di Luciano Fiorani

All’esterno filtra poco, quasi niente, ma in questi ultimi giorni il Pd e Sel (gli unici due partiti organizzati) hanno svolto riunioni e incontri a vari livelli. La sensazione è che si stiano cercando i modi per presentare all’ultimo minuto una proposta preconfezionata. Senza l’attenzione con cui questo blog, primapagina e tanti cittadini stanno seguendo le fumose vicende elettorali probabilmente avremmo già il candidato del centrosinistra e uno straccio di programma.

Perchè un conto è accordarsi con chi parla la stessa lingua e un conto è dover rispondere e spiegare alla cittadinanza quello che si sta facendo e perchè. Se poi emergono, come è successo, posizioni contrastanti il tutto si complica ulteriormente. Non è tanto una questione di abilità (che pure la classe politica locale dimostra di non possedere) ma il problema è dover fare le cose con gli occhi addosso. Non ci sono abituati e certi sconci della poltica è naturalmente più difficile metterli in piedi, come invece è stato tranquillamente fatto nel passato.

Lo stato dell’arte ci dice che è in atto uno scontro vero, tra chi vuol cambiare metodi e uomini e chi invece pervicacemente cerca di imporre una soluzione che dia continuità a quello che è stato il sistema di questi ultimi anni. L’impressione è che i due schieramenti (nel chiuso delle stanze) si equivalgano, mentre tra l’opinione pubblica prevale decisamente l’orientamento innovatore.

E’ chiaro che stando così le cose l’unico modo per sbloccare la situazione sarebbe un franco confronto pubblico, ma è proprio qullo che i “continuisti” sfuggono come il fumo negli occhi mentre i “rinnovatori” non hanno la forza (o la capacità) di imporre. Nell’assemblea di primapagina tutti si sono potuti fare un’idea sulle diverse propettive che si aprirebbero con il prevalere di una tendeza sull’altra. E allora forse spetta ai cittadini far sentire forte e chiara la loro voce, occorre “aiutare” la buona polititca a prevalere e lo strumento del pubblico confronto è sicuramente da rimettere in campo. Nuove assemblee organizzate dai cittadini quindi, in cui si discuta di uomini e programmi, dovranno essere messe in programma a breve. Per non ritrovarci, come sottolinea Pierluigi Ciacci, con un’amministrazione di pupi.