questo “benedetto” programma. Anche perchè non mi sembra che vi siano proposte alternative od iniziative su cui riconoscersi nemmeno da parte della così detta società civile. Saluti.
circa 13 anni fa
Questo documento, al di là dell’analisi di merito – che ha pur luci ed ombre – riporta l’orologio a prima dell’ora legale. Sembra uno strumento principalmente ad uso interno, per cercare con cautela e moderazione un punto di incontro e perseguire la tanto agognata sintesi, chiudendo la vicenda Querce al Pino ma anche quella del Gazzettino di Chiusi e senza nessuna discontinuità marcata con il recente passato.
I tempi che ci aspettano saranno tempi duri, segnati da turbolenze locali e nazionali; a mio parere vanno affrontati con ben altro piglio.
Abbiamo sperato invano che questo scatto, intellettuale e di responsabilità ci fosse, almeno da parte di alcune componenti all’interno dei partiti; credo che sia giunto il momento che la società civile dica la sua in modo più presente e concreto.
” Il coraggio uno non se lo può dare ”
Don Abbondio, Promessi Sposi
circa 13 anni fa
Ovviamente il giudizio si riferisce alla soluzione propsettata e non alla persona. Sui limiti dell’esperienza amministrativa di Ciarini ho già scritto su Chiusinews.
circa 13 anni fa
Rancida minestra riscaldata, sarei curioso di sapere chi ha mai assaggiato una schifezza tale!!!!!!
C’è qualcuno che riesce a dirmi la valutazione fatta da SEL sulla passata amministarzione?(Ricordo che erano presenti con un’assessore e un consigliere, provenienti da rifondazione ma attualmente esponenti del direttivo di SEL)
circa 13 anni fa
Ho scritto, qualche tempo fa, che la politica italiana sembra basarsi su una “base” che deve seguire le direttive di una “centrale”. Se la mia impressione era sbagliata, forse qualcuno me lo avrebbe dovuto far notare. Siccome questo non è avvenuto ( a parte il commento del sig. Cioncoloni ) sono andato avanti con le mie impressioni. Chiaro che non pretendo una lezione di politica italiana…..ma, esiste questo rapporto fra base e sede centrale? Basterebbe un chiaro si o no per “schiarirmi le idee”. Grazie per l’eventuale assistenza in merito.
circa 13 anni fa
ma una versione Bignami (riassunta) non esiste ?
è la seconda volta che cerco di leggerlo….ma quando arrivo in fondo non mi ricordo più l’inizio!
ho poca ram!
Qualcuno può sintetizzarlo?
circa 13 anni fa
Chi ha redatto questo “contributo” deve avere anche il coraggio prima di tutto di difenderlo e poi di migliorarlo con il contributo di tutti, iscritti ed elettori, altrimenti le parole rimarranno solo parole, e verrà ancora una volta mortificata la voglia di cambiamento che invece deve essere sfruttata per dare finalmente una futuro migliore a questo paese. Se quello che dice Luciano Fiorani è vero chi ha redatto questo documento ha solo un’alternativa: uscire pubblicamente e verificare quale è la linea politica che il paese appoggia oppure deve dire che è stata un’altra presa di giro nei confronti della società.
circa 13 anni fa
La montagna partorì il topolino.
circa 13 anni fa
Il primo termine che mi viente in mente dopo un’attenta lettura del documento è: carente. Si tratta di un documento che si è voluto giustamente portare a conoscenza dei cittadini e dei suoi elettori ma è ovvio che si tratta di un documento interno al partito, il quale non può essere confrontato con eventuali altre posizioni in quanto le altre non le conosciamo. Affronta quasi tutte le tematiche sul tavolo della discussione ma tutte in maniera piuttosto frammentaria e generale fatto salvo la questione Querce al Pino dove si dice un no netto e questo è bene. Quando si dice ” Un progetto di governo del territorio che lo faccia crescere in qualità e bellezza, in occasioni di sviluppo economico e progresso sociale, guardando soprattutto alle nuove generazioni, ad un sistema fatto di piccole e medie imprese, capaci di creare ancora benessere e occupazione di qualità.
Un progetto in grado di mantenere un alto livello di welfare, di valorizzazione di spazi di socialità , di miglioramento delle relazioni e di creatività culturale” si dice tutto e non si dice niente.
Manca a mio avviso un eleborato circa la trasparenza amministrativa, l’informatizzazione degli atti amministrativi, etc; come si intende valorizzare il patrimonio culturale e mille altre cose.
Evviva la buona intenzione ma siamo un pò troppo sul generico.
circa 13 anni fa
“sperimentare processi decisionali innovativi…con trasparenza e tracciabilità delle decisioni…in grado di stimolare le tante energie associative ed individuali della società” le ennesime parole da campagna elettorale neppure troppo originali, se ci fosse stata questa volontà avrebbe dovuto manifestarsi qualche mese fa.
ma la parte peggiore il documento la esprime nella palese contraddizione tra il giudizio positivo sull’amministrazione uscente e la critica a chi ha rallentato il confronto nel pd cercando di imporre una continuità col passato tanto nelle candidature che nelle scelte della precedente amministrazione.
in ogni caso, al di là delle contraddizioni, tutte le considerazioni giungono ampiamente fuori tempo massimo, un documento di questo tipo poteva essere una base di partenza del dibattito nell’estate scorsa, evitando di perdere mesi dietro a fragili paraventi che improvvisamente stanno crollando, confermando che tutto quello che in molti abbiamo affermato sul blog nel corso di questi mesi, a proposito delle profonde divisioni nel pd, aveva un fondamento di verità.
circa 13 anni fa
No, forse la presentazione è poco chiara. Questo è il “documento” di una parte del Pd (diciamo i rinnovatori).
