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La ringhiera firmata
di Luciano Fiorani
Da alcuni giorni un altro manufatto impreziosisce le aree pubbliche dello scalo.
Ci riferiamo alla ringhiera “firmata” che fa bella mostra di sè sul muretto dei giardini che costeggia via Oslavia. L’utilità pratica è pressochè nulla, infatti come barriera che dovrebbe impedire l’accesso ai giardini nelle ore notturne è semplicemente inutile. Anche uno come me è in grado di scavalcarla, figuriamoci qualche ragazzotto. Qualche malizioso sostiene che serve a risparmiare il dispiegamento dei “cannicci” durante la festa de l’Unità. In ogni caso è un pezzo di cui non si sentiva assolutamente la mancanza.
Ma a ben guardare, lì accanto, ce n’è un altro ancora. La barriera protettiva del ponte pedonale sul Montelungo (quello si, utile). Ha un altro design, che però fa pendant con la ringhiera. Insomma un altro piccolo esempio che conferma la tradizione cittadina di questi ultimi anni: per il superfluo ci si fa in quattro, il necessario può attendere.
Sul costo delle due preziose opere non ci sono ragguagli. Ma è immaginabile che non si tratti di quattro soldi, perchè (anche questa ormai è una tradizione) per cifre trascurabili neppure ci si muove.
I due “pezzi” naturalmente non sono brutti, ma con lo stato degli spazi pubblici cittadini sa tanto di aver voluto, come si dice, mettere il fiocco al maiale.
Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da lucianofiorani il 7 febbraio 2011 alle 11:48, ed è archiviato come AMBIENTE, CRONACA. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Sia i commenti sia i ping sono disattivati. |
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circa 14 anni fa
Caro Franceso (Cimarelli) sull’utilità del nuovo passaggio pedonale sul Montelungo credo che nessuno osi contestarla. Ne avevamo già scritto https://www.chiusinews.it/?p=2755
Sul costo, in particolar modo della barriera protettiva, i dubbi ci sono.
Perchè la politica non si comporta come tutti noi che in qualsiasi cosa cerchiamo l’equilibrio tra efficacia e costi?
Tant’è che è diventata comune l’espressione: rapporto qualità/prezzo.
circa 14 anni fa
Non mi sono preoccupato di capire se l’articolo si poneva il problema del costo, ma di esprimere una mia valutazione sull’azione positiva legata alla sicurezza dei pedoni.
circa 14 anni fa
E’ la concezione delle decisioni che sono espressioni di questi tempi in cui ci troviamo. Si ritorna sempre lì, lo ripeterò fino alla noia, che quando manca del tutto il controllo dal basso, chi è al vertice sà benissimo che può permettersi di fare quasi tutto quello che crede poichè non si dovrà confrontare con nessuno, solo apparentemente con chi gli è attorno. Suona la grancassa, il popolo giubila e sono silenti anche coloro che dovrebbero esprimere un no e che invece spiegano solo a loro stessi l’acquiescenza solo col timore riverenziale che il capo gli crei seri problemi nel loro posto di lavoro, mentre si fregano le mano solo gli amici degli amici. Ho detto qualcosa fuori dalle righe oppure ho detto una verità ?Sono io che ho visto un film? Può darsi. In un altro commento Romanini molto semplicemente ha espresso un concetto incredibile che mi trova totalmente d’accordo ”talvolta fa dispiacere vedere dei giovani politicamente già così vecchi….”.
circa 14 anni fa
Il problema riguarda tutte le latitudini: chi ha titolo di decidere sull’estetica degli interventi pubblici? La politica può decidere che serve una pensilina ma non la sua estetica. L’Italia é funestata da autentici abusi pubblici: oggetti di arredo urbano inguardabili, pretenziosi e costosi. Una volta fatta la scelta funzionale, quella estetica andrebbe convalidata da un comitato di esperti (a titolo gratuito, è un dovere civico) e da un comitato di cittadini (anche estratti a sorte). La pensilona della Stazione anche a me sembra un grande stendino (vedi visciaia); questa ringhiera sicuramente ha un design fuori contesto rispetto allo Scalo e, per tornare alla nota di Giovanni Fiorani, vorrei capire quanto costa. Tra pensilina, stadio e altri “gadget”, quante risorse sono state tolte ai servizi sociali oppure ad attività volte a favorire produttività ed occupazione? Erano, questi interventi, punti dichiarati nel programma di coalizione delle precedenti elezioni? E anche se lo fossero stati, una volta aggravatasi la crisi dei bilanci comunali, con quale criterio si è riformulato l’elenco delle priorità?
