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Aggiungi un posto a tavola
Curiosa la Poltica. Se un gruppo di cittadini si organizza per risolvere un problema o per impedire una scelta che ritengono sbagliata o dannosa, apriti cielo! Alte grida si levano contro lo spontaneismo, l’anti politica e natulamente si bolla il tutto come strumentale.
Ma se uno di loro (i partiti) improvvisamente si materializza dal nulla, come nei migliori giochi di prestigio, eccolo che viene accolto prontamente nel club e aggiungono un posto a tavola.
Questo giochino si verifca ad ogni tornata elettorale (mai lontano dalle elezioni) e ad ogni latitudine. Chiusi, naturalmente, non fa eccezione. La volta scorsa fu il turno dei Verdi, mai esistiti da queste parti come forza organizzata.
Stavolta è il turno dell’Italia dei valori. Subito accolto a braccia aperte dalla costituenda maxi coalizione ed è stata prontamente aggiunta una nuova sedia al tavolo delle trattative. La sedia in verità è ancora vuota ma c’è da giurarci che presto un nostro concittadino, che ha improvvisamente scoperto la “vocazione partitica”, andrà ad occuparla.
L’operazione, manco a dirlo, nasce a Siena dove in questi giorni l’Italia dei valori, dopo un lungo tira e molla, ha sciolto la riserva ed è entrata nella coalizione di centrosinistra, e quindi di diritto sarà presente anche a Chiusi. Poco importa che da queste parti non si sia mai fatto vedere nessuno con quella sigla, salvo il Dionori con un banchetto, per raccoglire le firme per i referendum.
Quel che conta è aggiungere un trofeo, per poter dire agli ignari elettori: “Lo vedete quanti siamo? Non c’è nulla al di fuori di noi”. La serietà, ovviamente, è un esercizio poco praticato, e lo si sa da tempo. Quello che indigna è che nessun politico abbia mai nulla da ridire su queste pratiche ridicole prima che scorrette. Poi però, se gli Scilipoti spuntano come funghi, almeno ci si risparmi l’indignazione di circostanza
Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da lucianofiorani il 10 febbraio 2011 alle 00:06, ed è archiviato come POLITICA. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Sia i commenti sia i ping sono disattivati. |
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circa 13 anni fa
Mi trovi d’accordo. Con quanto è passato sotto i ponti quello che dici tu è un lavoro improbo, poichè spesso quando tu ti organizzi per creare ”la riattivazione civica di controllo che dici tu” il sistema- soprattutto economico- che produce il modo di pensare, ti fotte -e si scopre l’acqua calda che è così- e ti sposta gli obbiettivi facendoti fare la battaglia contro i mulini a vento. Questo occorrerebbe dirlo ai giovani che si dicono essere a sinistra ma che spesso di ”sinistra” hanno ben poco.Vivono le tensioni, anche in maniera spasmodica, ma che non hanno una cultura per la comprensione completa talvolta di quello che succede loro intorno, e spesso sono gli esseri più infelici.Da lì’ spessso si creano le condizioni perchè passi la divisione, la disaffezione e si spenga la capacità di reagire in maniera organizzata.Si produce il nulla ed è quello che serve al sistema per proliferare.Era chiaro anche un secolo fà questo, ed è sempre la sostanza di oggi.Ecco perchè talvolta non condivido che di fronte a condizioni ed a situazioni delle quali sarebbe palese e necessario trovare l’unità e costruirla dal basso contrastando l’andazzo generale ci si accodi mischiandosi alla frittura generale per un piatto di lenticchie.C’è gente che per non mangiare quel piatto ha fatto la fame per scelta consapevole, ma erano altri tempi….Mi auguro di no, ma può darsi benissimo che quei tempi ritornino, perchè c’è sempre quel detto che è sempre valido che recita ”chi si dimentica del proprio passato è destinato a riviverlo”.