Il documento con cui il Pd va agli incontri con la coalizione, per quanto se ne sa, è un altro e, ad esempio, di Querce al Pino non si parla proprio.
Cara Daria (Lottarini) ma credi veramente che vi (ci) faranno discutere qualcosa che non sia già bell’e deciso?
circa 13 anni fa
Il giudizio positivo sulla passata amministrazione c’è, dopo che alcuni dei firmatari si erano espressi pubblicamente in maniera del tutto diversa. Non mi sembra un gran bell’inizio di un eventuale nuovo corso.
circa 13 anni fa
Sarebbe stato bello che alla elaborazione di questo documento si fosse arrivati con una discussione aperta agli iscritti e ai cittadini. Ora, pur condividendo il documento nelle linee fondamentali, mi chiedo se da qui in avanti è possibile aprire un ampia discussione sui temi programmatici. Questo documento verrà presentato dal Pd per sottoporlo ad un dibattito almeno tra gli iscritti o rimarrà un bel documento di pochi? Riguardo all’osservazione fatta da Scattoni, quando afferma che il documento é cucito su Ciarini, io non mi preoccuperei di questo,vorrei sapere se verranno proposte le primarie. ( a proposito la definizione “rancida minestra riscaldata” mi sembra un po’ inadeguata).
circa 13 anni fa
Questa volta non sono completamente d’accordo con Paolo Scattoni. Ad un primo esame, veloce e superficiale, dato il poco tempo e il poco spazio che ho a disposizione, mi sembra un buon documento, anche se mi riservo di dare un giudizio successivo ad un maggior approfondimento. E’ vero che quel “giudizio sostanzialmente positivo sul lavoro fatto dall’attuale amministrazione comunale” può sembrare pregiudiziale per un parere positivo ma, conoscendo un po’ il politichese, non mi meraviglia più di tanto, anche perché ho detto altre volte che, anche secondo me, non tutto quello fatto dalle passate amministrazioni è da buttare. Dopo questa premessa infatti si trovano anche numerose critiche laddove si parla di “portare avanti una nuova e rinnovata esperienza di governo” e “ciò impone alla politica, e in primo luogo al nostro partito, di riuscire a cogliere un profondo bisogno di rinnovamento”. In molte parti inoltre si richiama la necessità di un nuovo rapporto con i cittadini, di una maggiore trasparenza e tracciabilità delle decisioni, elementi richiesti anche nei dibattiti all’interno di questo blog, affermazioni che stanno a significare che si riconosce che fino ad oggi non ci sono state. Anche l’argomento urbanistica mi sembra accogliere tutte o quasi le istanze relative alla prevalenza da dare al recupero rispetto a nuove espansioni. E’ vero che sono solo parole, ma dalle parole bisogna iniziare. E’ vero anche che le parole acquistano credibilità se è credibile chi si impegna a concretizzarle. Ed è per questo che bisogna sapere al più presto chi è questa persona perché la valutazione può essere completa solo in quel momento. A Roberto Donatelli devo dire che i suoi giudizi risentono un po’ della sua mancata conoscenza del funzionamento politico-amministrativo italiano, forse dovuta alla sua lunga assenza dall’Italia.
circa 13 anni fa
Se si fa la somma delle righe di tutto il documento, contate le righe e poi fatto il riassunto, ciò che ne esce poteva benissimo dirsi in 15 righe, (parlo io che sono il tempio della prolissità). Vengono ripetute le stesse cose che si potevano dire veramente in 15 righe. Mi sembra fra l’altro che vi sia una velata incensatura della passata stagione amministrativa. Il resto è veramente ”aria fritta” e non vengono prese minimamente in considerazione tutte le vicende passate per le quali c’è stata l’incazzatura degli iscritti. Dalle risposte emerge il ”politichese” con la P maiuscola tanto da tagliarlo a fette per quanto esprime. Io mi sarei aspettato che scontato il ritardo e scontato il fatto del quale anche i sassi sanno che ”la crisi colpisce nel profondo e che le risorse sono scarse e che quindi occorrerà riparametrare gli interventi e riqualificarli secondo strategie di economicità per raggiungere i risultati supposti di qualità” (grazie al cinci dicono a Firenze-per non essere ancora più volgari..)si fossero individuate le strade da battere in maniera precisa e non generica da come viene fatto. Lì ci arrivavano tutti che occorreva cambiare musica e natura di interventi. Un mio amico inglese avrebbe detto: ” speaks speaks speaks and says nothing”.
circa 13 anni fa
……vorrei che: primo, i 16 presentassero una scaletta
delle iniziative che intendono intraprendere, cioè primo: questo, questo e questo…..secondo: questo questo e questo, e via dicendo. Secondo, vorrei che qualcuno mi assicurasse che la scaletta verrebbe rispettata, al di sopra di varie “direttive”.
Se questo succede io sono pronto a dare il mio supporto ai 16.
circa 13 anni fa
Il documento racconta molte cose, alcune anche in contraddizione fra loro. Come si coniuga il giudizio “sostanzialmente positivo” sull’amministrazione uscente, i cui risultati sul governo del territorio sono in palese contraddizione con quanto è stato fatto? Che dire poi della politica di spesa che irrigidirà per anni e anni i bilanci comunali? Di alcuni dei firmatari avevo letto ben altre cose recentemente. A me pare, spero di sbagliarmi, una documento a favore di un’eventuale candidatura Ciarini. lasciamo stare, una finta alternativa, una rancida minestra riscaldata.
circa 13 anni fa
Belle parole (sinceramente)….ma come la mettiamo con il “spero che il mio partito accolga……”..quale partito….quali “direttive”…..quelle che vengono dalla Centrale di Siena?…..e se non si seguono le “direttive”, ci sentiamo, o potremo essere considerati, “traditori?……