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Dobbiamo estirpare la cattiva politica
Cari amici di Chiusinews, ho dedicato molto del mio tempo libero alla militanza, trascorrendo gli anni più belli della mia gioventù tra la gente, porta a porta, nei mercati, nei luoghi di lavoro, con la ferma convinzione di quelle idee e di quelle esperienze umane che segnarono profondamente la formazione e l’impegno civile di quelli che come me sostennero in quegli anni Enrico Berlinguer, mio maestro di vita. Non è casuale che il suo ricordo susciti commozione e stima anche tra i giovani di oggi, malgrado dalla sua morte sia trascorso ormai più di un quarto di secolo.
Ma vorrei entrare subito nel vivo delle riflessioni ponendo al PD (anche a quello di Chiusi) ed alla Sinistra tutta la seguente domanda: in virtù di quale principio un partito che si definisce ” democratico” se non riesce a far rispettare il proprio statuto, continuando a candidare personaggi di stagioni politiche ormai superate? Vi sembra giusto vivere di politica vita natural durante? Ma non avevamo parlato di partito nuovo? Evidentemente il vizio di voler occupare a tutti i costi tutte le pieghe della società, contagia sempre di più alcuni noti rappresentanti della politica, che si aggrappano con tutte le loro forze alle sedie del potere per soddisfare le loro ambizioni personali.
Si è fatta strada così la cattiva politica che non guarda agli interessi generali dei cittadini, bensì agli interessi particolari del singolo che sostenuto dall’apparato, continua ad occupare con cinica arroganza, quei posti che spetterebbero invece ai giovani emergenti. In nome di cosa continuiamo a sentirci migliori? Se guardiamo meglio in casa nostra ci accorgiamo che a livello locale, sulle ceneri delle vecchie municipalizzate, sono sorte decine di aziende che erogano servizi pubblici con un bel po’ di vantaggi: amministratori tutti o quasi tutti proveneinti dalla politica, liberi di definire indennità e compensi, solitamente molto generosi. Ma che futuro potrà mai avere una sinistra così? Ma che futuro potrà mai avere un paese dove la politica, senza conoscenza e studio, con arroganza, occupa quei posti che spetterebbero di diritto alle giovani generazioni?
Basti vedere quanti politici sono stati eletti nei posti che contano. Non troverete nemmeno l’ombra di un giovane laureato! In questo paese non si dimette mai nessuno, tutti sono indispensabili a se stessi! Ma se voglio che gli altri siano migliori di me, devo dare il buon esempio! Sono decenni che aspettiamo il buon esempio dalla nostra classe politica! Non riusciamo ad intercettare il malessere che serpeggia tra la gente, perchè non abbiamo un progetto politico credibile. Ora è arrivato il tempo di costruire un grande progetto politico che sia finalmente il punto di riferimento ideale e morale per milioni di persone, dando il buon esempio e promuovendo la politica come “servizio”. La politica dovrà essere un “servizio” volontario offerto ai cittadini senza alcun fine di lucro, con l’abolizione di privilegi e di favori.
Gli stipendi dei parlamentari dovranno essere direttamente vincolati alle ore di presenza effettivamente prestate in parlamento. Tale misura avrebbe il potere di liberare il paese dagli opportunisti di qualunque parte , i quali, si vedrebbero costretti ad abbandonare la politica perchè non più redditizia e potremmo così avere in parlamentop rappresentanti disinteressati e trasparenti. Abbiamo dunque il dovere morale di essere al servizio dei cittadini, lasciando da parte protagonismì e personalismi. Ma per convincere quel 50% di elettori che non vanno più a votare, bisogna ritirare la politica dai territori, dalla sanità, dalla cultura, dalla formazione, dallo spettacolo, dalla Rai, esigendo che la propria classe dirigente venga selezionata attraverso un metodo che ne privilegi il merito e l’etica.
Abbiamo dunque bisogno di un progetto che sia percepito dalla gente come dirompente e rivoluzionario. Un progetto che al di la delle alleanze, deve avere l’ambizione di recuperare quegli elettori che non vanno più a votare. Un progetto che difenda i più deboli rendendoli consapevoli della loro dimensione di uomini e non di sudditi. C’è pareccho lavoro da fare, ma dobbiamo cominciare da noi stessi, con meno privilegi per tutti, e meno discorsi sterili e polemici. Io penso ad una società nella quale venga finalmente premiato il merito, una società dove a nessuno sia negato il diritto di studiare, di formarsi liberamente, una società dove la cultura, l’arte e la natura, siano rispettate ed amate come valori incancellabili.
Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da lucianofiorani il 10 febbraio 2011 alle 00:05, ed è archiviato come POLITICA. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Sia i commenti sia i ping sono disattivati. |
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circa 13 anni fa
http://www.youtube.com/watch?v=_bLgePFlVEs
un contributo per chi non l’avesse visto…parla del “generale” ma ovviamente riguarda anche il “particolare”, cioè la nostra realtà….basta sostituire dei nomi con degli altri….tendenzialmente non sarei proprio d’accordo – credo nel professionismo in tutti i settori – ma all’emergenza si deve reagire con provvedimenti d’emergenza.