Urge per il futuro la massima trasparenza, inclusa la pubblicazione su Internet di tutti i percorsi ammistrativi e la ripresa video dei consigli comunali da poter visionare pubblicamente.
circa 14 anni fa
Vedi caro Franceso (Cimarelli), anch’io penso che ogni meglio è meglio. Però nella situazione in cui siamo penso che i soldi andrebbero spesi secondo priorità e con un’idea di equilibrio tra possibilità e desideri.
Sull’utilità del ponte pedonale non credo che ci siano dubbi. E ho già scritto tempo fa che giudicavo positivamente l’intervento, però che necessità c’era di una protezione “firmata” e presumibilmente costosa?
E’ un po’ il discorso della pensilina. Certo che serviva, ma bisognava fare un accrocco di quel tipo, costosissimo per giunta, per riparare dalla pioggia chi, uscendo dalla stazione deve aspettare un taxi o un autobus?
circa 14 anni fa
Ma l’articolo poneva il problema del costo.
circa 14 anni fa
La sistemazione del marciapiede ha creato una soluzione di continuità con le strade limitrofe, creando una zona pedonabile a protezione dei pedoni che prima erano costretti a camminare o sulla strada o su un perorso dissestato.
Credo che sia positivo aver risistemato anche il muretto e la protezione dei giardini, che non deve essere di certo il “muro invalicabile”, ma una delimitazione fra la zona verde e l’area di scorrimento pedonale e stradale.
Sicuramente ne ha guadagnato anche l’aspetto.
Ottima idea collegare le due aree verdi con un passaggio pedonale protetto.
Certo, come dice il professore durante il colloquio con i genitori, “si potrebbe fare di più”… intanto un altro tassello del puzzle è stato completato.
circa 14 anni fa
neanche io capisco come mai una bella area verde come quella dei giardini non debba essere delimitata da una qualsiasi siepe della stessa altezza della nuova opera ferrosa, forse i costi di manutenzione hanno influito nella scelta?
circa 14 anni fa
Nell’universo delle opere incomprensibili del nostro paesello qualcuno ci sa spiegare a cosa servono le decine di lampioni posti lungo la strada a Macciano (la strada che va verso la Chiesetta) e Fonte Regina, fra l’altro in modo da rappresentare un grave pericolo per automobili e motociclisti.
Aumentano la sicurezza?? Di chi e contro cosa ?? E quanto costano al contribuente e all’ambiente in termini di consumo di energia?
circa 14 anni fa
Caro Luciano (Fiorani), tocchi un tasto delicato.Tutte le cose fatte a Chiusi sono fatte per punto preso. Guardiamo alla ristrutturazione del centro storico. L’attuale amministrazione comunale ha dato mandato ad amici, di redigere un progetto di “abbellimento” del centro storico. Qualsiasi amministratore accorto avrebbe indetto una gara, con relativa borsa di studio, il paese se la sarebbe meritata, tra i laureandi in architettura delle università vicine(Perugia visto che a Siena non c’è),avrebbe risparmiato il progetto e avrebbe scelto tra vari lavori.No!a Chiusi nò,si preferisce affidare a uno studio di Geometra la ristrutturazione, nulla togliendo alla professionalità dei Geometri. Risultato,orrende panchine,dove non vedrete mai nessuno a sedere perchè le persone anziane ci si possono sì sedere,ma poi chi le rialza?, visto che sono a pochi centimetri da terra,poi la scelta del marmo è stata proprio infelice. Non parliamo dell’illuminazione,orribili LED che oltre a non fare luce fanno a cazzotti con lo stile del paese.La politica del Comune è quella di fare, tanto per fare,sensa badare ai risultati,vedi lago,vedi i giardinetti sotto al prato ecc.ecc.ecc.. Per esempio,perchè il marciapiede relativo alla ringhiera non è stato fatto all’interno dei giardini?gli utenti sarebbero stati protetti dal muretto, in una strada ad alto traffico. Già le consulenze vengono fatte davanti al Comune non dentro!