circa 13 anni fa
Caro Carlo (Sacco), la situazione è talmente assurda che diventa sempre più banale ed inutile argomentare in modo lineare e logico, tanto che sempre più spesso si ricorre ad iperbole e paradossi. L’altro giorno Piero Bevilacqua da Augias – presentando il suo libro “Il grande saccheggio. L’età del capitalismo distruttivo” – riferendosi alla classe politica, parlava di oligarchia. Io aggiungerei anche l’aggettivo “ottusa”, almeno riferito ad una parte di essa. Anche in passato vi era un’oligarchia ma i grandi partiti avevano una forte base popolare di cui dovevano tenere conto; oggi la società civile è costituita da singole persone slegate fra loro e private, oltretutto, dello strumento tecnico della preferenza. Bisogna assolutamente ri-creare questo senso comune di appartenenza e ri-attivare la funzione civica di controllo, che ci appartiene come dovere, prima ancora che come diritto.
circa 13 anni fa
Anche in alcuni paesi del socialismo reale c’erano i partiti finti. E l’IDV a Chiusi è un partito finto. Auguri a chi vorrà occupare la seggiola.
circa 13 anni fa
Miccichè, io ti conosco (mi permetto di darti del tu, accettato? ritengo di si) solo dai tuoi interventi nel blog e dico onestamente che fin’ora mi sono trovato d’accordo con le tue riflessioni, ma non ho letto -od almeno non l’ho compresa la tua punta di sarcasmo quando tu parli in tal modo-. E’ stato un limite mio senz’altro nella foga di leggerti, ma se le parole hanno un senso ciò che si mette per scritto vale. Rileggendolo dopo la tua risposta in effeti il sarcasmo si nota. Ci si deve sempre passare due volte per le cose…, ma con le menti che ci sono intorno c’è sempre da aspettarsi qualcosa…comunque chiarito !
circa 13 anni fa
Caro Carlo Sacco, noi non ci conosciamo ed è pur vero che scrivendo non si vede nè la faccia nè si sente il tono della voce. Quindi forse ho parlato troppo in codice a beneficio di chi mi conosce. Luciano Fiorani per primo sa che mi esprimevo in punta di sarcasmo: se nel 2011 siamo ridotti così, altro che passo avanti; ne stiamo facendo parecchi indietro ed anche con una certa fretta.
circa 13 anni fa
Concordo al 100 % con Luca Scaramelli. Tutto quello c’è stato da dire è stato detto, e non si deve più aggiungere altro. Solo chi non vuole vedere a questo punto non vede. Ma voi pensate davvero che di fronte a tutto questo non vi sia la regia verticistica? Che è quella per la quale o spontaneamente (poco) o deliberatamente (molto) permette la conseguenza che si formino i comitati di affari che tutti a parole vogliono combattere? E’ questo al quale, non solo io, facevo riferimento da parecchio tempo: ”o’ pesce feta ra capa” (cioè il pesce puzza dalla testa), e c’è chi lo chiama un bel passo in avanti…(Miccichè)…bisogna vedere verso cosa….Spiriti liberi ( un po’voglio pensare che ce ne siano rimasti) aggiungete la vasellina a quella che avete già preparato…vi servirà. Talvolta mi sembra veramente che navighiate in un mare di disincanto.
circa 13 anni fa
un bollino in più da appuntarsi al petto fa scena, e soprattutto se dietro a quel bollino non c’è niente tanto meglio così c’è qualcuno in meno a rompere le scatole.
se pensiamo poi che dietro ad altri bollini c’è addirittura chi era all’opposizione e in pochi anni ha fatto il giro dell’arco costituzionale o chi il bollino ce lo mette perchè senza un posto da consigliere comunale o da assessore la vita gli risulta impossibile ecco che ci troviamo di fronte a quella che a teatro si chiama farsa.
circa 13 anni fa
Già. Nei regimi totalitari per fare finta di discutere – e per lavorare – dovevi essere iscritto al Partito; ora se vuoi discutere lo devi fare dentro un partito, a scelta, ma lo puoi fare anche da simpatizzante (benché con delle limitazioni).
Luciano Fiorani, non sarei così pessimista, francamente lo vedo come un bel passo avanti. Prendere invece delle iniziative civiche e trovarsi da soli a discutere, senza la tutela di un partito, mi pare invece un potenziale elemento di disordine. Anche perché se i cittadini scoprissero come sono stati amministrati i soldi pubblici, potrebbero anche avere delle reazioni scomposte, che nuocerebbero assai alla loro salute. Quindi vedi che c’è sempre un buon motivo.