Frase topica: “Ragazzi, o fate una rivoluzione o ve n’andate da questo paese, non avete altro scampo”
circa 13 anni fa
Emanuele Ferrara è un carissimo mio ex collega di lavoro che abita a Prato.Ha una storia limpida alle spalle di militante comunista così come tutta la sua famiglia, cresciuta nell’educazione e nel rispetto di certi valori di umana solidarietà e di lotta per l’emancipazione.Ha sofferto come tutti i veri militanti nel passaggio da PCI a PDS e DS, poi PD.Ha creduto profondamente in certe istanze di quel partito- e questo lo si avverte per quello che ha scritto e si comprende benissimo il travaglio interiore di fronte all’impotenza di tale partito a rappresentare un alternativa all’esistente,la pulizia delle sue idee e dei suoi valori da dove possano venire e proprio per questo ha sofferto in quest’ultima fase, come del resto tutti coloro che hanno creduto in una Italia diversa.Mi scrive quasi giornalmente lettere per conoscenza che invia a molti giornali e direttori di testate e quindi sono molto felice che abbia trovato ospitalità nel blog ed anche in prima pagina.Di fronte ai suoi scritti, per i valori che esprimono,trovo che ci si possa sentire degni di appartenere
ad una comunanza di idee che fa parte insostituibile della nostra esperienza generazionale vissuta ed anche del nostro bagaglio politico-culturale che continua a guidarci in un mondo divenuto schizofrenico, autodistruttivo, ed indifferente ad ogni fatto che ci accade intorno.
circa 13 anni fa
Chi la pensa in questo modo è probabilmente la stragrande maggioranza del popolo di sinistra.
Il guaio è che molti credono che quello che auspica Ferrara si possa realizzare stando appresso al Pd guidato da una schiera di politici bolliti e che non hanno nessuna intenzione neppure di provare a modificare lo stato delle cose.
Spetta al popolo e soprattutto alle giovani generazioni che sono ormai senza futuro provare a costruire qualcosa di nuovo.
La politica (e i partiti) così com’è ridotta non è una soluzione ma un ulteriore problema.
circa 13 anni fa
ringrazio il signor ferrara per i contenuti del suo articolo e tanto che ci sono anche per la lettera che compare sul sito di primapagina riguardo alla giornata della memoria sulle foibe.
circa 13 anni fa
Emanuele Ferrara, non ti conosco ma ti ringrazio. Ti ringrazio perché dopo aver letto il tuo articolo mi sento meno solo. Vedere che il silenzio piano piano si squarcia e le voci cominciano a farsi sentire riempie di soddisfazione. Mi auguro che mille altri articoli come il tuo facciano la loro comparsa per dimostrare che non siamo noi la minoranza, come si vuol far credere. E’ inutile che si parli di programmi e di candidature se prima non si risolvono i problemi che anche tu hai messo bene in evidenza. Quello politico-amministrativo è un sistema complesso che non può funzionare se non si riforma ciò che sta alla sua base: una classe politica espressione “vera” della società e che ne rappresenti le istanze vivendoci dentro.
circa 13 anni fa
……in breve….penso che le domande che dobbiamo porci siano queste: perchè il “progresso” porta con se un forte punto interrogativo sulla sua capacità di rendere il futuro meno angoscioso? Perchè gli indubbi buoni propositi di molte persone, e l’”intelligenza” sparsa nel mondo, sembrano non riuscire a risolvere il punto interrogativo di cui sopra? Mi sembra lecito pensare che ci sia un “qualcosa” che accomuna i due punti interrogativi. “Cosa” è, ovviamente, una cosa aperta a dibattiti, ma prima mi sembra che dovremo essere d’accordo che “c’è un qualcosa che non quadra”….e non è la natura umana……se no sarebbe stato cosi dall’inizio del tempo ed in tutte le civilizzazioni.
circa 13 anni fa
“dream on”…….uno non può che essere d’accordo con il sig. Ferrara. Una domanda: come si può fare per far si che ciò si avveri? Penso che nel corso degli anni molte persone (come Berlinguer) ci hanno provato….con quale risultato? Questo non è un attacco al grande Berlinguer o ad altri, ma una constatazione del fatto che c’è qualcosa che non quadra, da qualche parte. Si potrebbe pensare che l’essere umano è fatto “cosi”…..guardando la storia ci si accorge che l’essere umano (la società) è diventata “cosi” da, diciamo, gli anni 80. Prima cèra la “destra” e la “sinistra”, ora sembra che esista solo la “destra”, camuffata in vari colori. Penso che “qualcosa” avrà pur iniziato questo cambiamento (per il peggio).
circa 13 anni fa
Emanuele, è benvenuto il tuo contributo. C’è bisogno di tutto questo che tu dici e c’è bisogno che la nostra stessa classe politica elimini queste zavorre che portano a fondo tutti.C’è bisogno per tutti di aria pura,di aria pulita, e c’è bisogno di atti che debbano avere un significato profondo dentro le coscenze di chi guida la cosa pubblica. Solo così i cittadini sentiranno che la politica è una cosa ”nobile” poichè fino ad ora spesso l’hanno vissuta come una cosa sporca, e di questo anche perchè se ne sono appropriati arrivisti senza scrupoli che ci sono sempre stati -bada bene- ma oggi che non esistendo più il controllo dal basso questi imperversano e formano i comitati di affari che si avvalgono della politica per i loro interessi passando sopra a tutto ed a tutti. E’ questo che non vogliamo e che dobbiamo respingere caparbiamente.Non saremo tanti dentro questo fronte,perchè è sempre stato così che quasi tutti o tutti a parole ci sono, ma non con i fatti, e spesso è stato così, e saper distinguere chi frena o chi devia in molti casi può fare la differenza.Chiusi per esempio si trova a questo punto.Ha bisogno di aria pulita per davvero e di liberarsi da questa cappa che l’avvolge, sia della politica intesa e prodotta in quel modo, sia dei poteri forti che sono ugualmente presenti ma che determinano buona parte della politica, indirizzandola condizionandola, rendendosi essenziali verso chi si vuol privilegiare od escludere.Sono 150 anni dall’Unità d’italia; vediamo se a Chiusi ci riuscirà cantare:Viva Garibaldi, che non tutti, ma parecchi li spazzò via o fece loro parecchia paura…….