I soldi del Comune

di Giovanni Fiorani

In questo avvio di campagna elettorale si sta dibattendo molto (almeno su Chiusinews) di progetti e programmi ma alla discussione mi pare manchi un elemento fondamentale: i quattrini.

Capisco che l’argomento di per sé possa sembrare arido, ma di fatto quando si parla di politica locale ci si riferisce sostanzialmente alle scelte sulla destinazione delle -limitate(?)- risorse finanziarie.

In effetti senza le cifre molte delle questioni dibattute perdono di senso: è un po’ come se in famiglia si discutesse dell’utilità di un transatlantico senza preoccuparsi di come si farà per pagarlo.

Questa osservazione potrebbe sembrare banale, ma in realtà non lo è, se pensiamo al comune di Taranto che è allegramente fallito, con buona pace dei dipendenti comunali che non percepivano più lo stipendio, o a quello di Baschi, tanto per non andare lontano, che si è seppellito di debiti sottoscrivendo i famigerati SWAP.

Credo sarebbe un contributo significativo al dibattito attualmente in corso conoscere alcune cifre che riguardano il nostro comune: anche se pubblicate col bilancio andrebbero divulgate ad uso e consumo di chi con la contabilità ha poca dimestichezza.

Ad esempio: a quanto ammontano le entrate e le uscite del comune? Qual’è il livello dell’indebitamento? Parlando di investimenti futuri, quante potrebbero essere le risorse disponibili: decine di euro o migliaia o magari milioni?

Senza cifre alla mano il giudizio sulle opere realizzate e sulle nuove proposte si riduce inevitabilmente ad una appassionante chiacchiera da bar.

Il nuovo campo sportivo, essendo la struttura più significativa messa in opera negli ultimi vent’anni, meriterebbe un’analisi dettagliata da questo punto di vista. Senza dubbio si tratta di un’infrastruttura sportiva di prim’ordine per un paese come il nostro e naturalmente sarà costata molto al contribuente. Quanto peserà sulle imposte comunali non è affatto chiaro. Potrebbe diventare una risorsa per la comunità, ma come farlo fruttare?

Tutti interrogativi che meriterebbero una risposta da parte dell’attuale amministrazione e delle forze che si candidano alla guida del paese.

  • #1 scritto da Stefano Marcantonini
    circa 14 anni fa

    La questione sollevata è primaria nel programma di Sel e trova casa sotto la voce “trasparenza”. Come giustamente indica Luciano, il bilancio del comune è assolutamente pubblico e quindi consultabile da tutti presso l’ufficio preposto ma questo non basta più. Per il semplice motivo che nell’era dell’informazione digitale gli enti pubblici dovrebbero attrezzarsi per digitalizzare tutte le informazioni relative agli atti di giunta, del consiglio, interrogazioni, documenti, comunicazioni etc financo le attività dei membri della giunta, missioni, stipendi, e tantissime altre cose che non posso elencare a causa delle famose dieci righe (a proposito, il giochino del doppio messaggio mi sembra un pò sporco). Quando si parla di trasparenza amministrativa si allude a questo, mica a sostituire i mattoni con il vetro :-)
    Poi però tutto questo per essere realizzato deve trovare sostenibilità economica in un bilancio (e di questo dobbiamo essere tutti coscenti) che almeno per i prossimi tre anni sarà devastante. Da tenere presente che pur eliminando certi sprechi, il capitolo che pesa per circa il 60% riguarda il personale. E non credo che l’attività delle persone si possa considerare uno spreco. Allo stato attuale risulta difficile valutare le tempistiche per la realizzazione di tutto ciò. La soluzione più plausibile a mio avviso è quella di arrivarci per gradi perchè dire “lo facciamo subito” sarebbe soltanto demagogia; dire non lo facciamo perchè non ci sono i soldi sarebbe idiozia.
    Mi fa piacere l’adesione di Lorenzo. Se vuoi c’è bisogno di menti e braccia

  • #2 scritto da lucianofiorani
    circa 14 anni fa

    Interessante a tal proposito mi pare l’articolo “La bancarotta dei comuni” che si può leggere sul sito di Beppe Grillo.
    http://www.beppegrillo.it/2011/02/la_bancarotta_dei_comuni/index.html

  • #3 scritto da carlo sacco
    circa 14 anni fa

    E’ cambiato solo ”clima”, le cose fatte stanno lì, se erano ok prima lo dovrebbero esssere anche adesso e la loro sostenibilità ci dovrebbe essere anche oggi. Perchè stanno tutti rintanati e non si esprimono su pensilina, marciapiedi, stadio, rette asili nido, bilanci approvati ed anche su altre cose? Magari anche misconoscono quelle che appoggiavano prima e diventano detrattori. E’ un costume politico di cui si è avvezzi non solo a Chiusi ma in buona parte d’Italia e dipende principalmente dal concetto che si ha che il non esporsi metta al riparo dalle critiche, salvo osannare il cavaliere quando il cavallo corre davanti a tutto il gruppo. Ma quando si verifica questo c’è sempre uno scopo personale che nulla ha a che vedere con quello politico, sia prima sia dopo. Se si pensa veramente che una realizzazione è stata fatta ed era una priorità non si dovrebbe avere il timore di rimanere in silenzio. Anche Veltroni non era mai stato comunista e se è ammesso ai pesci grossi di dire cose non vere figuriamoci alla frittura…ed è per questo che a Napoli dicono che il pesce puzza dalla testa…senza offesa per nessuno s’intende…..

  • #4 scritto da carlo sacco
    circa 14 anni fa

    Si Miccichè concordo, e l’inverso sarebbe deteriore e non da augurarsi, e soprattutto noi dobbiamo pigiare su tale acceleratore ”etico”, ma ciò che Giovanni Fiorani dice mi sembra reale ed inevitabile ed è la prima cosa della quale occorre tener conto. Mai prima dell’etica però.
    Recita un proverbio: ”senza lilleri non si lallera” ed il prossimo futuro sarà senz’altro diverso come disponibilità di risorse, e ci aspettano momenti difficili per le scelte che dovranno seguire (avrebbero dovuto essere un po’ memo difficili se non si fosse speso un fiume di denaro in opere di dubbia utilità, ed anche lasciatemelo dire un po ”a futura memoria”). La diatriba con tutto questo è già emersa, e parecchia gente anche di mia conoscenza che prima sventolava l’era Ceccobao come un era di grande prestigio adesso se ne stà rintanata e nulla esprime, è silenziosa e si percepisce che o cova risentimento oppure non si vuole esporre.

  • #5 scritto da paolo miccichè
    circa 14 anni fa

    Il punto di vista che ci propone Giovanni Fiorani è sicuramente uno degli aspetti da considerare; ma altri, come la Trasparenza oppure azioni “enzimatiche” quali coordinare meglio la filiera del Turismo e i suoi operatori oppure stimolare le forze in campo sulle potenzialità logistiche di Chiusi come Centro Servizi, sono tutti aspetti che utilizzano poche risorse ma necessitano di una visone innovativa e di una diversa modalità d’azione.
    Una delle chiavi è che anche nel dopo elezioni continui quello che pare un progressivo crescere di un’opinione pubblica attiva e pronta a controllare la Cosa Pubblica e quindi l’operato dell’Amministrazione; che aiuti i partiti a non sentirsi soli nel percorso di governo, intendendo per “soli” non unicamente il controllo su possibili malefatte ma anche il fattivo appoggio alla oggettiva difficoltà del governare; presenza che credo possa solo far piacere a quei politici che agiscono con lo spirito del servizio alla comunità.

  • #6 scritto da Lorenzo Peppicelli
    circa 14 anni fa

    Concordo pienamente… Ho sempre ritenuto che i programmi elettorali, un pò di tutti gli schieramenti, siano delle mere dichiarazioni d’intenti che lasciano il tempo che trovano.
    Spesso, se non sempre, il giorno dopo le elezioni si scopre che i conti delle amministrazioni sono in rosso, si scaricano le colpe sulle amministrazioni precedenti e si comunica che tutto quello promesso sarà di difficile realizzazione.
    Per questo mi piacerebbe che i partiti, tra i primi Sel, del quale condivido quasi in toto il programma letto sul web, dicessero come intendono finanziare le varie proposte, con quale priorità e in quali tempi.
    A quel punto votare e poi controllare sarebbe più semplice.

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